Ferro | Funzioni, Alimenti, Integratori | Dosi Consigliate

In questo articolo parliamo del Ferro, delle sue Funzioni e dei Rischi di una sua Carenza nella Dieta. Panoramica sugli alimenti ricchi di Ferro e Consigli per aumentare l'assorbimento di ferro e usare correttamente farmaci e integratori di ferro

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Che Cos'è

Il ferro è un minerale essenziale per la buona salute e il corretto funzionamento dell'organismo.

Il corpo di un uomo adulto contiene soltanto 4 grammi di ferro, concentrati soprattutto (per circa 2/3) nei globuli rossi.

Il ferro rientra infatti nella struttura dell'emoglobina, una speciale proteina contenuta nei globuli rossi con lo scopo di trasportare l'ossigeno e l'anidride carbonica.

Appare dunque evidente l'importanza di un'adeguata assunzione di ferro per il mantenimento di un buono stato di salute.

Il ferro viene assunto attraverso l'alimentazione, in particolare con alimenti come carne, pesce, fagioli, spinaci, cereali e altri alimenti. La carne e il pesce rappresentano la principale fonte di approvvigionamento alimentare, mentre il ferro contenuto nei cereali e nelle verdure viene assorbito in misura nettamente inferiore.

Il fabbisogno giornaliero di ferro varia in relazione alle diverse condizioni fisiologiche, alcune delle quali (mestruazioni, emorragie, gravidanza) aumentano il rischio di carenza.

Farmaci e integratori a base di ferro possono essere prescritti dal medico in presenza di specifiche carenze, che provocano anemia sideropenica causando stanchezza e ridotta efficienza psico-fisica e immunitaria.

A Cosa Serve

Funzioni del Ferro nell'organismo

Il ferro è un componente essenziale di centinaia di proteine ed enzimi, che supportano funzioni biologiche importantissime, come:

  • il trasporto di ossigeno,
  • la produzione di energia
  • la sintesi del DNA.

Molte delle proteine che dipendono dalla presenza di ferro nella loro struttura sono proteine contenenti EME.

Il ferro costituisce il cuore, la parte centrale, dell'EME (o gruppo EME).

L'EME è un complesso chimico che costituisce la parte non proteica (gruppo prostetico), di una serie di proteine, tra cui l'emoglobina, la mioglobina e i citocromi:

  • emoglobina: trasporta l'ossigeno dai polmoni ai tessuti periferici, e l'anidride carbonica dai tessuti periferici ai polmoni; contiene circa il 70% del ferro corporeo;
  • mioglobina: trasporta e immagazzina a breve termine l'ossigeno a livello muscolare; contiene circa il 4% del ferro corporeo;
  • citocromi: proteine mitocondriali che permettono l'utilizzo dell'ossigeno a livello cellulare, necessario per la produzione energetica; altri citocromi sono deputati alla sintesi di molecole biologiche (es. ormoni, certi amminoacidi e acidi grassi) o alla detossificazione degli xenobiotici (come farmaci, inquinanti ecc.) a livello epatico.

Enzimi contenenti ferro sono importanti anche:

  • per le difese immunitarie (mieloperossidasi);
  • per l'azione antiossidante (catalasi);
  • per la sintesi di varie molecole biologiche, come ormoni tiroidei (perossidasi tiroidea) e nucleotidi del DNA (ribonucleotide reduttasi).

Altre importanti proteine da ricordare sono quelle responsabili del trasporto e dello stoccaggio del ferro nell'organismo:

  • ferritina, proteina di stoccaggio del ferro rapidamente utilizzabile;
  • emosiderina, proteina di stoccaggio del ferro a lenta metabolizzazione;
  • transferrina, proteina di trasporto del ferro;
  • aptoglobina, sequestra l'emoglobina veicolandola alle sedi di smaltimento e riciclo;
  • emopessina, ha la funzione di legare l'EME derivato dalla distruzione dei globuli rossi, sempre con finalità di riciclo;
  • lattoferrina, con funzione prevalentemente immunitaria.

Complessivamente, ferritina ed emosiderina contengono circa il 25% del ferro presente nell'organismo, il 70% è legato all'emoglobina, il 4% alla mioglobina e il rimanente 1% si trova in svariati enzimi e altre proteine.

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Integratori di Ferro

Ferro come Integratore - Indicazioni d'Uso

Come abbiamo visto, il ferro è necessario per l'emoglobina contenuta nei globuli rossi e una sua carenza può provocare anemia, che si manifesta, per esempio, con un senso insolito di affaticamento, difficoltà respiratorie o riduzione delle prestazioni fisiche.

L'integrazione di ferro è utile e talvolta necessaria per colmare le carenze alimentari o gli aumentati fabbisogni organici di ferro, che possono verificarsi in particolari condizioni fisiologiche, come ad esempio nelle donne durante il ciclo mestruale, ragazzi, persone anziane, vegetariani e vegani.

