Campylobacter | Contagio, Trattamento, Prevenzione

In questo articolo parliamo del Campylobacter, delle sue Cause e dei Sintomi Associati. E' un Disturbo Grave? Quando Consultare il medico? Informazioni su Modalità di Contagio, Esami, Cure e Consigli per Prevenire l'Infezione

In questo articolo parliamo del Campylobacter, delle sue Cause e dei Sintomi Associati. E' un Disturbo Grave? Quando Consultare il medico? Informazioni su Modalità di Contagio, Esami, Cure e Consigli per Prevenire l'Infezione
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Che Cos'è

Il campylobacter è un batterio gram-negativo, frequentemente responsabile di intossicazioni alimentari.

Campylobatteriosi è il nome dato dai medici all'infezione intestinale (enterite), causata dai batteri Campylobacter.

La maggior parte delle infezioni (circa il 90%) è provocata dalle specie Campylobacter coli e soprattutto Campylobacter jejuni. Assai meno frequenti risultano le enteriti causate dalle specie Campylobacter lari, Campylobacter fetus e Campylobacter upsaliensis.

Circa la metà di tutte le infezioni batteriche gastrointestinali segnalate negli Stati Uniti sono dovute a infezione da Campylobacter, il cui il tasso di incidenza ha superato in alcuni Paesi europei quello relativo alle salmonellosi non tifoidee 1.

L'enterite da Campylobacter è spesso causata dal consumo di alimenti contaminati, consumati crudi o poco cotti. Questi batteri sono anche una delle tante cause di diarrea del viaggiatore.

I sintomi più comuni delle infezioni da Campylobacter includono diarrea (spesso sanguinolenta), dolore addominale, febbre, mal di testa, nausea e/o vomito. Questi sintomi in genere durano da 3 a 6 giorni.

Le infezioni da Campylobacter sono generalmente lievi, ma possono essere fatali tra bambini molto piccoli, anziani e individui immunocompromessi.

Cause e Contagio

Il Campylobacter è rilevabile nell'intestino e nelle feci della maggior parte degli animali a sangue caldo.

Lo ritroviamo anche negli animali da allevamento, come pollame, bovini, suini, ovini e struzzi. Interessa inoltre gli animali domestici, inclusi cani e gatti, e i crostacei.

La più comune modalità di contagio è la classica via oro-fecale. Significa che le persone vengono infettate mangiando o bevendo cibo o acqua contaminati.

Capita infatti che le carcasse o la carne vengano contaminate dal Campylobacter presente nelle feci durante la macellazione.

Gli alimenti più soggetti a contaminazione sono pollame crudo, prodotti freschi e latte non pastorizzato. Anche l'acqua o il ghiaccio contaminati sono una fonte di infezione.

Le specie di Campylobacter possono essere uccise dal calore e dalla cottura accurata del cibo.

Una persona può anche essere infettata da uno stretto contatto con persone o animali infetti.

Infine, una piccola parte dei casi si verifica in seguito al contatto con acqua contaminata durante le attività ricreative.

Tra i comportamenti più a rischio di contagio ricordiamo:

  • mangiare carne contaminata e poco cotta, soprattutto aviaria (come il pollo);
  • bere acqua contaminata o latte non pastorizzato;
  • mangiare altro cibo (come le insalate) che è stato contaminato con Campylobacter da carne/pollame crudi;
  • maneggiare animali domestici giovani, altri animali o carne cruda senza lavarsi le mani;
  • entrare in contatto con quantità microscopiche di feci di una persona malata.
    Tale diffusione può avvenire direttamente per stretto contatto personale o indirettamente toccando superfici contaminate, come rubinetti, pulsanti per lo sciacquone, giocattoli e pannolini.

Una ricerca condotta nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Irlanda ha rilevato che il 41-84% del pollo crudo venduto nei supermercati era contaminato da batteri Campylobacter e il 4-5% era contaminato da Salmonella 3, 4, 5. I tassi di contaminazione da Campylobacter erano leggermente inferiori nella carne di tacchino cruda, compresi tra il 14 e il 56%, mentre il tasso di contaminazione per la carne di anatra cruda era del 36% 6, 7, 8.

Sintomi

I sintomi della campylobatteriosi iniziano da 1 a 10 giorni (di solito da 2 a 5 giorni) dopo essere stati esposti ai batteri.

Spesso durano da 3 a 6 giorni e sono solitamente leggeri o moderati.

I sintomi causati dall'infezione da Campylobacter possono includere:

  • Dolore addominale;
  • Febbre;
  • Diarrea acquosa (spesso contenente sangue e/o muco);
  • Crampi allo stomaco (può essere simile al dolore da appendicite);
  • Nausea (sensazione di malessere) e più raramente vomito;
  • Febbre, mal di testa e dolore muscolare, che di solito si verificano durante le prime 24 ore dall'infezione;
  • Disidratazione, che può causare vertigini, nausea, mal di testa, secchezza delle fauci, stanchezza e oliguria (scarsa emissione di urina).

