Vitamina E | Fa Bene? Studi, Benefici | Fa Male? Dosi

In questo articolo parliamo della Vitamina E, delle sue Funzioni e delle sue Proprietà, analizzandone Benefici, Alimenti Apportatori e rischi associati al sovradosaggio. Con Studi Scientifici, Modo d'Uso Corretto, Effetti Collaterali e Controindicazioni

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Generalità

Cos'è la Vitamina E?

Il termine vitamina E descrive una famiglia di otto molecole liposolubili, dotate di una spiccata attività antiossidante.

Gli 8 diversi tipi di Vitamina E sono classificati in due categorie:

  • tocoferoli (α, β, γ e δ)
  • tocotrienoli (α, β, γ e δ)

Tra questi, la forma più importante è l'α-tocoferolo (alfa-tocoferolo), che rappresenta l'unica forma integrativa capace di invertire i sintomi da carenza di vitamina E.

A Cosa Serve?

La vitamina E contribuisce a proteggere le cellule dalla distruzione prematura operata dai radicali liberi, che sono sostanze aggressive generate dal metabolismo e dall'ambiente.

L'α-tocoferolo funziona come un antiossidante, che impedisce la propagazione dei radicali liberi e il conseguente danno alle membrane cellulari e alle lipoproteine plasmatiche.

L'azione della Vitamina E è importante anche per la salute dei nervi e degli occhi, e per la fertilità.

Vitamina E negli Alimenti

L'organismo umano NON è in grado di sintetizzare la vitamina E, che dev'essere quindi introdotta attraverso la dieta.

Gli alimenti più ricchi di vitamina E sono gli oli vegetali, incluso il "nostro" olio di oliva; altre fonti generose di questa vitamina sono i semi oleosi delle piante:

  • frutta secca, come mandorle, noci e nocciole,
  • semi, come quelli di girasole, di sesamo o di lino.

Altri alimenti con un discreto contenuto in vitamina E sono avocado, spinaci, pomodori, asparagi, bietole, broccoli, pesci grassi e ostriche.

Fa Bene alla Salute?

Nonostante la fondamentale importanza biologica di questa vitamina, e nonostante l'enorme mole di studi accumulata negli anni, i benefici per la salute derivanti da una specifica integrazione di tocoferolo appaiono complessivamente limitati o addirittura assenti.

Aldilà delle situazioni di carenza manifesta, l'assunzione di integratori di Vitamina E per promuovere la salute e prevenire le malattie non sembra giustificata.

Studi randomizzati controllati che ne hanno indagato il ruolo preventivo nei confronti di malattie croniche - come ad es. malattie cardiovascolari, cancro e cataratta - non sono riusciti a dimostrare un sicuro effetto preventivo dell'α-tocoferolo supplementare (assunto come integratore).

Non solo, esagerare con l'apporto di Vitamina E supplementare potrebbe aumentare il rischio di sviluppare alcune malattie, o addirittura aggravarle aumentando il rischio di mortalità.

In caso di malattie già manifeste, è importante assumere integratori di Vitamina E solo se consigliato dal medico.
Bisogna infatti considerare che - aldilà dei potenziali benefici in certe condizioni patologiche - in molti casi l'assunzione di vitamina E, specie ad alte dosi, potrebbe risultare pericolosa e controindicata.

Assumere o non Assumere Integratori di Vitamina E?

Secondo il Linus Pauling Instute:

  • l'apporto dietetico raccomandato (RDA Americana) per la vitamina E, in uomini e donne adulti, è di 15 mg (22,5 UI) al giorno.
  • Oltre il 90% degli individui di età superiore ai due anni negli Stati Uniti non soddisfa il fabbisogno giornaliero di vitamina E attraverso le fonti alimentari.
  • Pertanto, il Linus Pauling Instute raccomanda che gli adulti generalmente sani (dai 19 anni in su) assumano un supplemento multivitaminico/minerale quotidiano, che di solito contiene 30 UI di vitamina E sintetica (equivalente a 13,5 mg di RRR-α-tocoferolo, cioè al 90% della RDA).
  • L'integrazione con un supplemento multivitaminico/minerale è ritenuta appropriata anche per adulti generalmente sani di età superiore a 50 anni.