Il medico potrebbe quindi decidere di prescrivere un integratore di ferro nelle seguenti situazioni:

  • donne in gravidanza, in quanto una carenza di ferro può rallentare lo sviluppo del feto (assunzione sotto controllo medico);
  • donne in età fertile, quando il ciclo mestruale è particolarmente abbondante;
  • bambini sopra i 3 anni, per un corretto sviluppo psicofisico (assunzione sotto controllo medico);
  • anziani, per la ridotta capacità di assimilazione del ferro;
  • sportivi, per l'intensa attività fisica associata a un'aumentata sudorazione e a micro-perdite di sangue per danneggiamento eritrocitario, in caso di attività fisiche particolarmente prolungate;
  • vegetariani o vegani, per lo scarso apporto di ferro biodisponibile nella dieta;
  • per chi soffre di stanchezza stagionale e affaticamento generalizzato;
  • in caso di aumentata perdita di sangue per mestruazioni abbondanti o donazioni di sangue frequenti.

L'utilizzo di integratori di ferro in presenza di condizioni patologiche, come grave anemia sideropenica, anemia da insufficienza renale cronica ecc., dev'essere necessariamente suggerito e monitorato dal medico curante.

Ferro come Farmaco - Indicazioni d'Uso

Come farmaco, il ferro viene utilizzato contro l'anemia (una malattia causata dalla diminuzione del numero di globuli rossi nel sangue o dell'emoglobina).

In particolare, si utilizza per trattare un'anemia dovuta a mancanza di ferro (chiamata anemia sideropenica), che può essere provocata da:

  • perdita di sangue, acuta o cronica, ad esempio associata a gastrite, ulcera gastroduodenale, alterazioni gastrointestinali;
  • apporto o assorbimento insufficiente di ferro (ad es. nei celiaci, nei soggetti con gastrite atrofica, con morbo di Crohn o altre malattie infiammatorie intestinali, o che hanno subito bypass gastrici o resezioni intestinali);
  • aumento del fabbisogno di ferro (crescita, gravidanza);
  • alcune malattie infettive o di altra natura.

Biodisponibilità del Ferro contenuto in Farmaci e Integratori

L'integrazione di ferro per bocca presenta note criticità legate ai problemi di malassorbimento intestinale.

La più comune intolleranza alla somministrazione orale di ferro si associa alla comparsa di fastidiosi effetti collaterali a livello gastrointestinale (dolori addominali, nausea, costipazione, diarrea, colorazione scura delle feci); questo riduce la compliance del paziente ai lunghi periodi di trattamento necessari per compensare le carenze marziali.

Per migliorare l'assorbimento di ferro contenuto in farmaci e integratori sono state proposte varie soluzioni:

  • utilizzo di sali di ferro bivalenti (ferro fumarato, ferro gluconato, ferro solfato, ferro glicin-solfato), che sono meglio assorbiti rispetto ai sali trivalenti;
  • utilizzo di compresse a lento rilascio;
  • associazione a vitamina C;
  • utilizzo di sali organici di ferro (come il ferro gluconato o il ferro fumarato);
  • utilizzo di ferro liposomiale, in cui il minerale si trova all'interno di molecole liproproteiche, capaci di superare con maggiore facilità la "barriera intestinale".

In condizioni normali, soltanto il 15-20% del ferro somministrato viene assorbito, a causa di un limite insito nella disponibilità di carriers specifici a livello duodenale. Di conseguenza, non ha senso forzare con dosi elevate poiché una volta saturata la capacità di trasporto dei carriers si otterrebbe soltanto un aumento degli effetti collaterali.

Il "classico" ferro solfato (solfato ferroso) sembra meglio assorbibile sia rispetto ai sali organici sia, ancor di più, rispetto alle associazioni di ferro e vitamina C e/o acido folico e/o vitamina B12, incluse quelle a lento rilascio 1.

Queste ultime (formule a lento rilascio di solfato ferroso) risultano tuttavia meglio tollerate a livello gastrointestinale e possono essere considerate il trattamento di scelta grazie all'alta efficacia, alla tollerabilità accettabile e al basso costo 2.

Studi su modelli animali hanno dimostrato che, grazie alla tecnologia liposomiale, l'assorbimento del ferro pirofosfato liposomiale è di 3,5 volte maggiore rispetto al ferro pirofosfato libero, di 2,7 volte superiore rispetto al ferro solfato e di 4,1 volte superiore rispetto al ferro gluconato.

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Ferro negli Alimenti

Quali sono gli Alimenti Ricchi di Ferro?

Il contenuto di ferro negli alimenti è piuttosto variabile, dal momento che fattori come il suolo, le condizioni climatiche e i metodi di lavorazione possono influenzare il contenuto di ferro di cibi simili.

I valori diffusi dalle tabelle nutrizionali possono anche essere influenzati dalle differenze nei metodi analitici utilizzati.

