Barrette proteiche | Come Valutarne la Qualità
Troppo spesso le barrette proteiche assomigliano più a degli snack dolci che a dei veri integratori. Grassi vegetali idrogenati, oli tropicali ed alte concentrazioni di zuccheri semplici le rendono piacevoli al palato, ma sicuramente poco salutari
L'elevata richiesta di barrette proteiche ha facilitato, negli ultimi anni, la diffusione in commercio di numerosi prodotti, alcuni dei quali di scarsa qualità.
Proprio per l'ampia offerta attualmente presente, prima di procedere all'acquisto delle barrette proteiche, sarebbe opportuno focalizzare la propria attenzione su alcune caratteristiche nutrizionali, così da valutarne la qualità.
Nei seguenti paragrafi verranno esaminate alcune delle principali caratteristiche nutrizionali delle barrette proteiche.
Tenore proteico
Trattandosi di barrette proteiche, e non di semplici barrette, come prima cosa andrebbero valutate le informazioni nutrizionali ed in particolar modo il tenore proteico.
Affinché la barretta proteica fornisca un adeguato apporto di proteine, potendo così costituire un valido pasto di recupero post-work out, il tenore proteico dovrebbe raggiungere almeno il 20%, in modo da fornire, per barretta proteica da 50g, almeno 10-15 g di proteine.
Oltre alla quantità, sarebbe opportuno valutare anche la qualità delle proteine presenti, cercando di risalire dagli ingredienti alla fonte proteica utilizzata.
Proteine del siero del latte e caseine costituiscono generalmente la fonte principale di proteine per questi integratori, garantendo così un adeguato profilo amminoacidico.
Tenore e qualità dei grassi
Rilevanti, come indicatore di qualità delle barrette proteiche, sono anche il tenore e la tipologia di grassi utilizzati.
Fino a qualche anno addietro, la mera dicitura oli vegetali o grassi vegetali non consentiva di risalire al tipo specifico di grasso utilizzato, ma dal 2014 le nuove norme sull'etichettatura hanno garantito una maggiore trasparenza.
La scelta del tipo di grasso utilizzato nella costituzione della barretta proteica, oltre a determinarne il tenore lipidico complessivo, ne influenza evidentemente anche la qualità.
Purtroppo gran parte delle barrette proteiche presenti sul mercato utilizzano come fonte di lipidi oli vegetali idrogenati o piuttosto olio di palma e/o di palmisti, noti per le spiacevoli ripercussioni cardio-vascolari e metaboliche.
Fortunatamente, alcune aziende attente anche all'aspetto nutrizionale stanno gradualmente sostituendo questi grassi con olio di cocco, olio di oliva e talvolta con olio di lino, di sesamo e di canapa.
Il minore contenuto di acidi grassi saturi e trans-idrogenati, ed il maggior contenuto di acidi grassi monoinsaturi e a media catena, renderebbe queste barrette qualitativamente apprezzabili.
Tenore e qualità degli zuccheri
In maniera analoga a quanto appena descritto per i lipidi, il contenuto glucidico, nonché la tipologia di zuccheri impiegati, contribuisce a determinare la qualità della barretta proteica.
Preferire carboidrati a medio indice e carico glicemico, come le maltodestrine a media destrosio equivalenza, al posto di zuccheri semplici come lo sciroppo di glucosio (purtroppo molto utilizzato nella produzione di barrette proteiche e non) garantirebbe sicuramente un netto miglioramento della qualità.
Allergeni
Molto importante ai fini della valutazione della qualità di una barretta proteica, soprattutto per alcune categorie di utenza, è la presenza di potenziali allergeni.
Classicamente, proprio per il contenuto misto di questi integratori, è facile reperire la presenza di potenziali allergeni come frutta secca e a guscio, uova, soia e lattosio.