Fitosteroli | Funzionano? Fanno Male? Uso, Opinioni

In questa recensione parliamo dei Fitosteroli (molecole vegetali utilizzate come integratori per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue), analizzandone ingredienti, efficacia e modo d'uso, benefici, controindicazioni, prezzo ed effetti collaterali

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Cosa sono

I fitosteroli sono molecole vegetali, caratterizzate da una struttura chimica molto simile al colesterolo animale.

Nella dieta dell'uomo, i fitosteroli si trovano nei vari alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, noci, semi, cereali, legumi e oli vegetali) e il loro consumo medio è di circa 300 mg/die, con valori chiaramente superiori nei soggetti vegetariani (circa 600 mg/die).

A livello intestinale, i fitosteroli sono scarsamente assorbiti (la quantità assorbita è nell'ordine dello 0,5-2% per gli steroli e dello 0,04-0,2% per gli stanoli). Tuttavia, la loro struttura chimica affine al colesterolo fa sì che ne riducano l'assorbimento, con un prezioso effetto ipocolesterolemizzante dose-dipendente.

Sinonimi

I fitosteroli sono conosciuti anche come steroli vegetali o più semplicemente (e impropriamente) steroli. Quando presenti in forma esterificata prendono invece il nome di stanoli.

A Cosa Servono

Studi trasversali hanno mostrato un'associazione inversa tra consumo di fitosteroli di origine naturale e livelli di colesterolo LDL (colesterolo cattivo). Tuttavia, gli apporti di fitosteroli necessari a produrre tale effetto sono difficilmente raggiungibili con la sola dieta (anche se totalmente vegetariana), rendendo necessario il ricorso a una specifica integrazione.

L'integrazione di fitosteroli è generalmente indicata per quei pazienti che presentano alti valori di colesterolo (ipercolesterolemia), nei quali la sola correzione delle abitudine dietetiche si è dimostrata insufficiente a riportare nella norma tali valori.

Per Chi sono Indicati?

Più nello specifico, il consumo abituale di 2 g/die di fitosteroli può essere utile al fine di ottenere una riduzione del colesterolo cattivo (LDL) del 7-10%

  • nei pazienti con ipercolesterolemia lieve e rischio cardiovascolare non elevato, nei quali non sia ancora indicata una terapia farmacologica;
  • nei pazienti già in terapia farmacologica che non riescano a raggiungere livelli adeguati di colesterolo LDL;
  • nei pazienti intolleranti alle statine

E' importante ricordare che

  1. Gli integratori e gli alimenti arricchiti in fitosteroli devono essere utilizzati nell'ambito di una dieta globalmente adeguata.
  2. In generale, se si è in terapia con farmaci di qualsiasi natura o in presenza di condizioni particolari, prima di iniziare il trattamento con steroli vegetali è consigliabile contattare il medico.
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Risultati

Efficacia Ipocolesterolemizzante

In linea con i risultati di diversi studi di intervento randomizzati e controllati, e delle relative metanalisi:

il consumo di prodotti contenenti fitosteroli riduce in maniera significativa le concentrazioni di colesterolo totale e della frazione legata alle LDL di circa 8-12 mg/dl

L'EFSA (European Food Safety Authority) ha stabilito che la riduzione della colesterolemia è compresa:

  • tra il 7% e il 10% con un'assunzione di 1,5-2,4 g/die di steroli vegetali,
  • tra il 10% e il 12,5% per un apporto di 2,5-3 g/die.

Di conseguenza, l'EFSA ha approvato (per i prodotti a base di steroli di origine vegetale) claims sia di tipo nutrizionale che di tipo salutistico, precisando che

  • l'effetto benefico in termini di “mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue” si ottiene con l'assunzione giornaliera di almeno 0,8 grammi di steroli vegetali
  • la “riduzione della colesterolemia” si ottiene con l'assunzione giornaliera di 1,5-3 g di steroli vegetali.

L'effetto dei fitosteroli sui trigliceridi e sul colesterolo-HDL (colesterolo buono) è invece poco chiaro. A tal proposito, gli studi clinici presenti in letteratura forniscono risultati contrastanti e le evidenze derivanti dalle metanalisi non mostrano benefici significativi.

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Caratteristiche

Meccanismo d'azione

Il meccanismo alla base dell'effetto ipocolesterolemizzante degli steroli vegetali è da ricondurre alla loro analogia strutturale con il colesterolo.

Infatti, a livello intestinale, i fitosteroli competono con l'assorbimento del colesterolo (sia quello di origine alimentare, sia quello di derivazione biliare).

Assorbimento del Colesterolo

La quota di colesterolo alimentare normalmente assorbita è pari a circa il 50% della quota ingerita, con forti differenze individuali in base anche ai fabbisogni specifici di questo lipide (in caso di carenza, l'organismo aumenta la quota di colesterolo assorbita, e viceversa).