  • Gli alimenti ricchi di ferro includono fegato e frattaglie, selvaggina e manzo;
  • I cereali, i prodotti a base di cereali e i legumi contengono livelli di ferro da moderati a elevati.
  • Le scarse fonti di ferro includono il latte e i latticini, mentre suino, pollame e verdure verdi contengono concentrazioni intermedie.

L'assunzione media di ferro nella popolazione italiana è di 13 milligrammi al giorno (Turrini - INRAN - 1996), un apporto che soddisfa ampiamente il fabbisogno degli uomini adulti e anziani, ma non quello delle donne in età fertile e in gravidanza.

Alimento Ferro (mg/100g parte edibile)
1) Milza di bovino 42
2) Fegato di suino, crudo 18
3) Tè (foglie) 15,2
4) Corvina 14,4
5) Cacao amaro in polvere 14,3
6) Crusca di frumento 12,9
7) Fegato di ovino 12,6
8) Storione, uova [caviale] 11,8
9) Pepe nero 11,2
10) Germe di frumento [composizione media fra germe di frumento duro e tenero] 10
11) Menta 9,5
12) Fegato di equino 9
13) Fagioli -Borlotti secchi crudi 9
14) Fagioli, dall'occhio secchi 8,8
15) Fegato di bovino 8,8
16) Fagioli -Cannellini secchi crudi 8,8
17) Rosmarino 8,5
18) Lenticchie secche crude 8
19) Rene di bovino 8
20) Fagioli crudi 8
21) Radicchio verde 7,8
22) Pistacchi 7,3
23) Farina di soia 6,9
24) Soia secca 6,9
25) Polmone di bovino 6,7
26) Ceci secchi crudi 6,4
27) Uova di gallina, intero, in polvere 6,3
28) Pesche, secche 6
29) Anacardi 6
30) Ostrica 6
31) Rana 6
32) Cozza o mitilo 5,8
33) Muesli 5,6
34) Mormora 5,6
35) Scorfano 5,5
36) Basilico 5,5
37) Lupini, ammollati 5,5
38) Cuore di suino 5,3
39) Albicocche, disidratate 5,3
40) Salsiccia di fegato 5,3
41) Fiocchi d'avena 5,2
42) Rughetta o rucola 5,2
43) Cioccolato fondente 5
44) Cuore di equino 5
45) Cuore di ovino 5
46) Fave secche sgusciate crude 5
47) Albicocche, secche 5
48) Uova di gallina, tuorlo 4,9
49) Lievito di birra, compresso 4,9
50) Cuore di bovino 4,6
51) Piselli secchi 4,5
52) Patè di pollo 4,5
53) Salsiccia di suino, secca 4,3
54) Pagello 4,3
55) Salpa 4,3
56) Farina d'avena 4,2
57) Occhiata 4,2
58) Prezzemolo 4,2
59) Patè di coniglio 4,2
60) Boga 4,1
61) Caffè tostato 4,1
62) Spigola 4,1
63) Patè di fegato 4,1
64) Feijoa 4
65) Salsiccia di suino, fresca, cotta, saltata in padella senza aggiunta di grassi e di sale 4
66) Grano saraceno 4
67) Pagello bocca d'oro 4
68) Trippa di bovino 4
69) Cavallo 3,9
70) Prugne secche 3,9
71) Fette biscottate 3,8
72) Patè di prosciutto 3,8
73) Pesce gatto 3,7
74) Cocco, essiccato 3,6
75) Crema di nocciole e cacao 3,6
76) Frumento duro 3,6
77) Cervello di bovino 3,6
78) Pesche, disidratate 3,5
79) Olive da tavola conservate 3,5
80) Tartufo nero 3,5
81) Arachidi, tostate 3,5
82) Miglio decorticato 3,5
83) Torrone alla mandorla 3,5
84) Frumento tenero 3,3
85) Uva, secca 3,3
86) Melù o pesce molo, stoccafisso secco 3,3
87) Nocciole, secche 3,3
88) Agnello cotto [tessuto muscolare privato del grasso visibile] 3,2
89) Tarassaco o dente di leone 3,2
90) Farina di castagne 3,2
91) Cioccolato al latte 3
92) Fichi, secchi 3
93) Agnello, coscio, cotto [tessuto muscolare privato del grasso visibile, cotto in forno senza aggiunta di grassi e di sale] 3
94) Macadamia 3
95) Farina di frumento integrale 3
96) Panettone 3
97) Lenticchie secche, cotte [bollite in acqua distillata senza aggiunta di sale e scolate] 3
98) Fagioli -Borlotti freschi crudi 3
99) Mandorle dolci, secche 3
100) Spinaci crudi 2,9
101) Riso parboiled crudo 2,9
102) Salsiccia di suino, fresca cruda 2,8
103) Cornflakes 2,8
104) Faraona, coscio, senza pelle, cotto [allo spiedo senza aggiunta di grassi e di sale e scolato dal grasso prodotto con la cottura] 2,8
105) Daino 2,8
106) Minestrone liofilizzato 2,8
107) Lingua di bovino cruda 2,8
108) Acciuga o alice, fresca 2,8
109) Uova di anatra, intero 2,8
110) Pane al malto 2,8
111) Torta margherita 2,8
112) Granchio, in scatola 2,8
113) Soia, salsa 2,7
114) Datteri, secchi 2,7
115) Pop corn 2,7
116) Foglie di rapa 2,7
117) Uova di oca, intero 2,6
118) Gamberi, sgusciati, surgelati 2,6
119) Noci 2,6
120) Pane di tipo integrale 2,5

