Quante volte, consultando l'etichetta di un cibo confezionato o una ricetta culinaria innovativa, ti sei chiesto cos'è l'inulina? In questo articolo cerchiamo di capire di cosa si tratta, in quali ricette si utilizza e quali proprietà chimico fisiche esercita sia negli alimenti, sia nell'organismo.
L'inulina, o meglio le inuline, sono un gruppo di fibre alimentari solubili (inquadrabili nell'insieme dei “fruttani”), naturalmente presenti in alcuni alimenti di origine vegetale come radici e rizomi (cicoria, il topinambur ecc).
Oggi, l'inulina trova applicazione sia in ambito dietetico che culinario, come ingrediente di integratori alimentari, alimenti dietetici e alcune ricette casalinghe.
In maniera simile all'amido, polimero vegetale del glucosio per eccellenza, l'inulina costituisce una vera e propria riserva di energia a base di fruttosio.
La maggior parte delle piante sintetizza e immagazzina inulina proprio in sostituzione all'amido. Tuttavia, sebbene alcuni mammiferi siano in grado di farlo, l'essere umano è incapace di digerirla.
L'inulina è un fattore nutrizionale “non calorico” (o quasi), perché resistente all'azione digestiva (dell'essere umano) e quindi impossibile da assorbire.
Pur essendo un polimero a base di fruttosio, appartiene alla categoria dei glucidi NON disponibili; gli enzimi digestivi rilasciati dalle ghiandole salivari e dal pancreas, così come quelli presenti sulla mucosa dell'intestino tenue, non sono infatti in grado di rompere i legami chimici (β-1,2-glicosidici) che vincolano i monomeri di fruttosio.
L'inulina è un particolare tipo di fibra alimentare solubile e viscosa.
Miscelata ad acqua, crea un gel dalla spiccata funzione modulatrice sull'assorbimento nutrizionale intestinale; in particolare, sembra ridurre la velocità di captazione dei carboidrati, abbassando l'indice glicemico del pasto nel quale si trova. Pare anche diminuire l'assorbimento di vari lipidi come acidi grassi, colesterolo e porzione grassa biliare.
In qualità di fibra alimentare, l'inulina esercita una spiccata funzione protettiva nei confronti del colon. Aumentando il volume delle feci per ritenzione d'acqua e produzione di gas (fermentazione batterica), l'inulina incrementa la peristalsi intestinale prevenendo/curando la stipsi e migliorando la “pulizia” dell'intestino dalle scorie potenzialmente cancerogene.
Sembra anche molto utile nella prevenzione della diverticolosi (formazione di diverticoli) e della diverticolite (infiammazione acuta dei diverticoli).
Come vedremo in seguito, anche la funzione prebiotica è decisamente positiva per la salute dell'intestino.
Passando quasi indenne attraverso il tubo digerente, giunta all'intestino crasso (colon), l'inulina nutre la flora batterica intestinale fermentescibile, assumendo il ruolo di molecola prebiotica. Tale funzione contribuisce sia a mantenere trofica la densità di popolazione dei “batteri buoni”, sia ad ostacolare la proliferazione di quelli cattivi, sia a liberare nutrienti utilissimi per le cellule della mucosa intestinale.
Alcuni studi hanno dimostrato che, nonostante possa esercitare un'azione modulatrice sull'assorbimento di grassi e zuccheri, contrariamente ad altri tipi di fibra, l'inulina non ostacola la captazione di minerali come il calcio e il magnesio; al contrario, studi effettuati con l'inulina della cicoria dimostrano che questa molecola sembra enfatizzarne l'assorbimento, svolgendo un'azione diametralmente opposta a quella dei tanto temuti agenti anti-nutrizionali.
In merito al suo gusto dolce e poiché è ottimamente solubile in acqua, l'inulina può essere utilizzata come edulcorante naturale ipocalorico direttamente nelle bevande (caffè, tè, cioccolata calda) senza lo sgradevole inconveniente della formazione di grumi.
Oltre a quelle calde, esistono varie bevande fredde di tipo dietetico che contengono inulina. Alcune sono: sidro di mele ricco di fibre o “High Fiber Apple Cider”, il frullato (fruit frozen) con kefir e inulina e il Cranberry-Lemon Mocktail.
E' anch'esso destinato alla dolcificazione, ma ha il vantaggio d'essere pronto all'uso, diluito, e quindi di semplice utilizzo. Lo sciroppo di inulina può essere aggiunto alle bevande fredde, ai cocktail e addirittura a certe ricette.
Abbiamo anticipato che lo sciroppo di inulina è utile anche per dolcificare alcune ricette. Tuttavia, essendo ricco d'acqua, la sua applicazione risulta limitata.
È invece possibile sostituire fino al 50% dello zucchero nelle ricette dei dessert (crudi, come il gelato e la macedonia, e cotti, come le torte e i biscotti) con inulina in polvere; è ottima anche nella farina d'avena per il porridge o assieme ai cereali nel latte per la prima colazione.
Tra le ricette a base di inulina, più innovative riconosciamo i biscotti prebiotici, ad esempio alla zucca, con frutta secca, con mirtilli ecc. Nei paesi anglosassoni, l'inulina è anche utilizzata per glassare gli arrosti o altre ricette come, ad esempio, le carote dolci al burro.
L'inulina è molto utilizzata come ingrediente negli alimenti trasformati perché ha caratteristiche chimico - fisiche formidabilmente adattabili. Ha un gusto dolciastro, con un potere edulcorante di circa il 10% rispetto al saccarosio. Può essere usata in sostituzione agli zuccheri aggiunti, ai grassi da condimento e agli sfarinati. Questo aspetto è estremamente vantaggioso perché l'inulina contiene solo il 25-35% della calorie rispetto ai più comuni carboidrati vegetali (amido, maltosio, lattosio, fruttosio e saccarosio).
Oltre che in ambito alimentare, l'inulina trova applicazione nel settore clinico; vediamo come.
Per la sua azione modulatrice sull'assorbimento di zuccheri e lipidi, l'inulina è consigliata nella terapia alimentare dei diabetici tipo 2 (esiste anche un tipo di pasta alimentare arricchita con inulina), degli ipertrigliceridemici e degli ipercolesterolemici.
L'inulina viene impiegata in ambito clinico per valutare lo stato di “salute dei reni” (velocità di filtrazione glomerulare). L'uso di inulina per misurare la funzionalità renale è considerato il metodo “gold standard” rispetto ai metodi di stima della “clearance della creatinina”.
L'unica controindicazione dell'inulina, legata prevalentemente a dosaggi significativi e in caso di soggetti colpiti da colon irritabile, è la maggior tendenza alla diarrea, alla tensione addominale, al meteorismo e alla flatulenza. E' quindi semplicemente necessario ridurre il dosaggio, specie all'inizio del trattamento; infatti, servono naturalmente alcuni giorni affinché l'intestino "si abitui", riducendo di riflesso questi spiacevoli disturbi
Articoli nella Categoria Inulina