Considerato che carenze subcliniche di varie vitamine sono frequenti, tale approccio risulta - a nostro avviso - tuttosommato condivisibile.

Naturalmente, prima di considerare l'opportunità di assumere un integratore multivitaminico, sarebbe auspicabile compiere ogni ragionevole sforzo per raggiungere le dosi di assunzione raccomandate attraverso una dieta sana ed equilibrata, con l'aiuto di un medico o di un nutrizionista.

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A Cosa Serve

Azione Antiossidante

La vitamina E è una potente vitamina antiossidante.

In particolare, si tratta di uno dei principali sistemi antiossidanti liposolubili, fondamentale per mantenere l'integrità di:

  • membrane cellulari;
  • lipoproteine.

La membrana cellulare, detta anche membrana plasmatica, è un sottile rivestimento che delimita la cellula separandola dall'ambiente esterno, regolando gli scambi di elementi e sostanze chimiche.

I grassi (in particolare i fosfolipidi, gli acidi grassi polinsaturi e il colesterolo) sono parte integrante e fondamentale di tutte le membrane cellulari.

Tali grassi sono vulnerabili ai danni causati dalla perossidazione lipidica operata radicali liberi.

I radicali liberi sono molecole altamente reattive che si generano durante il normale metabolismo corporeo, e che possono aumentare in seguito all'esposizione al fumo di sigaretta, all'attività fisica intensa, a tossine e inquinanti, o a determinate terapie mediche (chemioterapia e altri farmaci).

La vitamina E risulta particolarmente efficace nell'intercettare alcuni tipi di radicali liberi, prevenendo la reazione a catena che porta all'ossidazione dei lipidi, sia di quelli che costituiscono la membrana plasmatica, sia di quelli che sono trasportati nel sangue sottoforma di lipoproteine.

Proteggendo i fosfolipidi di membrana, la Vitamina E:

  • preserva l'integrità e la stabilità delle membrane cellulari;
  • gioca un ruolo importante nella trasmissione nervosa centrale e periferica, prevenendo i sintomi neurologici da carenza (atassia, neuropatia periferica, miopatia, retinopatia pigmentosa);
  • gioca un ruolo importante nella stabilità degli eritrociti (globuli rossi) e previene l'anemia emolitica negli individui mancanti di alfa-tocoferolo .

Le lipoproteine sono particelle composte da lipidi (soprattutto trigliceridi e colesterolo) e proteine, che trasportano i grassi attraverso il flusso sanguigno.
Le LDL, in particolare, trasportano il colesterolo dal fegato ai tessuti del corpo.

Le lipoproteine LDL ossidate dai radicali liberi sono implicate nello sviluppo di aterosclerosi e malattie cardiovascolari; la vitamina E, prevenendo tale ossidazione grazie alla sua attività antiossidante, contribuisce quindi alla prevenzione di queste malattie.

Quando una molecola di α-tocoferolo neutralizza un radicale libero, viene ossidata e la sua capacità antiossidante viene perduta. Altri antiossidanti, come la vitamina C, sono tuttavia in grado di rigenerare la capacità antiossidante dell'α-tocoferolo.

Ruolo Immunitario

La vitamina E ha dimostrato di influenzare positivamente diversi attori del sistema immunitario; ad esempio, si è notato che l'α-tocoferolo è in grado di migliorare la funzione immunitaria mediata dalle cellule T, che declina con l'avanzare dell'età.

La vitamina E potrebbe inoltre migliorare la risposta anticorpale alla somministrazione di vaccini.

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Segnalazione Cellulare e Funzionalità Nervosa

Studi recenti indicano che la vitamina E sarebbe in grado di influenzare i processi di segnalazione cellulare, indipendentemente dal suo ruolo antiossidante.

La vitamina E è necessaria anche per il corretto sviluppo e funzionamento del sistema nervoso, in particolare di quello periferico, come dimostrato dai sintomi di una sua carenza specifica.

Tocoferoli e Tocotrienoli: Quali Differenze?

Nel fegato umano, l'α-tocoferolo rappresenta la forma di vitamina E che viene preferenzialmente legata alla proteina "α-tocopherol transfer protein (α-TTP)".