Quando contattare un medico

È opportuno contattare il medico se i sintomi sono gravi, persistono a lungo o peggiorano nel tempo, ad esempio se:

  • la diarrea continua per più di 1 settimana o si ripresenta;
  • c'è sangue nelle feci;
  • non è possibile assumere liquidi a sufficienza, a causa della nausea o del vomito;
  • compaiono segni di disidratazione (sete, vertigini, emissione ridotta di urina);
  • c'è febbre alta, superiore a 38,5°C, associata a diarrea;
  • la diarrea insorge dopo un recente viaggio in un paese straniero;
  • la diarrea non migliora in 5 giorni o peggiora;
  • insorge un forte dolore addominale.

Per quanto riguarda i bambini, il consulto medico è consigliato in caso di:

  • febbre superiore a 37,7°C associata a diarrea;
  • diarrea che non migliora in 2 giorni o peggiora;
  • vomito da più di 12 ore (in un neonato di età inferiore a 3 mesi, il medico va contattato non appena inizia il vomito o la diarrea);
  • segni di disidratazione: produzione ridotta di urina, occhi infossati, bocca appiccicosa o secca o assenza di lacrime quando il bambino piange.

Prognosi e Complicazioni

E' una Malattia Grave?

La maggior parte delle persone guarisce dalle infezioni di Campylobacter in 5-8 giorni.

Tuttavia, quando il sistema immunitario non funziona bene, i batteri possono diffondersi al sangue e da qui al cuore, al cervello e ad altri organi.

Nelle persone con un sistema immunitario debole, come quelle affette da una malattia del sangue, dall'AIDS o sottoposte a chemioterapia, il Campylobacter si diffonde occasionalmente nel flusso sanguigno causando un'infezione pericolosa per la vita.

I problemi che possono verificarsi includono pertanto:

  • batteriemia (presenza di batteri nel sangue),
  • epatite,
  • pancreatite,
  • meningite,
  • endocardite,
  • aborto spontaneo.

Le complicanze post-infezione possono includere:

  • sindrome dell'intestino irritabile (per un periodo limitato);
  • artrite reattiva (infiammazione dolorosa delle articolazioni che può durare per diversi mesi);
  • disturbi neurologici come la sindrome di Guillain-Barré, una forma di paralisi simile alla poliomielite che può provocare una grave disfunzione in un numero ridotto di casi.

Esami e Test

Le cause di gastroenterite sono molte e sono necessari test di laboratorio su un campione fecale per confermare che i sintomi sono dovuti all'infezione da Campylobacter.

Gli esami prescritti dal medico possono includere:

  • Emocromo completo con formula;
  • Test del campione di feci per i globuli bianchi;
  • Coltura delle feci per Campylobacter jejuni.

Trattamento

L'infezione da Campylobacter scompare quasi sempre da sola e in genere non ha bisogno di essere trattata con antibiotici.

Solo i casi più severi o le persone a rischio di malattie gravi possono richiedere l'uso di antibiotici; queste persone includono anziani con 65 anni o più, donne incinte e persone con un sistema immunitario indebolito, come quelle con una malattia del sangue, con l'AIDS o sottoposte a chemioterapia.

In questi casi, le infezioni da Campylobacter possono essere trattate efficacemente con antibiotici come eritromicina, tetraciclina e fluorochinoloni.

Le persone altrimenti sane con infezione da Campylobacter confermata o sospetta dovrebbero limitarsi a:

  • Bere molti liquidi come acqua naturale o bevande per la reidratazione orale (disponibili in farmacia) per evitare la disidratazione.
  • Evitare i farmaci anti-vomito o anti-diarroici, a meno che non siano prescritti o consigliati da un medico.

L'obiettivo primario del trattamento è di evitare la disidratazione, ovvero l'eccessiva perdita di acqua e altri fluidi nel corpo.

La disidratazione è particolarmente pericolosa per i bambini e gli anziani.

Prevenire la Disidratazione

In caso di diarrea è opportuno:

  • Bere 8-10 bicchieri di liquidi al giorno. Per le persone che non hanno il diabete, i liquidi dovrebbero contenere sali e piccole quantità di zuccheri semplici. I pazienti diabetici, invece, dovrebbero bere liquidi senza zucchero.
  • Bere almeno 240 ml di liquidi ogni volta che si ha un movimento intestinale con diarrea.
  • Fare piccoli pasti durante la giornata invece di 3 pasti abbondanti.
  • Mangiare cibi salati, come salatini, zuppe e bevande sportive (in presenza di una malattia renale o grave ipertensione, consultare il medico prima di aumentare l'assunzione di questi alimenti).
  • Mangiare cibi ricchi di potassio, come banane, patate senza buccia e succhi di frutta annacquati (anche in questo caso, in presenza di una malattia renale, è bene consultare il medico prima di aumentare l'assunzione di questi alimenti).

