Cimicifuga | Funziona in Menopausa? Studi, Dosi, Proprietà
In questo articolo parliamo della Cimicifuga, delle sue Funzioni e Proprietà. Con Studi e Considerazioni sui potenziali Benefici della Cimicifuga in Menopausa, sul Modo d'Uso Corretto e sui Possibili Effetti Collaterali
Che Cos'è
La cimicifuga (Actaea racemosa L., sin. Cimicifuga racemosa) è una pianta erbacea perenne, nativa e molto diffusa in Nordamerica (dov'è conosciuta come black cohosh).
I nativi americani, utilizzavano i rizomi e le radici di cimicifuga per trattare disturbi ginecologici e condizioni cognitive e infiammatorie.
È stato riferito che tribù come Penobscot, Winnebago e Dakota sfruttavano questa pianta per il trattamento di tosse, raffreddore, costipazione, affaticamento e reumatismi, ma anche per aumentare la produzione di latte materno 1.
I coloni europei hanno usato il cohosh nero come tonico per sostenere la salute riproduttiva delle donne. È stato infatti riferito che le tinture di cimicifuga sono state utilizzate per il trattamento del dolore e dell'infiammazione associati a endometriosi e dismenorrea già nel 1832 2.
Oggi, la cimicifuga è più comunemente usata per dare sollievo dai sintomi della menopausa, tra cui vampate di calore e sudorazioni notturne (insieme conosciute come sintomi vasomotori), secchezza vaginale, palpitazioni cardiache, acufeni, vertigini, disturbi del sonno, nervosismo e irritabilità.
A Cosa Serve
Attualmente, gli integratori a base di estratti di Cimicifuga racemosa sono utilizzati per trattare i disturbi della menopausa. Uno dei prodotti più conosciuti viene commercializzato con il nome commerciale Remifemin.
A differenza di quanto si riteneva in passato, la Cimicifuga non sembra avere effetti estrogenici.
Infatti, a differenza dei classici integratori a base di isoflavoni di soia o di trifoglio rosso, gli estratti di cimicifuga sono privi di fitoestrogeni.
Sulla base di queste premesse, gli integratori di cimicifuga possono risultare particolarmente adatti alle donne per le quali il trattamento con estrogeni di sintesi o fitoestrogeni (da soia o trifoglio rosso) risulta controindicato (ad es. donne con tumori ormone-dipendenti di qualsiasi tipo o con disturbi della coagulazione del sangue).
Cimicifuga e Menopausa
Gli effetti positivi della cimicifuga sulla sintomatologia menopausale sembrano dipendere da un meccanismo d'azione non estrogenico, che coinvolge vari trasmettitori, dalla serotonina alla dopamina e al GABA.
I principi attivi responsabili di tali azioni sono probabilmente da identificare nell'acteina e in analoghi triterpeni.
Cosa Dicono gli Studi Clinici
I disturbi della menopausa sono un campo di indagine in cui l'effetto placebo è molto importante.
In pratica, l'autoconvincimento delle proprietà terapeutiche del rimedio che si sta assumendo porta alla percezione di un beneficio che non dipende dall'efficacia intrinseca di tale rimedio.
In molti studi che hanno indagato gli effetti di rimedi erboristici (come la stessa cimcifuga, il trifoglio rosso o gli isoflavoni di soia) è emerso che, nonostante l'efficacia - a volte importante - di questi rimedi, il gruppo placebo otteneva benefici simili.
Di seguito analizziamo gli studi più interessanti che hanno indagato l'efficacia della cimicifuga contro i disturbi della menopausa.
- In una revisione del 2010 di 9 studi clinici controllati con placebo, 6 studi hanno mostrato un miglioramento significativo rispetto al placebo, mentre gli altri 3 hanno mostrato miglioramenti insignificanti.
Misurando tutti e 9 gli studi, è stato riscontrato un miglioramento dei sintomi della menopausa dell'11-40% (media del 26%); esisteva tuttavia un'ampia eterogeneità tra i risultati di questi studi 3. - Una revisione del 2016 ha esaminato quattro studi che utilizzavano il cohosh nero per trattare i sintomi della menopausa.