Tale proteina incorpora l'α-tocoferolo nelle molecole lipoproteiche che, una volta immesse nel sangue, distribuiranno le vitamine liposolubili e i vari lipidi ai tessuti extraepatici.

Le ricerche sui "fattori vitaminici E" diversi dall'alfa-tocoferolo sono ancora limitate. Soprattutto, non è ben chiaro quale sia la reale importanza biologica in vivo di queste sostanze.

Gli studi, eseguiti soprattutto in vitro, dimostrano che i tocotrienoli e il y-Tocoferolo potrebbero essere antiossidanti migliori (rispetto all'α-tocoferolo), almeno nei confronti di alcuni radicali liberi, come l'azoto reattivo e i radicali perossidici.

Tuttavia, non è ancora chiara la reale portata di queste funzioni in vivo, dal momento che forme di vitamina E diverse dall'α-tocoferolo sono attivamente metabolizzate ed escrete in maniera piuttosto rapida.

Nonostante i risultati positivi ottenuti in alcune sperimentazioni cliniche, le ricerche in merito all'utilità di una specifica integrazione di tocotrienoli per la salute umana sono ancora inconcludenti.

Carenza di Vitamina E

Cause

Gravi carenze di Vitamina E risultano piuttosto rare e correlate perlopiù a quadri patologici particolari.

Si possono osservare, ad esempio, nelle sindromi da malassorbimento, quando cioè l'assorbimento dei grassi (e delle vitamine liposolubili) nell'intestino è fortemente compromesso (ad esempio nella malattia di Crohn, nella fibrosi cistica non trattata, nell'alcolismo cronico e nelle gravi malattie del fegato, nelle resezioni intestinali ecc.).

La carenza di vitamina E può essere causata anche da anomalie genetiche ereditarie che influenzano il trasporto di vitamina E mediato dalla α-tocopherol transfer protein (α-TTP).

Si possono invece verificare carenze subcliniche in risposta a situazioni caratterizzate da un pesante stress ossidativo e/o da carenze alimentari generalizzate.

Sintomi

I segni e i sintomi correlati a una grave carenza di vitamina E includono

  • atassia (compromissione del movimento, dell'equilibrio e della coordinazione muscolare);
  • neuropatia periferica (cattivo funzionamento dei nervi periferici);
  • debolezza muscolare (miopatia);
  • danni alla retina dell'occhio (retinopatia);
  • anemia emolitica (lisi dei globuli rossi);
  • debolezza del sistema immunitario (immunodepressione).

Esiste una Carenza Subclinica di Vitamina E?

Come accade per molte altre vitamine, mentre le carenze gravi di tocoferolo sono piuttosto rare, le indagini popolazionistiche mettono in luce la diffusione piuttosto estesa di carenze subcliniche.

Una fetta considerevole e maggioritaria della popolazione americana presenterebbe infatti apporti alimentari e livelli plasmatici di vitamina E inferiori a quelli raccomandati.

  • Esaminando le abitudini dietetiche dei 18.063 partecipanti a NHANES 2003-2006, è emerso che l'apporto alimentare medio di α-tocoferolo dal cibo (incluse fonti arricchite e fortificate) tra gli adulti americani era pari a 7,2 mg / giorno 1, a fronte di un apporto dietetico raccomandato (RDA) di 15 mg/die. Prendendo come riferimento il fabbisogno medio stimato (EAR) di 12 mg/al giorno, il 93% degli adulti americani analizzati aveva un apporto alimentare di α-tocoferolo inferiore.
  • In uno studio precedente 2, che aveva esaminato l'assunzione alimentare e le concentrazioni ematiche di α-tocoferolo in 16.295 adulti, era emerso che circa un terzo di tutti i partecipanti presentava concentrazioni ematiche di α-tocoferolo inferiori a 20 μmol/L (un valore soglia scelto a causa della sua iniziale associazione con un aumentato rischio di malattia cardiovascolare).
  • In Italia, l'assunzione media nella popolazione di Vitamina E è pari a 11mg (Turrini - INRAN - 1996), a fronte di un apporto alimentare adeguato (SINU - LARN 2014) di 13mg/die in età adulta.

