Mannosio | Proprietà, Benefici | Uso, Controindicazioni, Prezzo

In questo articolo parliamo del Mannosio e dei suoi Benefici nel Trattamento di Cistite e Infezioni Urinarie, analizzandone Meccanismi d'Azione, Efficacia Clinica, Prezzo, Uso, Effetti Collaterali e Controindicazioni

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Che Cos'è

Il mannosio (D-Mannosio) è uno zucchero semplice, assai popolare come rimedio contro la cistite.

Questo monosaccaride si estrae generalmente dal legno del larice o della betulla, e in natura rientra frequentemente nella composizione di molti polimeri vegetali (come il gucomannano). Il mannosio viene prodotto anche dall'organismo umano, svolgendo un ruolo strutturale nelle membrane cellulari.

Integratori e dispositivi medici a base di mannosio trovano oggi ampio spazio nella prevenzione delle infezioni delle vie urinarie ricorrenti.

Il mannosio ha infatti dimostrato di agire positivamente, inibendo l'adesione di alcuni batteri patogeni, in particolare l'Escheria coli, alle cellule dell'epitelio vescicale, facilitandone l'espulsione con le urine.

Grazie a tale proprietà, il mannosio viene proposto come rimedio in chiave preventiva, ma anche come possibile alternativa o come coadiuvante all'antibiotico-terapia, nei casi di infezioni ricorrenti delle vie urinarie.

A Cosa Serve

Il mannosio può aiutare a prevenire e a combattere le infezioni urinarie (cistite, uretrite ecc.), dando sollievo a chi soffre dei disturbi ad esse associati:

  • bruciori e dolori alla minzione (quando si fa pipì);
  • frequente stimolo a urinare;
  • senso di incompleto svuotamento della vescica;
  • urine scure e maleodoranti;
  • a volte febbre (sintomo che suggerisce una possibile estensione del quadro infettivo; consultare il medico).

Sotto controllo medico, il mannosio può essere utilizzato come trattamento di prima linea alternativo agli antibiotici, in presenza di lievi infiammazioni delle vie urinarie di carattere infettivo, come uretriti e cistiti batteriche.

  • Il D-Mannosio può essere utilizzato sia nelle infezioni acute delle vie urinarie, sia nelle loro recidive.
  • L'eventuale uso concomitante con antibiotici e antimicrobici può favorire la funzionalità di questi ultimi, aumentando l'aderenza del paziente alla terapia.

Il mannosio può trovare applicazione anche nella prevenzione delle vulvovaginiti e delle vaginosi batteriche; a tal proposito, si ricorda che il mannosio è da considerarsi efficace soprattutto nei confronti dell'escherichia coli e dello Pseudomonas aeruginosa, mentre risulta inefficace nelle vaginiti da candida, da trichomonas o da batteri non sensibili al mannosio.

In ogni caso, l'assunzione di mannosio in presenza di condizioni patologiche particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata soltanto sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli.

Integratori e Dispositivi Medici a Base di Mannosio

Tra i più conosciuti integratori e dispositivi medici a base di Mannosio, si ricordano i prodotti Mannocist, Utibis, Melura, Ausilium, Cistiflus Plus, Cystoman, Kistinox e Monurelle Plus

Quando Usarli

Sotto controllo medico, i prodotti a base di mannosio possono essere usati:

  • come coadiuvante della terapia antibiotica;
  • come preventivi delle cistiti;
  • come profilassi post-coitale (i rapporti sessuali, a causa dell'alcalinità dello sperma e del trasferimento meccanico di batteri dalla regione perianale, possono favorire le infezioni urinarie nella donna);
  • in seguito a interventi in urodinamica in alternativa alle profilassi antibiotiche.
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Caratteristiche

Cos'è il Mannosio?

Il D-Mannosio è uno zucchero semplice (un monosaccaride), "non digeribile", strettamente imparentato con il glucosio ma con un ruolo del tutto differente. Una volta assunto, infatti, il mannosio è rapidamente assorbito e distribuito agli organi periferici; tuttavia, non viene metabolizzato e in breve tempo viene escreto immodificato attraverso il rene, con le urine.

Non essendo né metabolizzato, né trasformato in glicogeno, il mannosio non si accumula nell'organismo e un suo uso prolungato, anche ad alte dosi, si è dimostrato ben tollerato e privo di efetti indesiderati sul metabolismo umano.

