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-->Il Trifoglio rosso, scientificamente noto come Trifolium pratense, è un'importantissima fonte naturale di fitoestrogeni.
Oltre che nel trattamento della sintomatologia climaterica (disturbi della menopausa), che rimane sicuramente il campo di applicazione d'elezione, gli estratti di trifoglio rosso sono stati impiegati con discreto successo anche nel controllo del peso.
Tra le molecole, biologicamente più attive, estratte dal trifoglio rosso, ritroviamo la Biocianina A, bioflavonoide estrogenico, al quale vengono attribuite importantissime doti metaboliche.
Oltre alla Biocianina A, dal trifoglio rosso è possibile estrarre:
L'attività biologica di questa pianta sarebbe pertanto da ricondurre alla complessa sinergia che si viene a realizzare tra i diversi principi attivi.
Il trifoglio rosso è classicamente impiegato in ambito clinico e nutraceutico per contrastare la tipica sintomatologia indotta dalla menopausa.
Gli estratti di questa pianta si sono rivelati particolarmente efficaci nel:
Molto interessanti, sia per le sfaccettature biologiche che per le potenzialità terapeutiche, sono le proprietà antiobesigene degli estratti di trifoglio rosso, e in particolare della Biocianina A.
Riassumendo i dati più interessanti, l'uso di questi estratti potrebbe:
Nonostante gli interessanti dati sperimentali e le promettenti capacità metaboliche sulle donne in menopausa, a oggi mancano studi che testino l'efficacia clinica degli estratti di trifoglio rosso nel dimagrimento.
Il dosaggio giornaliero tipicamente utilizzato per gli estratti di trifoglio rosso è quello di 80 mg di isoflavoni, preferibilmente suddivisi in due diverse assunzioni.
Trattandosi di un dosaggio riferito agli isoflavoni del trifoglio rosso, è opportuno che l'integratore in questione risulti adeguatamente titolato.
Nonostante l'uso di integratori a base di trifoglio rosso si sia rivelato ben tollerato dalla maggior parte dei consumatori, in determinati casi è risultato responsabile di reazioni dermatologiche cutanee, dolori muscolari, emicrania, nausea e vomito.
Nelle donne si sono osservati anche spotting vaginali.
Per l'assenza di studi a riguardo e per la presenza di lavori decisamente contrastanti, l'uso degli estratti di trifoglio rosso dovrebbe essere evitato durante la gravidanza e l'allattamento al seno, nel caso di disordini della coagulazione, in presenza di carcinomi ormono-sensibili come quelli mammari, uterini ed ovarici, in presenza di fibromi sensibili agli estrogeni, e in caso di chirurgia maggiore.
Al fine di ridurre il rischio di spiacevoli interazioni farmacologiche, sarebbe opportuno evitare la contestuale assunzione di trifoglio rosso e:
Alla luce di questi dati, sarebbe quindi opportuno evitare l'uso di integratori a base di trifoglio rosso in presenza di contestuali terapie farmacologiche.
Sarebbe sempre opportuno consultare il proprio medico prima di intraprendere l'assunzione di integratori a base di Trifoglio rosso.