Oltre alla quantità di ferro contenuto negli alimenti è molto importante valutarne anche la qualità.

Ad esempio, la crusca potrebbe sembrare una buona fonte di ferro dal punto di vista quantitativo, ma non lo è sotto l'aspetto qualitativo.

Per semplificare il concetto, possiamo (impropriamente) dire che "il ferro contenuto negli alimenti non è tutto uguale" e nel prossimo capito capiremo meglio il perché.

Assorbimento e Metabolismo

Il ferro contenuto negli alimenti si trova principalmente in due forme:

  • Ferro EME
  • Ferro non EME

Punti chiave:

  • In un'alimentazione media si stima che l'85-90% del ferro alimentare sia di tipo non EME 3, 4.
  • In termini di biodisponibilità, il ferro non EME viene assorbito molto meno efficientemente del ferro EME.
  • Per questo, sebbene il ferro EME rappresenti solo il 10% -15% del ferro presente nella dieta, può fornire fino a un terzo del ferro totale assorbito.

Ferro EME

Facilmente assorbibile, il ferro EME è un ferro organico proveniente principalmente dall'emoglobina e dalla mioglobina. Per questo motivo, è contenuto negli alimenti carnei di origine animale (carne, pesce e prodotti della pesca), dove rappresenta circa il 40-50% del ferro totale presente nell'alimento.

Il suo tasso di assorbimento è stimato intorno al 40% della dose assunta 3 ed è poco influenzato dai vari fattori alimentari che influiscono sul tasso di assorbimento del ferro non EME.

Ferro non EME

Il Ferro non EME è un ferro inorganico, che proviene principalmente da fonti vegetali, essendo presente in buone quantità in cereali, verdure e cibi fortificati. Anche gli alimenti di origine animale contengono ferro non EME.

Il Ferro non EME può trovarsi sotto forma di sale in due diverse forme ioniche:

  • Fe2+ ferroso o ferro bivalente (solubile);
  • Fe3+ ferrico o ferro trivalente (insolubile).

Lo stato di ossidazione influenza l'assorbimento del ferro libero; in particolare, affinché possa essere assorbito dagli enterociti, il ferro deve trovarsi nella forma bivalente (Fe2+).

L'assorbimento del ferro non EME è fortemente influenzato dalla presenza degli altri fattori nutrizionali presenti nello stesso pasto. A tal proposito, è importante ricordare che:

  • l'assorbimento del ferro non-EME può essere aumentato dalla presenza di ligandi, come ascorbato (vitamina C), citrato e fumarato, nonché dalla presenza di amminoacidi (ad esempio cisteina) e oligopeptidi derivanti dalla digestione della carne;
  • l'assorbimento del ferro non-eme viene ostacolato dalla formazione di complessi molto stabili, ad esempio con fitati, fosfati e ossalati, che ne impediscono la riduzione nella forma ferrosa.

Aldilà dello stato di ossidazione, l'assorbimento del ferro non emico è inversamente proporzionale al grado di saturazione delle scorte di ferro dell'organismo. Quindi, in carenza di ferro, l'intestino aumenta la capacità di assorbirlo dagli alimenti, e viceversa.

Come Aumentare l'assorbimento di ferro nella Dieta?

La vitamina C ha dimostrato di migliorare l'assorbimento del ferro. L'acido ascorbico, infatti, cattura il ferro non EME e lo conserva in una forma più facilmente assorbita dal corpo.

  • In uno studio, assumere 100 mg di vitamina C con un pasto ha aumentato l'assorbimento di ferro del 67% 5.

Similmente all'acido ascorbico, altri acidi organici (citrico, malico, tartarico e lattico) sono in grado di migliorare l'assorbimento del ferro non EME.

Anche la vitamina A e il beta-carotene aumentano in misura rilevante l'assorbimento del ferro alimentare.

  • Uno studio 6 su 100 persone che hanno consumato pasti a base di cereali ha rilevato che la presenza di vitamina A aumentava l'assorbimento di ferro fino al 200% per il riso, l'80% per il frumento e il 140% per il mais.
    Nello stesso studio, l'aggiunta di beta-carotene ai pasti ha aumentato l'assorbimento di oltre il 300% per il ferro del riso e del 180% per il ferro di grano e mais.