A livello intestinale (nel duodeno), al colesterolo alimentare si somma quello riverato dal fegato attraverso la bile.

Trattandosi di un lipide, per essere assorbito, il colesterolo alimentare necessita dell'azione emulsionante della bile, che ne permette l'incorporazione in micelle (goccioline con un guscio proteico e un cuore lipidico).

Fitosteroli

Gli steroli vegetali riducono l'assorbimento di colesterolo principalmente sostituendosi al colesterolo stesso come componenti delle micelle miste. Inoltre, l'inibizione dell'assorbimento del colesterolo da parte dei fitosteroli è potenziata dalla loro capacità di co-cristallizzare con il colesterolo stesso, aumentandone di conseguenza l'escrezione fecale.

Una volta trasportati nella cellula intestinale, i fitosteroli vengono riconosciuti da specifici meccanismi di pompa, che li espellono dall'enterocita traghettandoli nuovamente nel lume intestinale. A questo livello, i fitosteroli espulsi possono ancora competere con l'assorbimento del colesterolo alimentare e biliare.

Riducendo l'assorbimento intestinale del colesterolo, gli steroli vegetali ne influenzano indirettamente anche la sintesi a livello epatico. Infatti, il ridotto afflusso di colesterolo al fegato attraverso i chilomicroni linfatici stimola da un lato un modesto aumento della sintesi endogena di colesterolo, e dall'altro aumenta l'espressione dei recettori epatici per le LDL (aumentando la captazione delle LDL); di conseguenza, aumenta anche la quantità di colesterolo LDL catturato dagli epatociti e successivamente eliminato con la bile.

Alimenti

Quali sono gli alimenti più ricchi di fitosteroli?

Come anticipato, nelle popolazioni che seguono un'alimentazione di tipo occidentale, l'apporto dietetico di fitosteroli è stato stimato in quantitativi mediamente inferiori a 400 mg/die.

Pertanto, i dosaggi di fitosteroli necessari per ottenere una riduzione significativa della colesterolemia (nell'ordine dell'8-10%) sono difficilmente raggiungibili con la sola dieta.

Alimento Fitosteroli (mg/100g)
Olio di mais 909
Olio di colza 668
Olio di soia 320
Olio extra-vergine di oliva 154
Pane Integrale 86
Broccoli 39
Arance 24
Carote 16
Mele 13
Pomodori 5

Modo d'uso

L'effetto ipocolesterolemizzante dei fitosteroli è di tipo dose-dipendente, ed è significativo a partire da 1,5 g/die. Tuttavia, dosaggi superiori ai 3 g/die non sembrano comportare benefici aggiuntivi.

Quando si ricorre a un'integrazione con fitosteroli è molto importante ricordare due aspetti fondamentali

  • la loro assunzione insieme ai pasti principali è determinante per l'efficacia ipocolesterolemizzante. Infatti, la maggiore presenza di colesterolo di origine alimentare nell'intestino, e soprattutto la secrezione biliare contenente colesterolo indotta dal pasto, ottimizzano l'effetto ipocolesterolemizzante dei fitosteroli;
  • l'effetto ipocolesterolemizzante è condizionato dalla durata dell'integrazione, che non deve essere inferiore alle 2-3 settimane.

La sospensione del trattamento con fitosteroli dopo un limitato periodo di assunzione comporta il ritorno ai valori plasmatici basali di colesterolo in breve tempo.

Ingredienti e Integratori

Difficilmente la dieta, anche se completamente vegetariana, garantisce un consumo di fitosteroli sufficiente a produrre i benefici auspicati. Di conseguenza, sul mercato sono stati introdotti numerosi alimenti e bevande arricchiti di fitosteroli (più frequentemente margarine, yogurt da bere, formaggi spalmabili ma anche prodotti da forno), oltre a specifici integratori.

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All'interno di questi e altri integratori alimentari per abbassare i valori di colesterolo, i fitosteroli sono spesso associati ad altri principi attivi sinergici, come:

  • Riso rosso fermentato, contiene una serie di sostanze (dette monacoline), tra cui la monacolina K, capace di abbassare le concentrazioni di colesterolo nel sangue. La monacolina K può essere considerata una “statina vegetale”. Ha infatti la stessa struttura chimica della lovastatina, una delle molecole di sintesi utilizzate nei farmaci anticolesterolo.
  • Coenzima Q10, un importante antiossidante. L'assunzione di statine (anche naturali, come quelle del Riso Rosso Fermentato) può ridurre i livelli di coenzima Q10, per cui è importante integrare l'alimentazione.
  • Acido Folico: contribuisce al normale metabolismo dell'omocisteina, un aminoacido naturalmente presente nel sangue. Livelli elevati di omocisteina sono considerati un importante e indipendente fattore di rischio per gli incidenti cardiovascolari.
  • Policosanoli: possono contribuire a ridurre i livelli di colesterolo agendo a livello epatico, aumentando il metabolismo delle LDL e riducendo la sintesi di colesterolo. In modo particolare l'octacosanolo potrebbe diminuire le concentrazioni sieriche di colesterolo totale e di colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (LDL).
  • Omega-3: favoriscono il controllo del profilo lipidico e la diminuzione della pressione arteriosa, e rallentano la formazione della placca ateromasica e la stabilizzano, ostacolando il processo di arterosclerosi. E' noto che gli Omega-3 possiedono anche un effetto antiaritmico.
  • Berberina: esercita effetti favorenti il controllo del colesterolo e dei trigliceridi plasmatici.
  • Gamma-orizanolo: ha dimostrato di ridurre i livelli di colesterolo e trigliceridi nel plasma aumentando, proporzionalmente, la quota di colesterolo buono (HDL). Tale attività sembrerebbe riconducibile alla capacità di ridurre l'assorbimento intestinale di colesterolo, sia quello biliare che quello alimentare.
  • Beta-Glucani: sono fibre solubili contenute in quantità rilevanti esclusivamente nelle cariossidi di orzo e avena, utili nella riduzione della colesterolemia totale e soprattutto LDL. Grazie alla solubilità e all'elevato peso molecolare, in presenza di acqua i beta-glucani formano una massa viscosa in grado di condizionare diverse funzioni dell'organismo umano

Avvertenze

  • L'EFSA raccomanda di non eccedere la dose di 3 g di fitosteroli al giorno. Suggerisce inoltre che i pazienti in trattamento con farmaci ipolipemizzanti dovrebbero consumare i prodotti a base di steroli vegetali sotto la supervisione del medico.
  • Gli steroli vegetali e gli altri integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.

Prima di considerare l'uso di un integratore per il controllo del colesterolo, è opportuno fare il possibile per ottimizzare la dieta e lo stile di vita, riducendo il consumo di grassi animali a favore di frutta, verdura, legumi e cereali integrali, e praticando una sana e regolare attività fisica.

Per chi ha un livello di colesterolo poco sopra la norma possono infatti bastare alcuni accorgimenti dietetici e uno stile di vita migliore.

  • Evitare grassi di origine animale (burro, strutto, panna) e sostituirli con oli di origine vegetale, come olio d'oliva e oli di semi (mais e soia).
  • Limitare il consumo di cibi troppo ricchi di colesterolo, come le frattaglie, l'anatra, i salumi e i formaggi grassi.
  • Preferire il pesce - in particolare pesce azzurro, tonno, salmone, ricchi di omega 3 - e carni bianche, come vitello, tacchino, pollo, coniglio.
  • Variare l'alimentazione, aumentando il consumo di frutta, verdura e legumi.
  • Svolgere regolare attività fisica; dimagrire se si è in sovrappeso; eliminare il fumo; tenere sotto controllo la pressione del sangue.

Se nonostante questi accorgimenti i valori di colesterolo rimangono elevati, può essere utile assumere integratori alimentari di berberina. Nei casi più severi e a forte rischio cardiovascolare, sono invece necessari trattamenti farmacologici specifici sotto controllo medico.

  • Il prodotto dev'essere tenuto fuori dalla portata dei bambini.
  • Non superare la dose giornaliera consigliata.
  • In caso di patologie chiedere consiglio al proprio medico prima di assumere un qualsiasi integratore

Controindicazioni

  • Non usare integratori di fitosteroli in gravidanza e durante l'allattamento
  • Più in generale, se si è in terapia con farmaci di qualsiasi natura, prima di iniziare il trattamento con prodotti a base di fitosteroli è consigliabile contattare il medico.
  • Nei casi di β-sitosterolemia - rara malattia genetica che determina un aumentato assorbimento di fitosteroli - un consumo eccessivo di steroli vegetali potrebbe risultare particolarmente nocivo per la (già compromessa) salute cardiovascolare del paziente.

Interazioni Farmacologiche

Non sono state descritte interazioni negative dei fitosteroli con i principali farmaci ipolipemizzanti (statine, ezetimibe, fibrati). Sembra tuttavia esservi un effetto ipocolesterolemizzante additivo quando i fitosteroli vengo assunti in associazione alle statine e all'ezetimibe.

Effetti Collaterali

Se i fitosteroli vengono utilizzati alle dosi raccomandate non presentano effetti collaterali di rilievo.

Un eccessivo consumo di fitosteroli può invece associarsi a un deficitario assorbimento delle molecole liposolubili (inclusi i carotenoidi e le vitamine A, D, E, K). Di conseguenza, è necessario consigliare al paziente che consuma fitosteroli il consumo di una dieta ricca di questi composti.

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