Infiammazione Intestinale | Cause, Sintomi, Cure
In questo articolo parliamo di Infiammazione Intestinale, delle sue Cause e dei suoi Sintomi. E' una Malattia Grave? Quando Consultare il medico? Quali Esami per la Diagnosi? Le Cure e i Rimedi Efficaci per la Cura delle Infiammazioni Intestinali
Che Cos'è
L'infiammazione intestinale è un elemento comune a diverse patologie che possono colpire l'intestino.
In genere si parla di:
- enterite quando l'infiammazione interessa l'intestino tenue;
- colite quando l'infiammazione coinvolge il colon (che costituisce gran parte dell'intestino crasso).
Si può anche distinguere tra infiammazioni intestinali:
- acute, caratterizzate da un'insorgenza improvvisa che in genere ha eziologia infettiva, come le enteriti virali o batteriche (comunemente definite "influenza intestinale");
- croniche, quando i sintomi e i disturbi associati persistono a lungo.
Cause
L'infiammazione intestinale può essere causata da:
- infezioni virali o batteriche;
- malattie infiammatorie croniche come la malattia di Crohn o la colite ulcerosa;
- radiazioni;
- abuso di alcol o droghe, come la cocaina;
- scarso flusso sanguigno (ischemia) all'intestino;
- alcuni farmaci.
Infiammazione Infettiva
Il tipo più comune di enterite infettiva è quella batterica conseguente a un'intossicazione alimentare.
In questi casi, l'infiammazione intestinale è conseguente all'ingestione di acqua o alimenti contaminati da batteri o loro tossine.
Il rischio di contaminazione aumenta in caso di:
- conservazione e manipolazione non corrette degli alimenti;
- scarsa igiene (es. lavaggio insufficiente delle mani);
- cottura insufficiente di alimenti a rischio, soprattutto molluschi;
- lavorazione di pollame e carne.
Gli alimenti più spesso associati all'intossicazione alimentare sono:
- carne cruda;
- latte non pastorizzato;
- prodotti freschi.
Alcuni batteri comuni che causano enterite includono:
- Salmonella
- Escherichia coli (E. coli)
- Staphylococcus aureus (S. aureus)
- Campylobacter jejuni (C. jejuni)
- Shigella
- Yersinia enterocolitica (Y. enterocolitica)
- Bacillus spp.
Sul fronte virale, ricordiamo:
- Norovirus;
- Rotavirus;
- Adenovirus.
La colite pseudomembranosa è un altro tipo di colite infettiva.
Viene talvolta indicata come colite da antibiotici poiché spesso è causata dall'uso di antibiotici che interferiscono con l'equilibrio dei batteri sani nel colon. L'agente causale di questa forma di infiammazione intestinale è il batterio Clostridium difficile.
Colite Ischemica
La colite ischemica si instaura quando c'è una riduzione del flusso sanguigno verso una porzione del colon.
La carenza di sangue impedisce alle cellule del sistema digestivo di ottenere l'ossigeno e i nutrienti di cui hanno bisogno, creando uno stato di sofferenza associato a infiammazione locale.
Un'ostruzione severa del flusso sanguigno è accompagnata da forti dolori addominali, che si sviluppano gradualmente o all'improvviso.
In questi casi è bene allertare i soccorsi sanitari, in quanto l'ischemia può evolvere in necrosi, richiedendo un intervento chirurgico urgente per eliminare il blocco al flusso sanguigno ed eventualmente asportare la parte di colon danneggiata.
Infiammazione e Allergie
La cosiddetta colite allergica si sviluppa a seguito di una risposta immunitaria indotta dall'ingestione di proteine alimentari verso le quali il soggetto si è precedentemente sensibilizzato.
Nei neonati, ad esempio, può essere la spia di una reazione allergica alle proteine del latte vaccino. I sintomi tipici sono caratterizzati da pianto, irritabilità, coliche e presenza di sangue o muco nelle feci.
Colite eosinofila
La colite eosinofila è simile alla colite allergica. Quando si verifica in un bambino, di solito si risolve entro la prima infanzia, mentre negli adolescenti e negli adulti tende a cronicizzare.
La causa esatta della colite eosinofila non è sempre nota, sebbene le proteine del latte vaccino o altri e allergeni alimentari spesso peggiorino i sintomi.
Infiammazione da radiazioni
Questo tipo di enterite può verificarsi dopo la radioterapia oncologica.
Le radiazioni vengono sfruttate per uccidere le cellule tumorali; tuttavia, i raggi X e γ colpiscono anche le cellule sane circostanti, soprattutto quelle in rapida divisione.