Se da un lato i cibi ricchi di vitamina C, vitamina A e pro-vitamina A aumentano l'assorbimento del ferro non EME, dall'altro ci sono altri alimenti in grado di ridurlo.

I fitati contenuti nei cereali, soprattutto in quelli integrali, ma anche il calcio e i latticini, oltre al e al caffè, sono in grado di ridurre l'assorbimento di ferro.

  • Uno studio ha dimostrato che, se si considera un singolo pasto, 165 mg di calcio assunti attraverso latte, formaggio o un supplemento dietetico, riducono l'assorbimento di ferro del 50-60% circa 7.
    Tuttavia, una revisione approfondita degli studi a lungo termine ha rilevato che l'inclusione di calcio e prodotti lattiero-caseari non produce effetti negativi sull'assorbimento di ferro 8.
    Ad ogni modo, quando è necessario combattere i deficit di ferro, è preferibile dissociare gli alimenti ricchi di ferro da quelli ricchi di calcio, assumendoli quindi in due pasti separati.
  • In uno studio 9, bere una tazza di tè nero con un pasto riduceva l'assorbimento di ferro del 60-70%, indipendentemente dal fatto che il tè fosse debole, normale o forte.
    Tuttavia, quando i partecipanti bevevano il tè tra i pasti, la riduzione dell'assorbimento era solo di circa 20%.

Anche le proteine della soia, come quelle contenute nel tofu, hanno un effetto inibitorio sull'assorbimento del ferro, che pare solo in parte correlato al loro contenuto di acido fitico 3.

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Metabolismo del Ferro - Regolazione dell'Omeostasi del ferro e Ruolo della Epcidina

Poiché il ferro è un minerale essenziale per la salute dell'organismo, e poiché sia l'eccesso che la carenza risultano pericolosi per la sua stessa sopravvivenza. il corpo umano ha adottato varie strategie per mantenere l'equilibrio del ferro nell'organismo.

Il ferro in eccesso rispetto ai bisogni dell'organismo è conservato come ferritina ed emosiderina, specialmente nelle cellule parenchimali del fegato e della milza.

In questo senso, la regolazione dell'assorbimento intestinale di ferro rappresenta un elemento cruciale.

Da tempo, è stato evidenziato che l'assorbimento intestinale di ferro nell'uomo è regolato principalmente dalle necessità dell'eritropoiesi (sintesi di nuovi globuli rossi) e dall'entità dei depositi.

Solo recentemente è stato scoperto un ormone, chiamato epcidina (HEPC), che sembra svolgere il principale ruolo nell'omeostasi sistemica del ferro.

In particolare, quest'ormone peptidico di origine epatica, agisce sulla ferroportina.

La ferroportina regola l'efflusso di ferro da certe cellule, come gli enterociti (cellule della mucosa intestinale), gli epatociti (cellule del fegato) e i macrofagi (globuli bianchi) che riciclano il ferro nel plasma.

Quindi, la ferroportina favorisce l'espulsione di ferro dalle cellule, aumentandone la concentrazione plasmatica.

Quando l'epcidina è presente, si lega alla ferroportina, ne limita la funzione e blocca quindi l'assorbimento del ferro dalla dieta e la mobilizzazione del ferro dalle riserve corporee.

Appare quindi evidente come i livelli di epcidina siano:

  • ridotti o assenti quando la concentrazione di ferro nel corpo è bassa e in situazioni di anemia sideropenica;
  • aumentati nel sovraccarico di ferro (ad esempio per trasfusioni di sangue ripetute).

L'epcidina è principalmente responsabile della soppressione fisiologica dell'assorbimento intestinale del ferro:

  • blocca l'assorbimento di ferro nella dieta,
  • promuove il sequestro del ferro cellulare
  • riduce la biodisponibilità del ferro.

La sua espressione aumenta quando le riserve di ferro corporeo sono sufficienti per soddisfare i requisiti, e viceversa.

Livelli aumentati di epcidina sono stati notati anche nelle persone obese e in diverse malattie croniche su base infiammatoria, rendendo queste categorie di soggetti maggiormente predisposte a carenze di ferro.

Si ritiene che in questi pazienti l'assorbimento del ferro alimentare e la mobilizzazione del ferro dalle riserve corporee siano inibiti dall'up-regolazione dell'epcidina indotta dall'infiammazione.

Ferro e Dieta Vegana

Esistono Carenze di Ferro nei Vegani?