Gli studi hanno randomizzato un totale di 511 donne a una dose giornaliera di varie formulazioni, da 6,5 a 160 mg/die di estratto di cimicifuga o placebo.
Dall'analisi degli studi, non sono emerse associazioni significative tra integrazione con cimicifuga e riduzione del numero di sintomi vasomotori, come le vampate di calore. Inoltre, non vi sono state associazioni benefiche tra l'uso di cimicifuga e il sollievo dai sintomi della menopausa utilizzando scale di valutazione auto-riportate 4. - In uno studio ben progettato 5, 351 donne di età compresa tra 45 e 55 anni con alti tassi di sintomi vasomotori (vampate di calore, sudorazioni notturne) sono state suddivise in gruppi, a ciascuno dei quali è stato assegnato il placebo o vari prodotti utili per il trattamento dei disturbi della menopausa.
A uno di questi gruppi sono stati somministrati 160 mg al giorno di Cimicifuga (estratto etanolico al 70% standardizzato per contenere glicosidi triterpenici al 2,5%).
Dopo 3, 6 e 12 mesi di integrazione o placebo, il numero e l'intensità delle vampate di calore e della sudorazione notturna non differivano tra i vari gruppi di intervento (incluso "il gruppo cimcifuga") rispetto al gruppo placebo; risultati positivi a 12 mesi si sono osservati sono nel gruppo che aveva assunto una preparazione multibotanica (contenente 200 mg di cohosh nero insieme a ginseng siberiano, dong quai e altri ingredienti) insieme a due porzioni giornaliere di alimenti di soia (che fornivano 12-20 g di proteine di soia). - Un altro studio randomizzato controllato 6 ha suddiviso 88 donne perimenopausali e postmenopausali (età media 53 anni) che presentavano almeno 35 vampate di calore e sudorazioni notturne alla settimana, a uno dei seguenti 4 gruppi:
- 28 mg/die di cimicifuga (estratto etanolico al 75% standardizzato per contenere glicosidi triterpenici al 5,7%)
- 398 mg/die di trifoglio rosso (estratto etanolico delle parti aeree standardizzato a 120 mg di isoflavoni)
- Terapia ormonale (estrogeni e progesterone)
- Un placebo
Il "gruppo cimicifuga" ha mostrato addirittura una peggiore intensità dei sintomi a 6 e 9 mesi. - In uno studio, 132 pazienti sono state assegnate all'assunzione di cimicifuga (20 mg di estratto simile a Remifemin, due volte al giorno per un totale di 40 mg) o placebo in maniera crossover con periodi di prova di 4 settimane.
Dall'analisi dei dati non sono emerse differenze significative tra il placebo (-27% nella gravità, -26% nella frequenza) e la cimicifuga (-20% nella gravità, -17% nella frequenza) per quanto riguarda l'efficacia nel ridurre le vampate di calore 7. - Uno studio condotto su 304 donne in post-menopausa che hanno utilizzato un estratto isopropanolico di cimicifuga (Remifemin) ha osservato una importante riduzione di una varietà di sintomi della menopausa in base all'auto-report, in particolare delle vampate di calore 8.
- Quando 20 mg di cimicifuga (Remifemin) sono stati somministrati a 90 donne in postmenopausa due volte al giorno (40 mg in totale), hanno dimostrato di ridurre i sintomi della menopausa.
Rispetto al tibolone (un farmaco di sintesi), le differenze di efficacia erano insignificanti, ma l'incidenza di effetti avversi è risultata inferiore.