Le carenze subcliniche di Vitamina E, seppur apparentemente molto diffuse, sono insufficienti per creare una sintomatologia specifica; tuttavia, potrebbero comunque impattare negativamente sulla salute.

Allo stato attuale delle conoscenze, non è noto se la carenza marginale di vitamina E aumenti il rischio di malattie croniche, così come non è dimostrato che un'integrazione specifica di Vitamina E sia utile per prevenirle.

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Vitamina E e Salute

Quando è necessario assumere Vitamina E?

Allo stato attuale delle conoscenze, l'assunzione di vitamina E supplementare (tramite farmaci o integratori) sembrerebbe raccomandabile soltanto:

  • nelle condizioni caratterizzate da carenza di vitamina E, come qelle causate da un insufficiente assorbimento delle sostanze nutritive dei cibi (es. fibrosi cistica, malattie infiammatorie intestinali, resezioni intestinali, malattie croniche del fegato o del pancreas ecc.);
  • nelle condizioni in cui è necessario prevenire un'eccessiva produzione di radicali liberi;
  • quando l'alimentazione è particolarmente ricca di acidi grassi polinsaturi (per esempio olio di pesce); in questi casi, il fabbisogno di vitamina E aumenta.
    In particolare, anziché indicare un valore assoluto in merito all'apporto quotidiano raccomandabile, è stato proposto di rapportare tale valore all'apporto di acidi grassi polinsaturi (PUFA), consigliando un'assunzione di α-tocoferolo (RRR-α-tocoferolo) pari a 0,4-0,6 mg per grammo di PUFA assunti.

Riguardo all'opportunità di assumere vitamina E nelle condizioni di aumentato stress ossidativo (eccessiva produzione di radicali liberi), si ricorda che:

Come sottolinea l'Organizzazione mondiale della sanità, per contrastare l'azione dei radicali liberi basta la quantità di antiossidanti contenuta in cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura. Tale apporto non andrebbe sostituito con gli integratori, perché si è visto che le sostanze di sintesi assunte singolarmente non hanno gli stessi effetti benefici di quelle assai più numerose e sinergicamente benefiche contenute nei vegetali freschi.

Dovrebbe quindi spettare al medico valutare se il livello di stress ossidativo è di entità tale da giustificare il ricorso a un integratore antiossidante a base di vitamina E.

Potenziali Benefici della Vitamina E

Un adeguato apporto alimentare di Vitamina E (attraverso gli alimenti) è utile per proteggere la salute umana e assicurare una buona efficienza dell'organismo.

Meno certi sono i potenziali benefici derivanti da una specifica integrazione di Vitamina E. A tal proposito, orientarsi in una bibliografia fatta di migliaia di studi è davvero complicato.

Secondo il sito Webmd.com, l'assunzione di Vitamina E potrebbe (non è quindi certa la sua azione benefica) essere utile nelle seguenti condizioni:

