Frangola | Proprietà, Usi, Benefici | Effetti Collaterali

In questo articolo analizziamo le Proprietà e i Benefici della Frangola, valutandone l'Efficacia e il Meccanismo d'Azione come Rimedio Lassativo. Con Informazioni sui possibili Effetti Collaterali, Controindicazioni e Modo d'Uso Corretto

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Che Cos'è

La frangola (Rhamnus frangula L.) è una pianta erbacea arbustiva, appartenente alla famiglia delle Rhamnaceae.

La frangola è di origine Euroasiatica e cresce spontanea nei prati di montagna, lungo i corsi d'acqua e nei boschi di pianura e montagna.

Nella medicina popolare, la frangola (corteccia essiccata) viene utilizzata come potente lassativo. Bruciandola, si ottiene un carbone a rapidissima combustione, per questo sfruttato nella produzione di polvere da sparo.

A Cosa Serve

La frangola viene usata in fitoterapia a uso interno per le sue proprietà lassative. La pianta trova quindi impiego in farmaci e integratori destinati al trattamento della stitichezza.

La monografia dell'EMA (European Medicine Agency)1 segnala l'utilizzo ben documentato della frangola nel trattamento a breve termine della stitichezza occasionale.

Droga e Principi Attivi

La parte della pianta utilizzata in fitoterapia è la corteccia.

La corteccia contiene antrachinoni liberi o sottoforma glicosidica e un principio emetico che scompare con l'invecchiamento della corteccia. Per questo motivo, si consiglia di consumare la corteccia invecchiata per almeno un anno.

I principi attivi caratterizzanti sono: glicosidi antrachinonici (glucofranguline A e B, franguline A e B), flavonoidi, saponine, triterpeni, tannini e tracce di alcaloidi ciclopeptidici.

Studi, Proprietà, Benefici

La frangola appartiene - insieme a rabarbaro, cassia, senna e aloe succo - al gruppo delle cosiddette droghe antrachinoniche, le quali agiscono come lassativi irritanti o di contatto.

I metaboliti originati dal metabolismo intestinale degli antrachinoni (come l'emodina 9-antrone) aumentano da un lato la peristalsi del colon, riducendo il tempo di transito intestinale; dall'altro, aumentano le concentrazioni di fluidi ed elettroliti (sodio e cloro) nel lume intestinale, inibendone l'assorbimento, stimolandone la secrezione e aumentando la permeabilità delle tight junctions.

La frangola agisce producendo il suo effetto lassativo entro 8-12 ore dall'assunzione, a causa del tempo impiegato per il trasporto al colon e la metabolizzazione nei composti attivi.

Un vecchio studio del 1950 ha dimostrato come una sospensione acquosa contenente 0,6 g di corteccia polverizzata (12 mg di antranoidi - glucofrangulina e frangulina) abbia prodotto un effetto lassativo nell'uomo dopo 6-24 ore dall'assunzione (Schultz 1950) 2.

Modo d'uso

Nella moderna fitoterapia, la Frangola viene utilizzata sottoforma di estratti secchi titolati, infusi, macerati, polveri e tintura madre.

Le relative dosi di assunzione normalmente consigliate sono pari a:

  • 2 grammi di droga in 150 ml di acqua bollente (infuso),
  • macerazione della droga a temperatura ambiente per 12 ore,
  • 60 mg di polvere per una capsula da 300 mg (titolata in derivati antracenici al 2,7 % minimo),
  • 30 gocce di Frangola tintura madre due-tre volte al giorno. La tintura madre si prepara con la corteccia essiccata (titolo 65°).

Secondo la monografia dell'EMA, la dose giornaliera consigliata come lassativo è quella equivalente a 10-30 mg di derivati idrossiantracenici (calcolati come glucofrangulina A), da assumere una volta al giorno prima di dormire.

In ogni caso, la dose consigliata è quella minima sufficiente a produrre una facile evacuazione di feci molli. È consigliabile usare inizialmente le dosi minime. Quando necessario, la dose può essere poi aumentata, ma senza mai superare quella indicata.

L'estratto secco standardizzato e purificato di Frangola rappresenta la formulazione più sicura ed efficace, mentre le preparazioni erboristiche tradizionali come tisane, infusi, succhi e decotti, non permettono di stabilire con esattezza la quantità di principi attivi somministrata al paziente, il che aumenta il rischio di insuccesso terapeutico.

Avvertenze

  • Non superare la dose consigliata.
  • Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni.
  • Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita
  • L'uso a lungo termine di lassativi stimolanti (come rabarbaro, aloe succo, senna, cassia ecc.) dovrebbe essere evitato, poiché può compromettere la funzionalità dell'intestino e causare una dipendenza da lassativi.
  • L'uso della Frangola non dev'essere prolungato, ma limitato ad 8-10 giorni al massimo (7 secondo la monografia EMA).
  • Se i sintomi persistono o si aggravano durante l'uso, è opportuno consultare un medico o un farmacista.

La frangola è indicata in caso di stitichezza non rispondente alle modificazioni dietetiche: prima di considerare l'utilizzo di un integratore contro la stipsi sarebbe infatti opportuno compiere ogni ragionevole sforzo per riequilibrare la dieta e lo stile di vita, attraverso:

  • aumento di attività fisica, anche solo la semplice camminata giornaliera;
  • incremento dell'apporto di fibre e liquidi, soprattutto in prossimità dei pasti principali.

Controindicazioni

  • L'impiego della Frangola è severamente sconsigliato durante la gravidanza e l'allattamento.
  • L'uso nei bambini di età inferiore ai 12 anni è controindicato
  • Pazienti che assumono glicosidi cardiaci, medicinali antiaritmici, medicinali che inducono un
    prolungamento del QT, diuretici, adrenocorticosteroidi o radice di liquirizia, dovrebbero consultare un medico prima di assumere la corteccia di frangola.
    Occorre infatti considerare che l'Ipopotassiemia (derivante dall'abuso di lassativi a lungo termine) potenzia l'azione dei glicosidi cardiaci e interagisce con i medicinali antiaritmici. L'uso concomitante con diuretici, adrenocorticosteroidi e radice di liquirizia può aumentare ulteriormente la perdita di potassio.
  • Non usare nei casi di ostruzione e stenosi intestinale, atonia intestinale, appendicite, malattie infiammatorie del colon (ad es. morbo di Crohn, colite ulcerosa), dolore addominale di origine sconosciuta, grave stato di disidratazione o squilibri elettrolitici.
  • Più in generale, l'assunzione di integratori in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del Paziente, saprà dare i migliori consigli.

Effetti Collaterali

  • Gli effetti collaterali che può causare la Frangola sono: diarrea, dissenteria, ipokaliemia, interazioni farmaceutiche, dipendenza, spasmi intestinali e disidratazione eccessiva.
  • Inoltre, l'uso cronico può causare pigmentazione della mucosa intestinale (pseudomelanosi colica), che di solito retrocede quando il paziente sospende l'assunzione.
  • La corteccia fresca o non ben essiccata, come pure le bacche, se ingerite in grossa quantità, hanno effetti collaterali quali vomito, coliche e altri leggeri sintomi da avvelenamento
  • Durante l'uso della frangola le urine possono colorarsi di rosso-marrone o di giallo, un effetto collaterale non clinicamente significativo; solo un uso prolungato può associarsi ad albuminuria ed ematuria (sangue nelle urine)

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