Raccomandazioni Importanti per prevenire la Diffusione del Contagio

  • Non andare al lavoro o a scuola per almeno 24 ore dopo la scomparsa dei sintomi, o 48 ore per chi lavora in ambienti ad alto rischio, come l'assistenza sanitaria o l'assistenza all'infanzia, la ristorazione o l'industria alimentare.
  • Lavarsi e asciugarsi accuratamente le mani dopo essere andati in bagno.
  • Evitare di preparare o manipolare il cibo per altre persone fino alla risoluzione dei sintomi.
    Se è proprio necessario preparare o maneggiare il cibo, lavarsi accuratamente le mani in anticipo per ridurre il rischio di diffondere l'infezione ad altri.
  • Rimuovere e lavare immediatamente gli indumenti o la biancheria da letto contaminati da vomito o diarrea, utilizzando detergente e acqua calda.
  • Dopo un episodio di diarrea o vomito, pulire immediatamente le superfici contaminate (ad esempio panche, pavimenti e servizi igienici) utilizzando detersivo e acqua calda. Quindi disinfettare le superfici utilizzando un prodotto a base di candeggina diluito secondo le istruzioni del produttore.
  • Pulire immediatamente la moquette o gli arredi morbidi contaminati da diarrea o vomito, utilizzando detergente e acqua calda, quindi pulire a vapore.

Prevenzione

La prevenzione della campylobatteriosi si basa innanzitutto su misure di controllo in tutte le fasi della catena alimentare, dalla produzione agricola, alla macellazione, alla produzione e preparazione degli alimenti.

A livello domestico, le misure di prevenzione individuale si basano sui seguenti consigli:

  • Tenere separati i cibi crudi da quelli cotti e pronti da mangiare (ad esempio le insalate), per prevenire la contaminazione incrociata.
  • Conservare la carne cruda più in basso rispetto al cibo pronto nel frigorifero e usare taglieri e coltelli separati per preparare cibi crudi e quelli pronti per il consumo.
  • Evitare il contatto diretto con persone che hanno sintomi di gastroenterite.
  • Lavarsi e asciugarsi accuratamente le mani prima di mangiare o bere e dopo aver cambiato i pannolini, essere andati in bagno, aver ripulito vomito o diarrea o aver toccato animali. Se non sono disponibili attrezzature per il lavaggio delle mani, utilizzare un gel a base di alcol.
  • Cuocere a fondo la carne e il pollame a una temperatura di 75°C o fino a quando i succhi interni diventano limpidi e non rosa.
  • Conservare il cibo freddo al di sotto dei 5°C e il cibo caldo al di sopra dei 60°C.
  • Le feci animali possono contaminare le vasche di sabbia per bambini, che vanno quindi coperte quando non si usano.

Ulteriori Accorgimenti quando si Viaggia in Paesi a Rischio

L'infezione da Campylobacter è comune nei paesi con poche risorse e le persone che viaggiano all'estero hanno maggiori possibilità di contrarre l'infezione.

Le norme per la prevenzione delle tossinfezioni alimentari quando si viaggia in Paesi a rischio vengono riassunte dalla regola:

Cuocilo, bollilo, sbuccialo o non mangiarlo.

Per prevenire la campilobatteriosi:

  • assicurarsi che il cibo sia ben cotto e ancora caldo quando viene servito.
  • Evitare il latte crudo e i prodotti a base di latte crudo (gelato compreso). Bere solo latte pastorizzato o bollito.
  • Evitare insalate, prodotti della pesca crudi o freddi, compresi i crostacei, uova crude o poco cotte
  • Evitare il ghiaccio, a meno che non sia prodotto con acqua potabile.
  • Utilizzare acqua in bottiglia oppure, quando la sicurezza dell'acqua potabile è dubbia, farla bollire o, se ciò non è possibile, disinfettarla con un agente disinfettante affidabile a lento rilascio (di solito disponibile in farmacia).
    Questo vale anche per l'acqua usata per lavarsi i denti.
  • Lavarsi accuratamente e frequentemente le mani usando sapone, in particolare dopo il contatto con animali domestici o da fattoria o dopo essere stati in bagno.
  • Lavare accuratamente frutta e verdura, soprattutto se consumate crude. Se possibile, frutta e verdura dovrebbero essere sbucciate.

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