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-->Una malattia genetica è una patologia che insorge a causa di un'alterazione congenita e permanente del patrimonio genetico, cioè il DNA.
Come forse qualche lettore già saprà, il DNA umano è suddiviso in 23 paia di elementi chiamati cromosomi.
Le alterazioni del patrimonio genetico, che inducono le malattie genetiche, possono interessare uno o più geni oppure possono riguardare il numero totale di cromosomi presenti nelle cellule.
Nel primo caso, gli esperti di genetica parlano di mutazioni genetiche, nel secondo caso di aneuploidia.
Una classica malattia dovuta a una mutazione genetica è la fibrosi cistica, mentre una tipica malattia genetica dovuta a un'alterazione del numero di cromosomi è la trisomia 21 (cioè la sindrome di Down).
Talvolta ereditarie, le malattie genetiche sono condizioni purtroppo incurabili. Attualmente, infatti, non esistono trattamenti specifici, che ripristino l'alterazione del gene mutato o il normale numero cromosomico.
Lo scopo di questo articoo è fornire al lettore una breve descrizione delle 10 più comuni malattie genetiche umane.La fibrosi cistica è una malattia ereditaria autosomica recessiva, che insorge a causa di una mutazione a carico del gene CFTR. Localizzato sul cromosoma 7, il gene CFTR produce una proteina-canale che, in condizioni normali, trasporta lo ione cloro attraverso la membrana delle cellule.
Particolarmente diffusa tra le persone di razza caucasica, la fibrosi cistica è nota soprattutto per i suoi effetti dannosi sull'apparato respiratorio; tuttavia, è bene ricordare ai lettori che interessa anche altri sistemi e apparati, come l'apparato digerente e quello riproduttivo.
All'origine delle varie manifestazioni patologiche c'è l'eccessiva produzione di muco da parte delle ghiandole esocrine dell'organismo, come il pancreas, le ghiandole sudoripare, quelle salivari, quelle intestinali e quelle bronchiali.
Il muco in eccesso rappresenta un problema, perché ostruisce queste ghiandole e le vie attraverso cui, normalmente, fluisce il loro secreto.
Inoltre, è particolarmente denso e difficile da eliminare, anche con la tosse più energica.
La mancata eliminazione del muco dalla vie aeree rappresenta uno dei principali fattori che conducono alla morte i malati di fibrosi cistica. L'eccesso di muco, infatti, costituisce un terreno fertile per i batteri, i quali determinano l'insorgenza di polmoniti molto gravi e dall'esito letale.La malattia di Huntington, o corea di Huntington, è una patologia neurodegenerativa di tipo ereditario, che insorge per effetto di una mutazione a carico del gene per la proteina huntingtina (nota anche con l'acronimo HTT).
Il suo esordio avviene in genere quando il soggetto portatore della sopraccitata mutazione genetica ha circa 30-40 anni; raramente, compare prima di questa età.
Dal momento in cui compaiono i primi sintomi alla morte per una complicazione della malattia, possono trascorrere anche 15 anni, quindi il processo neurodegenerativo è alquanto lungo.
I sintomi tipici consistono in: cambiamenti di personalità, sbalzi d'umore (improvvisa irritabilità ecc), ansia, depressione, comportamenti psicotici, tic, debolezza muscolare, goffaggine e mancanza d'equilibrio.
Il gene per HTT risiede nel cromosoma autosomico 4.
Queste particolari patologie sono provocate da un allungamento esagerato e anormale di una sezione ripetuta di un gene. L'allungamento consiste nell'aggiunta di numerose triplette di nucleotidi, cioè le unità costituenti il DNA.
Maggiore è il numero di triplette che il difetto genetico induce e più è grave e a insorgenza precoce la malattia di Huntington.La sindrome di Down è un'anomalia genetica, caratterizzata dalla presenza, in chi ne è portatore, di tre cromosomi 21, anziché due.
Nota anche come trisomia 21 (dove trisomia fa riferimento ai tre cromosomi e 21 ai cromosomi interessati), è responsabile di determinate alterazioni fisiche, ritardo mentale e alcune malattie sistemiche.
