Piantaggine | Proprietà, Usi in Erboristeria | Benefici
In questo articolo analizziamo le Proprietà e i Benefici della Piantaggine, valutandone gli usi tradizionali e l'Efficacia come Emolliente ed Espettorante Contro Tosse e Bronchiti. Con Dosi, Modo d'Uso corretto, Effetti Collaterali e Controindicazioni
Che Cos'è
La piantaggine (Plantago lanceolata L.) è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.
Si tratta di una pianta quasi cosmopolita, molto comune anche in Italia sia in pianura che sui rilievi; cresce comunemente negli incolti erbosi (soprattutto quelli calpestati), ma anche nei sentieri e presso le case.
La piantaggine è prima di tutto una pianta commestibile. Le sue foglie possono essere infatti usate come verdura, sia cruda che cotta come gli spinaci.
La piantaggine, però, riconosce anche una lunga tradizione d'uso nella medicina popolare, soprattutto come medicinale per la tosse.
A Cosa Serve
La piantaggine viene impiegata in fitoterapia a uso interno per le sue proprietà 1:
- espettoranti: aiuta a rimuovere muco e catarro dalla trachea e dai bronchi;
- bechiche: utili per calmare la tosse;
- emollienti (lenitive): grazie all'alto contenuto di mucillagini, aiuta a lenire le irritazioni del tratto gastrointestinale e le infiammazioni del tratto respiratorio;
- astringenti: restringe i vasi sanguigni aiutando a trattenere i liquidi.
La piantaggine trova quindi impiego per uso interno nel trattamento di:
- forme catarrali delle vie aree (tracheiti, bronchiti, faringiti, laringiti);
- mal di gola;
- tosse.
Proprio per questa sua attività antitussiva ed espettorante, gli estratti di piantaggine sono oggi presenti in diversi prodotti naturali per la tosse, come Lisonatural Advance, Grintuss e Bisolvon Duo.
La monografia dell'EMA (European Medicine Agency)1 segnala l'utilizzo erboristico tradizionale della piantaggine come demulcente per il trattamento sintomatico delle irritazioni della mucosa orale e faringea, associate a tosse secca.
Per uso esterno, la piantaggine vanta proprietà antinfiammatorie, antipruriginose e cicatrizzanti. Viene quindi usata per lenire irritazioni e piccole lesioni della pelle, favorendone la guarigione (dermatiti, escoriazioni, piccole ulcerazioni, afte della bocca).
Le foglie fresche frizionate energicamente sulla lesione sono consigliate dalla medicina popolare nel trattamento delle punture di api, vespe, calabroni e zanzare.
La piantaggine (Plantago lanceolata) non dev'essere confusa con altre piante del genere Plantago, come la nota Plantago psyllium, di cui si sfrutta l'effetto lassativo, ipolipidemizzante e ipoglicemizzante dei tegumenti che rivestono i semi.
Droga e Principi Attivi
Le parti della pianta usate in fitoterapia sono le parti aeree.
All'interno della droga troviamo diversi principi attivi, come mucillagine (2-6,5%), tannini (6,5%), glicosidi iridoidi (2-3%, tra cui aucubina, catalpolo e asperuloside), flavonoidi (apiugenina, luteolina, scutellarina), cumarina (esculatina), acido salicilico, acido clorogenico e neoclorogenico.
Uno dei composti più attivi è rappresentato dall'aucubigenina, che con le sue proprietà antisettiche deriva dall'idrolisi del glicoside aucubina.
Studi, Proprietà, Benefici
Le proprietà e le indicazioni terapeutiche illustrate nel capitolo precedente si basano soprattutto sull'uso tradizionale della piantaggine nella medicina popolare.
Finora, solo pochi studi sono stati condotti per confermare le proprietà erboristiche tradizionali della pianta.
Nel complesso, questi dati limitati non consentono di trarre conclusioni certe sull'efficacia delle preparazioni erboristiche tradizionali a base di piantaggine per la salute umana.
L'uso tradizionale rimane tuttavia ben documentato. Inoltre, sebbene siano disponibili solo pochi dati clinici, i risultati della ricerca sperimentale confermano ad esempio le azioni antiinfiammatorie, spasmolitiche e immunostimolatorie 1, 2, 3.
Uno studio condotto da Kraft (1997) ha valutato gli effetti della somministrazione di uno sciroppo per la tosse (contenente 20g su 100ml di estratto fluido di piantaggine, DER 1:1, solvente etanolo) su 593 pazienti con malattie respiratorie acute aspecifiche.
La durata media della somministrazione dello sciroppo per la tosse è stata di 10 giorni, con una dose giornaliera media di circa 30 ml di sciroppo, corrispondenti a circa 6 g della sostanza erboristica.
Dopo 3-14 giorni di trattamento, l'intensità e la frequenza della tosse sono diminuite rispettivamente del 67% e del 66%. Il dolore toracico è diminuito dell'80%, la tosse irritante e la dispnea del 69%. Miglioramenti delle condizioni generali valutate dal medico e soggettivamente percepite dai pazienti si sono avute rispettivamente nel 43% e nel 37% dei casi. L'efficacia globale è stata valutata dal medico come buona nel 62% dei pazienti ed eccellente dal 26% dei pazienti. Kraft K. Therapeutisches Profil eines Spitzwegerichkraut-Fluidextraktes bei akuten respiratorischen Erkrankungen im Kindes- und Erwachsenenalter. In: Loew D und Rietbrock N (eds) Phytopharmaka III. Forschung und klinische Anwendung. Darmstadt 1997, 199-209
Modo d'uso
Nella moderna fitoterapia, la piantaggine viene utilizzata sottoforma di infuso, polvere e tintura madre.
Le dosi di assunzione normalmente consigliate sono pari a:
- Infuso: 1-2 cucchiaini di droga per tazza d'acqua bollente; lasciare in infusione per 10 minuti. La monografia EMA consiglia 2 grammi di droga per 150ml di acqua bollente, da bere 2-3 volte al giorno per una dose totale giornaliera di 4-6 grammi;
- Estratto secco o liquido: secondo indicazioni del produttore;
- Succo Espresso: 10 ml per 3 volte al giorno;
- Polvere: 75-150 mg per capsula;
- Tintura: 30 gocce tre volte al dì.
Avvertenze
- Non superare la dose consigliata.
- Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni.
- Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.
- Nel caso si verificassero dispnea (mancanza di fiato), febbre o espettorato purulento, consultare un medico o un farmacista.
Controindicazioni
- A scopo precauzionale, l'uso dell'Edera è da evitare in gravidanza e durante l'allattamento, oltre che nei casi di ipersensibilità accertata alla pianta.
- Per l'uso in età pediatrica, consultare il medico
- Le preparazioni ricche di mucillagini vanno assunte lontano dai farmaci
- Più in generale, l'assunzione di integratori in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del Paziente, saprà dare i migliori consigli
Effetti Collaterali
- La piantaggine non possiede particolari effetti collaterali alle comuni dosi terapeutiche, a meno che non vi sia un'accertata ipersensibilità a uno o più componenti della droga.
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