  • Morbo di Alzheimer. La vitamina E (fino a 2000 UI al giorno) potrebbe rallentare il peggioramento della perdita di memoria nelle persone con malattia di Alzheimer moderatamente grave.
    La vitamina E potrebbe anche ritardare la perdita di indipendenza e la necessità di assistenza nelle persone con malattia di Alzheimer lieve-moderata.
    Tuttavia, la vitamina E non sembra impedire l'evoluzione dai lievi problemi di memoria alla piena malattia di Alzheimer.
    La terapia di associazione di donepezil (5 mg/die) e vitamina E (1000 UI/die) è stata utilizzata per rallentare il declino della memoria nelle persone con malattia di Alzheimer.
  • Anemia. Alcune ricerche mostrano che l'assunzione di vitamina E migliora la risposta all'eritropoietina, che influisce sulla produzione di globuli rossi, negli adulti e nei bambini in emodialisi.
  • Disturbo del sangue (beta-talassemia). L'assunzione di vitamina E per via orale (750 UI/die) sembra avvantaggiare i bambini affetti da una malattia del sangue chiamata beta-talessemia, con carenza di vitamina E.
  • Cancro alla vescica. Prendere 200 UI di vitamina E per bocca per più di 10 anni sembra aiutare a prevenire la morte per cancro della vescica.
  • Perdita del farmaco chemioterapico nel tessuto circostante. Applicare vitamina E sulla pelle insieme a dimetilsolfossido (DMSO) sembra essere efficace per trattare la perdita di chemioterapia nei tessuti circostanti.
  • Danni ai nervi correlati alla chemioterapia. L'assunzione di vitamina E (alfa-tocoferolo, 300 mg/die) prima e dopo il trattamento chemioterapico con cisplatino può ridurre il rischio di danni ai nervi.
  • Demenza. La ricerca suggerisce che gli uomini che consumano vitamina E e vitamina C hanno un rischio ridotto di sviluppare diverse forme di demenza.
    Tuttavia, non sembra ridurre il rischio di demenza di Alzheimer.
  • Mestruazioni dolorose (dismenorrea). L'assunzione di vitamina E per 2 giorni prima e per 3 giorni dopo l'inizio del sanguinamento (a dosi di 200UI 2 volte al giorno o di 500 UI in singola assunzione giornaliera) sembra diminuire la severità e la durata del dolore e ridurre la perdita di sangue mestruale.
  • Disturbo del movimento e del coordinamento chiamato disprassia. L'assunzione di vitamina E per bocca insieme con olio di enotera, olio di timo e oli di pesce sembra migliorare i disturbi del movimento nei bambini con disprassia.
  • Problemi renali nei bambini (glomerulosclerosi). Ci sono alcune prove che l'assunzione di vitamina E per bocca (200 UI/die) potrebbe migliorare la funzione renale nei bambini con glomerulosclerosi.
  • Una malattia ereditaria chiamata carenza di G6PD. Alcune ricerche dimostrano che l'assunzione di vitamina E per via orale (800 UI/die), da sola o insieme al selenio, può portare benefici a persone con carenza di G6PD.
  • Granuloma annulare. Applicare vitamina E sulla pelle sembra ridurre le piaghe della pelle chiamate granuloma annulare.
  • Malattia di Huntington. La vitamina E naturale (RRR-alfa-tocoferolo) può migliorare i sintomi nelle persone con malattia di Huntington in fase iniziale. Tuttavia, non sembra aiutare le persone con una malattia più avanzata.
  • Infertilità maschile. L'assunzione di vitamina E per via orale (200-600 UI daily) migliora i tassi di gravidanza per gli uomini con problemi di fertilità.
    Assumere alte dosi di vitamina E insieme alla vitamina C non sembra fornire gli stessi benefici.
  • Sanguinamento nel cranio. L'assunzione di vitamina E per via orale sembra essere efficace per il trattamento del sanguinamento nel cranio nei neonati prematuri.
  • Sanguinamento all'interno del sistema ventricolare del cervello. L'assunzione di vitamina E per via orale sembra essere efficace per il trattamento del sanguinamento nel sistema ventricolare del cervello nei neonati prematuri.
  • Tolleranza ai nitrati. Ci sono alcune prove che l'assunzione giornaliera di vitamina E può aiutare a prevenire la tolleranza ai nitrati.
    Per migliorare l'efficacia dei nitrati usati per le malattie cardiache, sono state usate dosi di vitamina E pari a 200 mg tre volte al giorno.
  • Malattia epatica denominata steatoepatite non alcolica. L'assunzione giornaliera di vitamina E sembra migliorare i sintomi della NASH negli adulti (a dosi di 800 UI/die) e nei bambini (a dosi di 400-1200 UI/die).
  • Morbo di Parkinson. Prove preliminari suggeriscono che l'assunzione di vitamina E nella dieta potrebbe essere collegata a un ridotto rischio di malattia di Parkinson.
    Tuttavia, l'assunzione di all-rac-alfa-tocoferolo (vitamina E sintetica) non sembra avere alcun beneficio per le persone con malattia di Parkinson.
  • Chirurgia laser dell'occhio (cheratectomia fotoreattiva). Assumere alte dosi di vitamina A insieme a vitamina E (alfa-tocoferolo nicotinato) ogni giorno sembra migliorare la guarigione e la vista nelle persone sottoposte a chirurgia laser agli occhi.
    Per la guarigione degli occhi dopo un intervento chirurgico chiamato cheratectomia sono stati utilizzati 230 mg di vitamina E (alfa-tocoferil nicotinato) e 25.000 unità di vitamina A (retinolo palmitato) 3 volte al giorno per 30 giorni, seguite da due volte al giorno per 2 mesi
  • Sindrome premestruale (PMS). L'assunzione di vitamina E per via orale (400 UI/die di tocoferolo naturale) sembra ridurre l'ansia, il craving e la depressione in alcune donne con PMS.
  • Prestazioni fisiche. La ricerca suggerisce che l'aumento dell'assunzione di vitamina E nella dieta è legato a un miglioramento delle prestazioni fisiche e della forza muscolare nelle persone anziane.
  • Fibrosi causata da radiazioni. L'assunzione di vitamina E per via orale (1000 UI/die) con il farmaco pentossifillina (800mg/die) sembra trattare la fibrosi causata dalle radiazioni. Tuttavia, assumere vitamina E da sola non sembra essere efficace.
  • Una malattia degli occhi nei neonati chiamata retinopatia della prematurità. L'assunzione di vitamina E per via orale sembra essere efficace per il trattamento di una malattia degli occhi chiamata retinopatia della prematurità nei neonati.
  • Artrite reumatoide (RA). La vitamina E (600 UI 2 volte al giorno) assunta insieme al trattamento standard è migliore del solo trattamento standard per ridurre il dolore nelle persone affette da AR. Tuttavia, questa combinazione non riduce il gonfiore.
  • Scottature solari. L'assunzione di alte dosi di vitamina E (RRR-alfa-tocoferolo 1000 UI) per via orale insieme alla vitamina C (2 grammi) protegge contro l'infiammazione della pelle dopo l'esposizione alle radiazioni UV. Tuttavia, la sola vitamina E non offre lo stesso beneficio.
    Applicare vitamina E alla pelle, insieme a vitamina C e melatonina, fornisce una certa protezione se usata prima dell'esposizione ai raggi UV.
  • Disturbo del movimento (discinesia tardiva). L'assunzione di vitamina E per via orale (1600 UI/die) sembra migliorare i sintomi associati al disturbo del movimento chiamato discinesia tardiva.
    Tuttavia, alcune altre ricerche suggeriscono che non migliora i sintomi, ma può prevenire il peggioramento dei sintomi.
  • Gonfiore nello strato medio dell'occhio (uveite). L'assunzione di vitamina E con vitamina C per via orale sembra migliorare la vista, ma non riduce il gonfiore, nelle persone con uveite.