L'enterite da radiazioni si sviluppa quando le cellule intestinali normali e sane sono danneggiate dalle radiazioni e si infiammano. Questa condizione di solito scompare diverse settimane dopo il termine del trattamento radioterapico.
Tuttavia, a volte i sintomi possono essere cronici e durare per mesi o anni.
Malattie Infiammatorie Intestinali
"Malattia infiammatoria intestinale" (o IBD) è un termine generico riferito all'infiammazione cronica dell'intestino.
Le due malattie più comuni sono la colite ulcerosa e il morbo di Crohn.
- La malattia di Crohn può causare infiammazione in qualsiasi parte del tratto digestivo. Tuttavia, colpisce principalmente l'ileo, che rappresenta l'estremità finale dell'intestino tenue.
- La colite ulcerosa comporta l'infiammazione dell'intestino crasso (colon e retto). Le persone con colite ulcerosa hanno un aumentato rischio di cancro al colon.
Le cause esatte di queste malattie non sono note. Tuttavia, sono riconosciuti fattori predisponenti di natura genetica e immunitaria. Riguardo a quest'ultimo punto, si ritiene che il sistema immunitario dei soggetti predisposti venga iperattivato da un'iniziale infezione; l'organismo risponderebbe a tale infezione con un attacco esagerato e duraturo che finisce col cronicizzare e aggredire le cellule sane dell'intestino.
Infiammazione e Farmaci
Alcuni farmaci, principalmente farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS come ibuprofene e naprossene) sono stati collegati all'infiammazione del colon in alcune persone.
Gli anziani e le persone con una storia di uso a lungo termine di FANS sembrano essere maggiormente a rischio per lo sviluppo di questo tipo di colite.
Sintomi
L'infiammazione intestinale è tipicamente accompagnata da sintomi come:
- diarrea;
- nausea e vomito;
- perdita di appetito;
- gonfiore addominale;
- crampi e dolori addominali;
- sangue o muco nelle feci;
- sanguinamento rettale;
- urgenza defecatoria;
- febbre (caratteristica dell'infiammazione di natura infettiva);
- perdita di peso e anemia (in caso di infiammazione cronica), con ritardi di crescita nei bambini;
- facile affaticabilità.
Sindrome del Colon Irritabile
La Sindrome del Colon Irritabile (Irritable Bowle Syndrome - IBS) è un disordine gastrointestinale cronico piuttosto comune, che colpisce tra il 3 e il 20% della popolazione americana 1.
Si presenta con sintomi molto simili all'infiammazione intestinale, ma senza segni flogistici né alterazioni d'organo. In pratica, l'intestino funziona male ma è anatomicamente sano e privo di patologie.
Spesso, nei pazienti con IBS i sintomi migliorano con l'evacuazione.
Definizione
La sindrome dell'intestino irritabile è caratterizzata da dolore addominale cronico o ricorrente, associato a variazioni della frequenza evacuativa e/o della consistenza delle feci, in assenza di sottostanti patologie organiche che possano giustificare la sintomatologia clinica.
La sindrome del colon irritabile è quindi un disturbo funzionale del tutto diverso dalle malattie infiammatorie intestinali, sebbene le due condizioni possano coesistere e i sintomi sovrapporsi.
La colite è un'infiammazione del colon, mentre l'IBS è un disturbo del colon privo di infiammazione o cause patologiche; inoltre, la sindrome del colon irritabile NON provoca il cancro al colon.
Trattamento
Il trattamento per la colite cambia a seconda della causa.
Se l'infiammazione dell'intestino è causata da un'allergia a un determinato alimento o dall'effetto collaterale di un farmaco, il medico consiglierà di rimuovere quel cibo dalla dieta o di cambiare farmaco.
In caso di enterite da radiazioni, potrebbe essere necessario interrompere la radioterapia.
Enterite Infettiva
Quando l'infiammazione dell'intestino dipende da un processo infettivo, i sintomi si risolvono generalmente da soli entro pochi giorni. In questo periodo, è importante mantenersi molto idratati, bevendo spesso e consumando alimenti leggeri (da evitare latticini, cibi molto grassi, spezie e gli eccessi di fibra).
I liquidi sono di fondamentale importanza poiché vengono persi molti fluidi corporei attraverso sudorazione, vomito e diarrea. L'obiettivo principale del trattamento consiste pertanto nel prevenire la disidratazione bevendo molti liquidi.