  • E' opinione comune che i vegetariani e i vegani siano più inclini a carenza di ferro.
  • Tuttavia, almeno in termini quantitativi, anche gli alimenti vegetali sono una buona fonte di ferro; gli studi hanno ad esempio dimostrato che le diete vegetariane e vegane contengono altrettanto ferro, se non di più, rispetto alle diete contenenti carne 10, 11, 12.
  • Sebbene i vegetariani possano consumare tanto ferro quanto i non-vegetariani, una revisione ha rilevato come questa popolazione sia a maggior rischio di carenza 13.
  • Tale rischio deriva dal fatto che la dieta vegetariana e quella vegana apportano principalmente ferro non EME, che è assorbito in misura nettamente inferiore rispetto alla forma EME nei prodotti animali 3.
  • È generalmente raccomandato che i vegetariani moltiplichino il consumo di ferro raccomandato di 1,8 volte per compensare il ridotto assorbimento 14
  • Nelle diete vegetariane e vegane, l'assorbimento del ferro può essere ottimizzato includendo vegetali ricchi di vitamina C durante i pasti 15.
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Fabbisogno di Ferro

Gran parte del fabbisogno di ferro è soddisfatto attraverso il riciclaggio del minerale contenuto nei globuli rossi invecchiati o danneggiati.

  • L'escrezione media giornaliera di ferro in condizioni fisiologiche normali è di 0,5-1 mg.
  • Nella donna, il ciclo mestruale comporta un'ulteriore perdita di circa 0,3-1,0 mg al giorno.

Correggendo tali dati per un assorbimento intestinale medio stimato tra il 5 e il 15%, sono stati calcolati i fabbisogni alimentari raccomandati, riportati nelle seguenti tabelle.

Assunzione dietetica raccomandata (RDA) per il ferro negli Stati Uniti - Food and Nutrition Board
Fase di vita Età Maschi (mg / giorno) Femmine (mg/giorno)
I neonati 0-6 mesi 0,27 (AI) 0,27 (AI)
I neonati 7-12 mesi 11 11
Bambini 1-3 anni 7 7
Bambini 4-8 anni 10 10
Bambini 9-13 anni 8 8
Adolescenti 14-18 anni 11 15
Adulti 19-50 anni 8 18
Adulti 51 anni e più 8 8
Gravidanza tutte le età - 27
Allattamento 18 anni e più giovane - 10
Allattamento 19 anni e più - 9

Assunzione dietetica raccomandata (RDA) per ferro in Italia - SINU LARN
Fase di vita Età Maschi (mg/giorno) Femmine (mg/giorno)
Lattanti 6-12 mesi 11 11
Bambini 1-3 anni 8 8
Bambini 4-6 anni 11 11
Bambini 7-10 anni 13 13
Bambini 11-14 anni 10 10 (18 dopo il menarca)
Adolescenti 15-17 anni 13 18
Adulti 19 anni e più 10 18
Gravidanza tutte le età - 12
Allattamento tutte le età - 27
Dopo la menopausa tutte le età - 11
  • Potrebbe essere generalmente raccomandato che i vegetariani moltiplichino il consumo di ferro raccomandato di 1,8 volte per compensare il ridotto assorbimento 14

Carenza di Ferro

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che 600-700 milioni di persone al mondo hanno carenze di ferro, rendendo questo il più diffuso problema nutrizionale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

La carenza di ferro è la carenza nutrizionale più comune in tutto il mondo, che colpisce principalmente i bambini, le donne in età fertile, le donne incinte, i donatori di sangue frequenti e le persone con determinate condizioni mediche.

I sintomi principali da carenza di ferro sono:

  • anemia con debolezza, pallore, tachipnea (respiro corto e veloce), tachicardia (battiti del cuore accelerati)
  • stanchezza, difficoltà di concentrazione
  • affaticamento anche per minimi sforzi
  • emicrania
  • possibile fragilità ungueale e caduta dei capelli
  • sbalzi umorali, tendenza alla depressione.

Carenza di Ferro nei Bambini

La carenza di ferro con o senza anemia nei bambini è stata associata a scarso sviluppo cognitivo, scarso rendimento scolastico e modelli di comportamento anormali.

Tra molti studi contrsastanti, evidenze limitate suggeriscono che l'integrazione di ferro non ha alcun effetto sullo sviluppo psicomotorio e sulla funzione cognitiva di bambini anemici carenti di ferro di età inferiore ai tre anni, ma può migliorare l'attenzione e la concentrazione nei bambini più grandi, negli adolescenti e nelle donne con anemia e/o carenza di ferro 16.

Carenza di Ferro in Gravidanza

Il fabbisogno di ferro è notevolmente aumentato nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, e la relativa RDA per le donne in gravidanza è di 27 mg al giorno.

L'analisi dei dati di NHANES 2005-2006 ha rilevato che il 18,1% delle donne in gravidanza esaminate (età media, 27,5 anni) era carente di ferro 17.

Gli studi epidemiologici forniscono una forte evidenza di un'associazione tra grave anemia nelle gestanti ed esiti avversi della gravidanza, come basso peso alla nascita, parto pretermine e mortalità neonatale e materna.

Tuttavia, l'integrazione di ferro in assenza di specifiche e dimostrate carenze non è normalmente raccomandata in gravidanza.