Per quanto concerne le alterazioni fisiche, queste sono davvero numerose; le principali sono: cranio piccolo con appiattimento occipitale, viso tondeggiante, orecchie piccole e tonde con inserzione bassa, naso corto con radice piatta, rime palpebrali ad andamento, bocca piccola e denti piccoli e irregolari.
Il ritardo mentale è generalmente di grado moderato-lieve; tuttavia subisce un aggravamento negli anni. È assai di frequente associato a morbo di Alzheimer giovanile.
Tra le malattie sistemiche, particolare diffusione hanno: le cardiopatie congenite, le malformazioni del tratto digerente, le leucemie, il ritardo della crescita, i disturbi della vista (strabismo, miopia e cataratta), sovrappeso/obesità, problemi del sistema immunitario, ipotiroidismo, affezioni otoiatriche (otiti catarrali) e problemi ortopedici (piede piatto e ginocchio valgo).
Medici e ricercatori hanno tentato a lungo di individuare le cause di tale errore, ma ancora oggi i fattori scatenanti sono sconosciuti.
L'unica conoscenza certa è la seguente: il rischio che nasca un bambino con sindrome di Down aumenta con l'età della madre. Secondo alcune statistiche, dai 35 anni in su le possibilità sono alquanto consistenti.
Le distrofie muscolari sono malattie genetiche e, molto spesso, anche ereditarie, che indeboliscono i muscoli e riducono le capacità motorie delle persone affette.
Sono malattie progressive e invalidanti, che tendono a peggiorare nel tempo fino a impedire lo svolgimento delle attività quotidiane più semplici.
La distrofia muscolare di Duchenne (DMD) è la più comune e nota forma di distrofia muscolare umana (N.B: ne esistono più di una decina).
A provocarne l'insorgenza è una mutazione a carico del gene per la distrofina, gene che è situato sul cromosoma sessuale X. La distrofina è una proteina fondamentale per la vita dei muscoli.
Nonostante i portatori di DMD nascano con la mutazione per la distrofina, la distrofia in questione fa la sua comparsa durante la prima infanzia, tra i 2 e i 5 anni di vita.
Agli esordi i sintomi sono lievi e sopportabili, ma, col trascorrere del tempo, diventano sempre più accentuati e debilitanti.
I primi muscoli a indebolirsi sono quelli volontari di gambe e braccia e che dipartono dal tronco.
Successivamente, c'è un interessamento dei muscoli involontari dell'apparato respiratorio e di quello circolatorio.
Tra gli 8 e 14 anni, necessitano della carrozzina, perché non riescono più a camminare. Inoltre, sviluppano una grave forma di scoliosi.
Attorno ai 15-16 anni, sviluppano i primi problemi cardiaci (cardiomiopatia dilatativa in particolare); mentre alla soglia dei 20 anni, i primi disturbi respiratori, dovuti a una riduzione funzionale dei muscoli intercostali e del diaframma.
In genere attorno ai 27-30 anni, i suddetti problemi cardiaci e respiratori raggiungono una gravità tale che il paziente va incontro alla morte.L'anemia a cellule falciformi è una malattia ereditaria del sangue, chiamata in questo modo perché i globuli rossi hanno un aspetto a falce, che impedisce agli stessi di fluire normalmente all'interno dei vasi sanguigni.
Tutto ciò fa sì che svariati tessuti e organi del corpo ricevano meno sangue. Meno sangue significa meno ossigeno e nutrienti, due elementi fondamentali per la vita delle cellule costituenti l'organismo.
I sintomi tipici della malattia sono: dolore in varie parti del corpo (schiena, stomaco, petto e ossa), mal di testa, difficoltà respiratorie e disturbi visivi.
I globuli rossi di una persona sana sono tondeggianti, biconcavi ed elastici.
I globuli rossi di un individuo con anemia a cellule falciformi sono a forma di falce, spigolosi e fragili e hanno la tendenza ad aggregarsi.