Eventualmente, è possibile ricorrere a specifiche soluzioni reidratanti orali, acquistabili in farmacia senza prescrizione medica (vedi ad esempio Dicodral, Prereid Milte, Humana Idravita, Sodioral).
Gli antibiotici non hanno alcun effetto sui virus, mentre in caso di enterite batterica vanno assunti solo se prescritti dal medico.
Anche eventuali farmaci antidiarroici andrebbero assunti solo su consiglio medico, quando l'assunzione di abbondanti liquidi e le consuete misure alimentari non portano alla risoluzione dell'infiammazione.
Prevenzione
Seguire le norme igieniche di base:
- Lavarsi sempre le mani con acqua e sapone quando disponibili.
- Lavarsi sempre accuratamente le mani dopo aver usato il bagno.
- Lavarsi le mani prima e dopo aver preparato cibi o bevande.
- Lavarsi le mani prima di ogni pasto.
- Quando ci si sposta in luoghi dove non è disponibile l'acqua corrente, portare salviette disinfettanti per le mani.
- Non bere da pozzi all'aperto o da altre fonti d'acqua "sospette", senza prima bollire l'acqua.
Preparare con cura gli alimenti:
- Evitare la contaminazione crociata: usare utensili puliti per ogni alimento; soprattutto evitare il contatto degli utensili usati per lavorare le carni crude con le verdure e altri alimenti consumati crudi.
- Mantenere gli alimenti separati durante la preparazione. Ad esempio, tenere il pollame crudo lontano dalla lattuga.
- Lavare spesso le superfici della cucina.
Cucinare adeguatamente gli alimenti (l'uso di un termometro da cucina può aiutare):
- Manzo, maiale e agnello devono essere cotti ad una temperatura interna minima di 63°C.
- Le carni macinate devono raggiungere almeno i 71°C nel cuore dell'alimento.
- Il pollame dovrebbe raggiungere una temperatura interna di 74°C.
Conservare adeguatamente gli alimenti:
- Refrigerare subito gli avanzi.
- Impostare il frigorifero a una temperatura di 4°C o inferiore.
- Impostare il congelatore a una temperatura di -17°C o inferiore.
- Fae attenzione alle date di scadenza degli alimenti freschi.
Malattie Infiammatorie Intestinali
I farmaci usati per trattare queste patologie possono includere:
- farmaci antinfiammatori, come corticosteroidi e aminosalicilati (sulfasalazina, mesalazina, olsalazina); questi farmaci riducono l'infiammazione del tratto digestivo ma sono gravati da molti effetti collaterali;
- farmaci immunosoppressori: impediscono al sistema immunitario di attaccare l'intestino e causare infiammazione;
- gli antibiotici sono usati per uccidere i batteri che possono scatenare o aggravare i sintomi della malattia;
- farmaci antidiarroici e lassativi possono essere usati al bisogno per trattare i sintomi dell'IBD;
- integratori come ferro, calcio e vitamina D.
Sindrome del Colon Irritabile
Sebbene non possa essere considerata un'infiammazione dell'intestino, considerata la sua elevata incidenza (fino al 15%) nella popolazione, è utile accennare le strategie di trattamento per la sindrome dell'intestino irritabile.
L'IBS può essere trattata con alcuni farmaci come:
- lassativi, per combattere la stipsi;
- antidiarroici (es. loperamide), per combattere la diarrea;
- antispasmodici, per tenere sotto controllo i crampi addominali e il dolore intestinale;
- antidepressivi triciclici (previa prescrizione medica), per combattere l'ansia e ridurre il dolore addominale correlato.
Tuttavia, il cardine del trattamento è rappresentato dalla correzione della dieta e dello stile di vita. Mentre su quest'ultimo fronte si interviene promuovendo l'attività sportiva e attività rilassanti, la dieta rimane un aspetto soggettivo.
Per questo motivo, risulta particolarmente utile la compilazione di un diario alimentare, in cui annotare eventuali associazioni tra comparsa dei disturbi e ingestione di determinati cibi.
In questo diario è necessario trascrivere tutto ciò che si consuma nella giornata, i relativi orari e luoghi di consumo, i sintomi gastrointestinali associati ai pasti e il loro tempo di comparsa dopo i pasti.
Gli alimenti sospettati di peggiorare i sintomi della sindrome del colon irritabile dovranno quindi essere esclusi temporaneamente dalla dieta, valutando gli eventuali benefici.
Successivamente, questi cibi potranno essere reintrodotti gradualmente per valutare la loro tollerabilità.
Per maggiori informazioni, leggi il nostro articolo sulla dieta e i rimedi per la sindrome del colon irritabile »