Eccesso e Tossicità

Ferro e Radicali Liberi

Come abbiamo visto, il ferro esiste in due principali stati biologici di ossidazione

  1. forma ferrosa (ferro ferroso) Fe2+
  2. forma ferrica (ferro ferrico) Fe3+

A causa della conversione del ferro tra la forma ridotta (ferrosa) e la forma ossidata (ferrica), il ferro può indurre uno stress ossidativo nel corpo.

Il ferro, in particolare, è potenzialmente tossico per la sua capacità di trasferire un elettrone e catalizzare la produzione di radicali liberi (si veda la reazione di Fenton).

Sebbene il ferro sia un minerale essenziale, è potenzialmente tossico perché il ferro libero all'interno della cellula può portare alla generazione di radicali liberi che causano stress ossidativo e danno cellulare.

Eccesso di Ferro Supplementare - Conseguenze

Le segnalazioni di avvelenamento accidentale con ferro medicinale, specialmente nei bambini piccoli, indicano danni alle strutture gastrointestinali, epatiche, pancreatiche e cardiovascolari dopo ingestione di dosi molto alte.

Una dose orale acuta di 60 mg di ferro per kg di peso corporeo può essere letale, ma dosi orali inferiori a circa 10-20 mg di ferro/kg di peso corporeo non causano tossicità sistemica acuta.

Un sovraccarico cronico di ferro associato a sintomi clinici, inclusa la cirrosi epatica, è stato riportato in individui che ricevono un trattamento medico a lungo termine e ad alte dosi (160-1.200 mg di ferro al giorno).

Un sovraccarico di ferro con sintomi di rilevanza clinica è stato rilevato anche in soggetti omozigoti per emocromatosi ereditaria, anche alle normali assunzioni di ferro nella dieta.

Per quanto riguarda le dosi di assunzione normalmente presenti negli integratori alimentari, sono stati segnalati effetti avversi gastrointestinali (ad esempio nausea, disagio epigastrico, stitichezza o diarrea) dopo somministrazione orale a breve termine a 50-60 mg al giorno di preparazioni supplementari di ferro non emico, in particolare se assunte senza cibo.

Livelli di assunzione superiori tollerabili

La Food and Nutrition Board degli Stati Uniti ha stabilito un livello di assunzione superiore tollerabile (UL), che corrisponde alla dose massima di ferro presumibilmente sicura per gli adulti sani.

Tale valore, diverso per fascia di età, è riportato in tabella.

Livello di assunzione superiore tollerabile (UL) per il ferro
Fascia di età UL (mg / giorno)
Neonati 0-12 mesi 40
Bambini 1-13 anni 40
Adolescenti 14-18 anni 45
Adulti dai 19 anni in su 45

Rischi di un Eccesso di Ferro Alimentare

Posizione dell'EFSA

Studi epidemiologici hanno riportato associazioni tra un'elevata assunzione di ferro alimentare con un aumento del rischio di malattie croniche, come malattie cardiovascolari, diabete di tipo II e cancro del tratto gastrointestinale.

Tuttavia, questi dati sono in conflitto e non forniscono prove convincenti di una relazione causale tra elevata assunzione di ferro (o elevate riserve corporee) e insorgenza di queste malattie croniche.

Sulla base delle stime delle attuali assunzioni di ferro nei paesi europei, il rischio di effetti avversi correlati a un'elevata assunzione di ferro da fonti alimentari - inclusi alimenti fortificati in alcuni paesi, esclusi i supplementi - è considerato basso per la popolazione nel suo complesso, ad eccezione dei soggetti omozigoti per emocromatosi ereditaria (fino allo 0,5% della popolazione).

Tuttavia, l'assunzione di ferro dagli integratori alimentari negli uomini e nelle donne in postmenopausa può aumentare la percentuale della popolazione che potrebbe sviluppare indicatori biochimici di alte riserve di ferro.

Alcuni gruppi a rischio speciale per carenze di ferro, come ad esempio donne con mestruazioni o bambini, potrebbero trarre beneficio dall'assunzione di ferro supplementare e/o dalla migliore disponibilità di ferro dietetico.

Dosaggi

Il ferro è disponibile in molti integratori alimentari.

  • Gli integratori multivitaminici/multiminerali contenenti ferro, progettati per le donne in età fertile (vedi ad es. Multicentrum Donna), in genere apportano 10-18 mg di ferro per dose giornaliera.
  • Supplementi multivitaminici/multiminerali per uomini o anziani spesso contengono meno ferro.
  • Gli integratori a base di solo ferro di solito forniscono dosi superiori.

Il dosaggio per gli integratori di ferro varia da persona a persona. Chiedete al vostro medico qual è la dose più adatta alla vostra condizione.

Dosi indicative negli adulti

  • Per l'anemia causata da bassi livelli di ferro: 50-100 mg di ferro elementare tre volte al giorno per 3 mesi fino a 6 mesi.
    Dosi tra 30-120 mg settimanali sono state utilizzate nelle donne adulte.
  • Per prevenire l'anemia causata da bassi livelli di ferro in gravidanza: sono stati usati 20-225 mg di ferro elementare al giorno.
    La dose raccomandata è di 45 mg al giorno.

