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-->Il sale iodato è un comune sale da cucina addizionato artificialmente di iodio.
Lo iodio è un minerale necessario per il corretto sviluppo e funzionamento della tiroide, essendo un componente strutturale degli ormoni da essa prodotti (T3 e T4).
In molte zone dell'Italia e del mondo, la dieta non apporta adeguate quantità di iodio.
La carenza di iodio è responsabile di alcune patologie della tiroide.
Pertanto, l'utilizzo regolare del sale iodato è un modo semplice, economico ed efficace per garantire un'assunzione adeguata di iodio con la dieta.
E' molto importante ricordare che il sale iodato è pur sempre sale, quindi è necessario non abusarne per evitare i rischi di un eccesso di sodio.
Le attuali linee guida internazionali suggeriscono che un consumo medio di sale al di sotto dei 6 grammi al giorno (un cucchiaino abbbondante) è la quantità adeguata per prevenire i rischi legati all'eccesso di sodio.
Lo iodio è un sale minerale, abbastanza diffuso in natura e come tale presente anche negli alimenti, che tuttavia ne contengono un quantitativo variabile.
Lo iodio non può essere sintetizzato dal corpo umano e come tale dev'essere introdotto attraverso la dieta.
Lo iodio abbonda nel pesce di mare, nei molluschi, nei crostacei e nelle alghe; anche le uova, il latte e la carne ne contengono quantità importanti.
Concentrazioni inferiori di iodio sono invece contenute nei vegetali e nella frutta, in relazione alle caratteristiche del terreno in cui vengono coltivati.
In molte aree del Pianeta, il terreno è particolarmente povero di iodio, per cui anche i vegetali e le carni degli animali che se ne nutrono risultano carenti di questo minerale.
In queste aree, la quantità di iodio assunta con gli alimenti non è quindi sufficiente a garantirne l'adeguato apporto giornaliero.
Lo iodio, sotto forma di ioduro, viene assorbito dalla tiroide e combinato chimicamente con l'aminoacido tirosina per sintetizzare gli ormoni tiroidei:
Questi ormoni fungono da regolatori di svariate funzioni metaboliche:
L'acutezza mentale, la parola, la condizione di capelli, unghie, pelle e denti dipendono dal buon funzionamento della tiroide.
La carenza di iodio è uno dei più gravi problemi di salute pubblica a livello mondiale.
Infatti, una grave carenza di iodio:
Nell'adulto, tra i sintomi più comuni della carenza di iodio vi è un rigonfiamento al collo noto come gozzo.
La ghiandola tiroide utilizza lo iodio per produrre ormoni tiroidei. Tuttavia, quando il corpo non ha abbastanza iodio a disposizione, la tiroide viene sovra-stimolata per cercare di compensare e produrre più ormoni.
Questo fa sì che le cellule della tiroide si moltiplichino e crescano rapidamente, risultando in un gozzo.
Come abbiamo visto, la carenza di iodio può causare diversi danni alla salute.
In Italia, la quantità di iodio assunta attraverso gli alimenti è generalmente insufficiente a soddisfare il fabbisogno quotidiano.
L'assunzione giornaliera di iodio consigliata è di:
Il metodo più efficace per assicurare all'organismo la giusta quantità giornaliera di iodio è quello di utilizzare, nell'ambito di una dieta variata e bilanciata, il sale arricchito di iodio al posto di quello comune.
Il livello di assunzione superiore tollerabile (UL) è il livello massimo giornaliero abituale di assunzione a cui non è previsto alcun rischio di effetti avversi sulla salute per la maggior parte degli individui.
Per lo iodio tale livello è stato fissato in 1.100 microgrammi.
Per raggiungere tale livello di assunzione sono necessari circa 36 grammi di sale iodato, che rappresentano un quantitativo decisamente superiore rispetto all'assunzione media degli italiani.
Proprio come la carenza, anche l'eccesso di iodio può aumentare il rischio di sviluppare disfunzione tiroidea in soggetti geneticamente predisposti, con:
L'eccessiva assunzione di iodio presenta sintomi simili a quelli della carenza di iodio.
Sia la carenza che l'eccesso di iodio possono ad esempio causare il gozzo.
Il rischio di un eccesso di iodio può divenire concreto per chi:
Un consumo eccessivo di sale iodato è pericoloso anche (e soprattutto) per il conseguente apporto eccessivo di sodio.
A livello generale, elevati apporti di sodio aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, sia attraverso l'aumento della pressione arteriosa, sia indipendentemente da questo meccanismo.
Mentre per alcune persone l'eccessivo apporto di sodio non provoca particolari danni o problemi di salute, altre persone - definite sodio-sensibili - potrebbero soffrire di ipertensione o edemi 6.
Si suppone che il conseguente aumento pressorio si associ a un aumento della morbilità e della mortalità cardiovascolare.
In base al parere di alcune organizzazioni sanitarie, come la FDA americana, non si dovrebbero consumare più di 2.300 mg di sodio al giorno, preferibilmente meno 1
Ciò equivale a circa un cucchiaino di sale abbondante o a 6 grammi di sale iodato.
Altre fonti suggeriscono apporti di sodio più contenuti, nell'ordine dei 1.500 - 2.000 mg al giorno 2, 3.
Tuttavia, le più recenti evidenze scientifiche suggeriscono che mangiare poco sale può essere altrettanto dannoso per la salute 4, quindi è possibile che in futuro queste soglie siano aumentate (almeno per i soggetti sani).
E' bene precisare che il “sale marino” e il “sale integrale” non sono alternative valide al sale iodato essendo, rispetto ad esso, molto meno ricchi di iodio.
È un mito (spesso alimentato da pubblicità ingannevole) che il sale marino "naturale" apporti quantità significative di iodio.
Il contenuto di ioduro nell'acqua di mare è di soli 64 μg/kg o 2,1 mg di iodio per kg di NaCl.
Nel sale ottenuto per evaporazione, il rapporto ioduro / cloruro è ancora più basso a causa della perdita di iodio; infatti, i processi di cristallizzazione lasciano lo ioduro selettivamente nel liquido madre 5.
Uno studio 5 ha esaminato 81 campioni di sale "naturale" provenienti da 21 paesi: tutti contenevano ~ < 0,7 mg di iodio per kg ad eccezione dei campioni nigeriani (1,4-6,5 mg I / kg) ottenuti da salgemma sotterranea.
Assumendo un contenuto medio di 0,7 mg di iodio per kg di sale integrale, un adulto dovrebbe assumerne più di 200 grammi al giorno per soddisfare il proprio fabbisogno quotidiano di iodio.
Decisamente improponibile.