La celiachia, o malattia celiaca, è un'intolleranza permanente al glutine, un complesso di sostanze azotate che si forma durante l'impasto, con acqua, della farina di alcuni cerali, come avena (non pura), frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale.
Secondo alcune stime, in Italia, la celiachia interesserebbe circa tra le 400.000 e le 600.000 persone, cioè un individuo ogni 100-150.
Come malattia genetica, è alquanto particolare: non sempre le mutazioni dei geni, che la causano, determinano la comparsa delle manifestazioni cliniche; oppure agiscono solo da una certa età in poi, pur essendo presenti fin dalla nascita.
I sintomi e i segni possibili sono:
La distrofia muscolare di Becker è una forma meno grave di distrofia muscolare di Duchenne (DMD).
Dovuta sempre a una mutazione del gene per la distrofina situato sul cromosoma X, esordisce solitamente durante la media-infanzia e peggiora mano a mano che passano gli anni.
Inizialmente, i pazienti riscontrano qualche difficoltà nel praticare qualsiasi attività motoria (anche una semplice camminata a ritmo sostenuto) e soffrono di crampi ricorrenti. Come nel caso della DMD, i primi muscoli interessati sono quelli di gambe e braccia.
In età adulta, le difficoltà motorie peggiorano in maniera marcata, tanto che anche salire le scale diventa problematico. La carrozzina risulta indispensabile attorno a 40-50 anni (N.B: l'aspettativa di vita è più lunga, rispetto a quella di un malato di distrofia muscolare di Duchenne).
I problemi cardiaci (cardiomiopatia dilatativa) e quelli respiratori insorgono solo in alcuni casi, non sempre. In ogni caso, solo raramente sono così gravi da portare alla morte.
La sindrome di Noonan è una malattia genetica dalla svariata sintomatologia. Infatti, è possibile causa di:
I ricercatori non hanno ancora chiarito appieno le cause d'insorgenza; hanno individuato otto geni sicuramente responsabili - geni coinvolti nello sviluppo e nella crescita delle cellule del corpo umano - ma non sono riusciti a spiegare come questi geni, una volta mutati, inducano la comparsa dei sintomi sopraccitati.
La sindrome di Noonan colpisce un bambino ogni 1.000-2.500 nuovi nati e non distingue tra il sesso maschile e quello femminile.
Sotto il profilo genetico, è una malattia a carattere autosomico dominante.
La talassemia è una malattia ereditaria del sangue, che induce, nell'individuo portatore, la sintesi di un'emoglobina anomala.
La produzione di un'emoglobina alterata provoca la graduale e inesorabile morte dei globuli rossi, portando così all'instaurarsi di una condizione di anemia.
A causare l'alfa-talassemia è una mutazione a carico del gene che produce l'alfa-globulina, una delle due subunità proteiche costituenti l'emoglobina (l'altra è la beta-globulina).
A provocare, invece, la beta-talassemia è una mutazione a carico del gene per la beta-globulina.
In alcuni individui con talassemia, le mutazioni genetiche interessano i geni per entrambe le subunità proteiche.
La sindrome di Bloom è una malattia ereditaria autosomica recessiva, che predispone a diverse forme di cancro fin dalla giovane età.
Appartiene alle cosiddette malattie "da rottura cromosomica", le quali sono caratterizzate da instabilità genetica e continui riarrangiamenti e rotture dei cromosomi (ovviamente della persona colpita).
A provocarla è una mutazione a carico del gene BLM, situato sul cromosoma 15 e deputato alla produzione di una proteina appartenente alle DNA elicasi. Le DNA elicasi sono fondamentali nel dirigere la corretta copiatura del DNA, durante i processi di mitosi per esempio. Pertanto, un loro malfunzionamento porta a una replicazione errata del materiale genetico, costituente i cromosomi.
La frequenza della sindrome di Bloom non è nota, se non nel caso degli ebrei Ashkenaziti per i quali risulta essere pari a un caso ogni 48.000 nuovi nati.