Dosi indicative nei Bambini

  • Per anemia causata da bassi livelli di ferro: 2-6 mg/kg di ferro al giorno suddivisi in tre dosi per 3 mesi fino a 6 mesi.

Avvertenze

  • Se ritieni di essere a rischio di una carenza di ferro, esponi le tue preoccupazioni al medico per valutare l'opportunità di sottoporti a un dosaggio ematico che ne valuti lo stato nutrizionale.

Nel caso tu stia già assumendo un integratore o un farmaco a base di ferro, ricorda di:

  • non superare la dose giornaliera consigliata dal medico o riportata in etichetta e/o nel foglio illustrativo.
  • Tenere il medicinale o l'integratore lontano dalla vista e dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni.
  • Gli integratori di ferro non vanno intesi quali sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.

Attenzione:

  • Il ferro è la causa più comune di morte da avvelenamento nei bambini.
  • Dosi a partire da 60 mg/kg possono essere fatali.
  • L'avvelenamento da ferro può causare molti seri problemi, tra cui disturbi allo stomaco e all'intestino, insufficienza epatica, grave abbassamento della pressione sanguigna e morte.
  • Se si sospetta che un adulto o un bambino abbia assunto più della quantità raccomandata di ferro, contattare immediatamente il medico o il centro antiveleni più vicino.

Controindicazioni

  • I soggetti affetti da emocromatosi genetica o portatori del gene dell'emocromatosi non devono assumere integratori a base di ferro.
  • Alte dosi di ferro sono probabilmente pericolose, specialmente per i bambini.

Ferro e Gravidanza

Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chieda consiglio al medico o al farmacista prima di assumere integratori di ferro.

  • Il ferro è considerato generalmente sicuro per le donne in gravidanza e che allattano al seno, quando usato in dosi al di sotto del livello di assunzione superiore tollerabile (UL) di 45 mg al giorno di ferro elementare.
    L'UL è il più alto livello di assunzione al quale non sono attesi effetti collaterali dannosi.
  • Tuttavia, il ferro è probabilmente pericoloso se assunto per via orale a dosi elevate.
  • Se non si ha carenza di ferro, non assumere più di 45 mg al giorno di ferro elementare. Dosi più elevate causano effetti collaterali allo stomaco e all'intestino come nausea e vomito.
    Dosi più elevate di ferro possono anche causare alti livelli di emoglobina nel sangue. Alti livelli di emoglobina al momento del parto possono associarsi a cattivi esiti della gravidanza.

Interazioni farmacologiche

L'assunzione di Ferro in presenza di condizioni patologiche o situazioni particolari, o se si sta seguendo una terapia farmacologica, è consigliata soltanto sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli.

I farmaci che riducono l'acidità di stomaco, come antiacidi e antagonisti del recettore dell'istamina (H2-antagonisti - es. Cimetidina, Ranitidina) e inibitori della pompa protonica (es. Omeprazolo, lansoprazolo), possono compromettere l'assorbimento del ferro.

Assumere integratori di ferro contemporaneamente ai seguenti farmaci può comportare una riduzione dell'assorbimento e dell'efficacia del medicinale:

  • carbidopa e levodopa,
  • levotiroxina
  • metildopa
  • antibiotici: penicillamina, chinoloni, tetracicline
  • bifosfonati

Pertanto, è meglio prendere questi farmaci almeno a due ore di distanza dagli integratori di ferro.

La colestiramina e il colestipolo, usati per abbassare le concentrazioni di colesterolo nel sangue, dovrebbero essere assunti almeno a quattro ore di distanza dagli integratori di ferro, perché possono interferire con l'assorbimento del minerale.

L'allopurinolo, un farmaco usato per curare la gotta , può aumentare il deposito di ferro nel fegato e non dev'essere usato in combinazione con integratori di ferro.

Effetti Collaterali

  • In seguito alla somministrazione di farmaci o integratori di ferro, sono osservati, con bassa incidenza: diarrea, stipsi, nausea, vomito, dolori o disturbi dell'addome, colorazione nera delle feci.
  • Supplementi di ferro liquido possono annerire i denti o macchiare i tessuti se cadono sui vestiti.
  • Assumere integratori di ferro con il cibo può alleviare gli effetti indesiderati a livello gastrointestinale. Tuttavia, il cibo può anche ridurre la capacità del corpo di assorbire il ferro
    • Salvo diversa prescrizione medica, il ferro dovrebbe essere assunto a stomaco vuoto.
    • Se ciò causa troppi effetti collaterali, può essere assunto con il cibo.
    • E' comunque importante evitare di assumere farmaci o integratori di ferro insieme a cibi contenenti latte o derivati, caffè, tè o cereali.

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