A livello urinario, il mannosio si lega alle adesine mannosio sensibili dell'Escherichia coli, impedendo loro l'adesione alla parete vescicale e facilitandone l'eliminazione con il flusso urinario.

Cos'è la Cistite?

Con il termine "cistite" s'intende l'infiammazione della mucosa vescicale, accompagnata da uno stimolo continuo e doloroso a urinare.

Gli episodi di cistite possono essere sporadici o ricorrenti. Il più delle volte l'infezione è causata dalla proliferazione di batteri patogeni (cistite batterica, spesso da Escherichia coli). È un'infezione spesso grave, che determina sintomi quali bruciori, dolori alla minzione, frequente stimolo a urinare, a volte febbre.

La cistite ricorrente (più di 3 episodi nello stesso anno) è una patologia frequente in una significativa fascia della popolazione femminile ed è causa di disagi nello svolgimento delle attività quotidiane.

È quindi raccomandato optare per trattamenti preventivi atti a limitare l'insorgenza della patologia e la sua ricorrenza.

Escherichia Coli

Poiché le infezioni delle Vie Urinarie sono causate per la maggior parte dal batterio Escherichia coli, gran parte degli studi riguardano l'attività patogenetica di tale batterio. A tal proposito, si stima che E. coli sia responsabile dell'85% delle infezioni uro-ginecologiche ambulatoriali e del 50% di quelle ospedaliere.

L'escherichia coli è un classico batterio opportunista-patogeno. In condizioni normail, infatti, costituisce un normale ospite dell'organismo umano, soprattutto a livello del colon, dove rappresenta la specie predominante nella popolazione batterica aerobia-anaerobia facoltativa.

L'ingresso di Eschirichia coli nell'apparato urinario, generalmente frutto di contaminazioni fecali indirette, non implica necessariamente lo sviluppo di un'infezione. In tal senso, fattori importanti riguardano la virulenza del ceppo batterico, la carica batterica (intesa come il numero dei microrganismi), l'efficacia dei meccanismi difensivi dell'ospite e l'eventuale presenza di fattori favorenti l'infezione (come il diabete).

Il più note e importante fattore di virulenza dell'Eschirichia coli è rappresentato dalla sua adesività batterica, ovvero dalla capacità di aderire in maniera specifica e selettiva alla superficie dell'urotelio, colonizzandola.

L'adesività batterica dell'Eschirichia coli dipende dalla presenza di particolari strutture superficiali, parogonabili ad appendici filamentose di natura proteica che il microrganismo espone sulla sua superficie.

Queste strutture, chiamte adesine, sono localizzate all'estremità distale di filamenti sottili detti fimbrie (o pili).

Le adesine hanno la capacità di interagire con specifici recettori presenti sulla superficie delle cellule uroepiteliali, costituiti da glicolipidi di membrana. Ciò consente al batterio di restare adeso all'epitelio, anche durante il lavaggio meccanico prodotto dal flusso urinario.

L'adesione batterica rappresenta quindi il primo stadio del processo infettivo.

In merito alle capacità difensive dell'ospite, è importante ricordare come nei secreti mucosi dei soggetti normali siano presenti anche delle sostanze antiadesive, come uromucoidi e glicoproteiche, con un'elevata affinità per i pili di tipo I. Un esempio è dato dalla nota glicoproteina di Tamm Horsfall, ricca in D-mannosio, prodotta dal rene e rilasciata nelle urine.

Esistono tuttavia soggetti geneticamente caratterizzati da un deficit secretivo di tali sostanze antiadesive, e per questo esposti a un maggior rischio di infezioni urinarie.

Funzioni e Proprietà del Mannosio

A livello urinario il mannosio si comporta come una sostanza antiadesiva. La sua struttura è infatti molto simile al sito di legame delle adesine ai recettori glicoproteici presenti nelle cellule uroepiteliali.

Di conseguenza, il mannosio agisce con un meccanismo di competizione inibitoria dell'adesione batterica, in maniera simile alle sostanze antiadesive naturalmente prodotte dall'organismo.

Le adesine batteriche rimangono quindi invischiate nella collosità del D-Mannosio, che inibendone l'adesività, stacca i batteri dalle pareti li trascina via attraverso la minzione. I batteri, quindi, non vengono uccisi dal mannosio, ma espulsi con le urine. Di conseguenza, le colonie batteriche vengono mano a mano estirpate e ne viene impedita la ricolonizzazione.

