Farfara | Proprietà, Usi, Benefici | Effetti Collaterali

In questo articolo analizziamo le Proprietà e i Benefici della Farfara, valutandone gli usi tradizionali e l'Efficacia come Emolliente ed Espettorante Contro Tosse, Asma e Bronchiti. Con Dosi, Modo d'Uso corretto, Effetti Collaterali e Controindicazioni

In questo articolo analizziamo le Proprietà e i Benefici della Farfara, valutandone gli usi tradizionali e l'Efficacia come Emolliente ed Espettorante Contro Tosse, Asma e Bronchiti. Con Dosi, Modo d'Uso corretto, Effetti Collaterali e Controindicazioni
NATURA D'ORIENTE | Farfara Foglie Taglio Tisana 100g | Tussilago
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Che Cos'è

La Farfara (Tussilago farfara L.), nota anche con il nome di Tossilagine (ma anche come farfaro o farfarella), è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Asteraceae (Compositae).

La farfara è originaria dell'Europa e del continente asiatico. In Italia è molto comune su tutto il territorio e cresce bene in luoghi umidi, nei sottoboschi e nelle vicinanze a corsi d'acqua.

Nella medicina popolare il farfaro viene utilizzato come mucolitico e bechico, ma il suo uso è oggi limitato per la sospetta pericolosità. Infatti, nonostante la lunga storia d'uso terapeutico, la sicurezza della farfara è stata messa in discussione a causa della presenza di alcaloidi pirrolozidinici.

Per lo stesso motivo, nonostante le giovani parti della pianta possano essere usate crude come insalata o cotte come contorno, se ne consiglia un uso moderato.

A Cosa Serve

La farfara viene usata in fitoterapia ad uso interno per le proprietà:

  • antitussive: utili per calmare la tosse;
  • espettoranti: aiuta a rimuovere muco e catarro dalla trachea e dai bronchi;
  • lenitive: protegge le mucose del tubo digerente e delle vie respiratorie.

La farfara trova quindi impiego per uso interno nel trattamento:

  • delle tracheiti,
  • delle bronchiti,
  • dell'influenza
  • in generale di tutte le affezioni alle vie respiratorie.

Per uso esterno, la farfara vanta proprietà vulnerarie, antiflogistiche e dermopurificanti. Risulta quindi indicata per le irritazioni cutanee, e per le pelli comedoniche, grasse ed asfittiche.

Studi, Proprietà, Benefici

Le parti della pianta utilizzate in fitoterapia sono le foglie, ma in certe preparazioni vengono usati anche i fiori.

I principi attivi contenuti nella Farfara sono alcaloidi pirrolozidinici (senkirkina, tussilagina), tannini, mucillagini, flavonoidi, carotenoidi, triterpeni, principi amari e sali minerali.

Nei fiori si possono ritrovare mucillagini, tannini, flavonoidi (iperoside, rutina, quercetina), alcaloidi pirrolozidinici e tussilagone (estere sesquiterpenico).

Le proprietà demulcenti delle mucillagini, insieme al contenuto di acido clorogenico, acidi caffeilchinici e rutina, sembrano essere strettamente correlati alle attività antitosse ed espettoranti 1, 2.

Modo d'Uso

La dose giornaliera di droga (foglie essiccate) consigliata dalla Commissione E tedesca è di 4,5-6 grammi al giorno.

Alcuni manuali di fitoterapia ne sconsigliano semplicemente l'impiego, senza indicare una dose utile 3.

Studi, Proprietà, Benefici

Le proprietà e le indicazioni terapeutiche illustrate nel capitolo precedente si basano soprattutto sull'uso tradizionale del farfaro nella medicina popolare.

I risultati provenienti da studi di laboratorio (in vitro) e su modelli animali sono limitati, ma sembrano sostenere le proprietà antiossidanti, antnfiammatorie, antitussive, neuroprotettive e antitumorali della farfara 4, 5, 6, 7.

Nel complesso, i dati limitati non consentono di trarre conclusioni certe sull'efficacia della farfara come bechico ed espettorante.

Avvertenze

  • L'uso della Farfara nella moderna fitoterapia è molto limitato perché contiene alcaloidi pirrolozidinci, i quali sono epatotossici, genotossici e carcinogeni.
  • La Farfara può essere usata in tisane, decotti e impacchi, il cui uso non deve superare le sei settimane all'anno.
  • Per evitare totalmente le problematiche legate alla Farfara, la si può sostituire con altre piante officinali più sicure ed efficaci (edera, altea, malva, tiglio).
  • In alternativa, è stata sviluppata una varietà registrata Tussilago farfara "Wien", che non ha livelli rilevabili di questi alcaloidi 8.

Controindicazioni

  • La pianta è severamente proibita in gravidanza e durante l'allattamento.

Effetti Collaterali

  • La Farfara non possiede particolari effetti collaterali alle comuni dosi terapeutiche, a meno che non vi sia un'accertata ipersensibilità a uno o più componenti della droga.

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