Sono stati osservati alcuni effetti collaterali in merito al gonfiore del seno (16% nel gruppo Remifemin contro il 36% del gruppo tibolone), mentre non sono stati osservati effetti avversi importanti sullo spessore dell'endometrio uterino (aumento lieve nel gruppo Remifemin contro un aumento importante nel gruppo tibolone) e sul sanguinamento vaginale (0 casi nel gruppo remifenin, 19% dei casi nel gruppo tibolone) 9. - 40 mg di cimicifuga (polvere di radice) al giorno associati ad esercizio fisico specifico per oltre 10 anni nelle donne non sono stati in grado di migliorare in modo significativo la salute delle ossa o dei sintomi della menopausa rispetto al gruppo con il solo esercizio fisico specifico.
Questo programma di esercizi fisici ha (da solo) influenzato favorevolmente le ossa, i sintomi della menopausa, la massa corporea magra e, in misura minore, il rischio cardiovascolare a 10 anni, rispetto al gruppo di controllo (che ha seguito un'attività fisica aspecifica e più blanda), ma l'aggiunta della supplementazione con cimicifuga non è stata in grado di apportare benefici aggiuntivi 10. - La supplementazione di 128 mg di un estratto etanolico di radice di cimicifuga ogni giorno per un anno non è stata in grado di migliorare le capacità cognitive o la memoria nelle donne, mentre ha ridotto - anche se in modo insignificante (17%) - la quantità di vampate di calore soggettivamente percepite 11.
- In uno studio di sicurezza, l'assunzione di 40mg di una preparazione di estratto secco di Cimicifuga racemosa (Klimadynon) per 12 mesi ha ridotto le vampate di calore e non ha influenzato la pressione sanguigna.
Le vampate di calore sono state ridotte dal 100% a inizio studio al 39,1% nel follow-up; tuttavia, in questo studio non è stato utilizzato alcun gruppo di controllo.
Nessuna influenza è stata osservata sul flusso sanguigno epatico, sulle concentrazioni di bilirubina, sui valori degli enzimi epatici o sul tempo di coagulazione del sangue 12.
Modo d'uso
Le dosi di assunzione normalmente utilizzate sono pari a:
- 20-40 mg/die se si utilizza un estratto isopropanolico (solitamente venduto con il marchio Remifemin), in singole dosi da 20mg;
- 64-128 mg/die se si utilizza un estratto etanolico di radice, che di solito vengono assunti in due dosi divise.
Non è noto se gli estratti di cimicifuga debbano o meno essere assunti con il cibo, anche se a volte si consiglia di farlo per prudenza.
Avvertenze
- La cimicifuga e gli altri integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata e di uno stile di vita sano.
- Non superare la dose giornaliera consigliata.
- Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni.
- Non assumere durante gravidanza e allattamento.
- Conservare in luogo fresco e asciutto.
Controindicazioni
- Il prodotto dev'essere assunto sotto consiglio medico in caso di disfunzioni o malattie epatiche.
- Più in generale, l'assunzione di prodotti a base di cimicifuga in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del Paziente, saprà dare i migliori consigli.
La Cimicifuga Fa Male?
Gli studi clinici eseguiti negli anni non hanno evidenziato alcuna particolare controindicazione.
La cimicifuga non sembra interagire con altri farmaci. Sotto controllo medico, può essere usata anche in associazione a:
- Tamoxifene e inibitori delle aromatasi (farmaci utilizzati per il trattamento del tumore al seno).
- Estrogeni e/o progestinici.
- Antiaggreganti piastrinici e/o anticoagulanti.
Non altera i lipidi nel sangue e non aumenta il rischio di patologie cardiovascolari.
Effetti Collaterali
- Alte dosi di cimicifuga possono causare nausea, vertigini, effetti visivi, una frequenza cardiaca inferiore e aumento della sudorazione.
- In tutto il mondo, circa 83 casi di danno epatico, tra cui epatite, insufficienza epatica ed elevati enzimi epatici, sono stati associati all'uso del cohosh nero, sebbene una relazione causa-effetto rimanga indefinita 13
- Una meta-analisi di studi clinici non ha trovato prove che i preparati di Cimicifuga racemosa abbiano avuto effetti negativi sulla funzionalità epatica 14.
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