Non a caso, la parete della vescica è naturalmente rivestita con varie proteine mannosilate, come la proteina di TammHorsfall (THP), che interferiscono direttamente con l'adesione dei batteri sulla mucosa.

Legandosi al D-mannosio libero nell'urina, anziché alle proteine di superficie delle cellule vescicali, i batteri vengono intrappolati nel flusso urinario ed eliminati di conseguenza dalle vie urinarie.

Sulla base della capacità del mannosio di interferire sull'adesività batterica, si distinguono due tipologie principali di pili:

  • pili di tipo I, mannosio sensibili;
  • pili di tipo II (o di tipo P), mannosio resistenti.

Il D-mannosio favorisce anche la ristrutturazione delle mucose danneggiate, specialmente di quella vaginale, garantendo così una maggiore protezione da successivi insulti batterici.

Inoltre, il D-mannosio, sembra in grado di inibire la formazione del biofilm protettivo dei batteri, indebolendoli e aumentando l'efficacia di eventuali altri principi attivi in grado di contrastarli, come gli antibotici?

Funziona?

Come per molti altri integratori anche nel caso del D-mannosio sono presenti in letteratura molti studi in vitro o su modelli animali, ma fortunatamente anche diversi studi clinici controllati.

Un recente studio randomizzato condotto su 308 donne con una storia di cistite ricorrente, ha valutato l'efficacia di un trattamento preventivo con d-mannosio, rispetto a quello con antibiotico (nitrofurano) o placebo, riscontrando una efficacia del d-mannosio paragonabile a quella dell'antibiotico.

Un altro studio ha dimostrato una differenza significativa nella frequenza di infezioni delle vie urinarie recidive durante le 24 settimane in cui le pazienti assumevano 1 grammo di D-mannosio, due volte al giorno, rispetto a quelle sottoposte a una terapia antibiotica mirata e ripetuta nel tempo.

Modo d'uso

Le dosi di Mannosio solitamente utilizzate spaziano da 1 a 3 grammi al giorno. Frequente è la sua associazione con il mirtillo rosso americano e con l'uva ursina.

Il dosaggio di mannosio può essere modulato a seconda che venga assunto a scopo preventivo o come trattamento; in quest'ultimo caso il dosaggio può aumentare nella fase acuta (fino a 3 grammi/die), cioè nei primi 3-4 giorni di assunzione. Segue una fase di mantenimento a dosaggi più bassi (1g/die) secondo quanto prescritto dal medico.

Quando assumere il Mannosio?

NOTA BENE: fino a pochi anni fa si riteneva e, in qualche caso ancora si crede, che in presenza del tratto urinario sia necessario bere molto per urinare molto. Ma quando una sostanza agisce per contatto, più se ne aumenta il tempo di contatto, più la terapia è efficace, per cui bisogna bere poco per urinare poco in modo che le sostanze stiano più tempo possibile all'interno della vescica. Per questo si consiglia di assumere Mannosio a vescica vuota e di bere molto lontano dall'assunzione del prodotto.

Avvertenze

  • Tenere fuori dalla portata dei bambini sotto i 3 anni.
  • Non superare la dose giornaliera consigliata.
L'assunzione di Mannosio in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli.
  • Gravidanza e Allattamento al seno: non ci sono sufficienti studi scientifici a disposizione per stabilire la sicurezza dell'assunzione durante la gravidanza e l'allattamento al seno. Pertanto, le donne incinte o che allattano dovrebbero usare Mannosio con cautela e sotto controllo medico.

Controindicazioni ed Effetti Collaterali

  • Il mannosio non presenta effetti collaterali, se non in pazienti notoriamente sensibili.
  • Ad alti dosaggi potrebbe causare problemi di diarrea, dolori addominali crampiformi e incontinenza fecale, oltre a risultare dannoso in caso di funzione renale compromessa.
  • Eventuali controindicazioni si limitano ai rari casi di ipersensibilità individuale al mannosio o agli altri componenti dei prodotti in cui è contenuto
  • Nelle persone diabetiche, è stato segnalato un possibile effetto negativo del D-Mannosio sul Controllo glicemico

Prezzo e Offerte

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