Nonostante questi benefici siano stati evidenziati da diversi studi, i benefici derivanti da una sua specifica integrazione in vari campi della salute risultano limitati o addirittura assenti o controproducenti.

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Vitamina E e Cancro

Il danno ossidativo al DNA da parte dei radicali liberi può portare a mutazioni che possono contribuire a provocare il cancro.

A causa della sua capacità di neutralizzare i radicali liberi, la vitamina E è stata largamente studiata per la sua presunta attività antitumorale, legata alla protezione delle cellule dal danno ossidativo.

Tuttavia, diversi ampi studi prospettici di coorte non sono riusciti a trovare associazioni significative tra l'assunzione di vitamina E e l'incidenza di vari tipi di cancro, come quelli al polmone o al seno.

Ecco cosa riferisce in merito il sito Webmd.com:

  • Assumere una combinazione di vitamina E, vitamina C, beta carotene, selenio e zinco non sembra ridurre il rischio complessivo di cancro. Tuttavia, potrebbe ridurre il rischio di cancro negli uomini, anche se le prove sono in conflitto.
  • Cancro colorettale. La maggior parte delle prove suggerisce che l'assunzione di vitamina E non previene l'insorgenza di tumore del colon-retto o lo sviluppo di tumori del colon-retto non-cancerosi, che sono considerati precursori del cancro del colon.
  • Cancro alla testa e al collo. L'assunzione giornaliera di vitamina E (all-rac-alfa-tocoferolo) durante la radioterapia e per 3 anni dopo la fine della terapia non sembra ridurre il rischio di recidiva del tumore della testa e del collo.
    Vi è una certa preoccupazione che l'assunzione di vitamina E possa effettivamente aumentare il rischio di recidiva del tumore.
    Le persone con cancro alla testa e al collo dovrebbero evitare integratori giornalieri di vitamina E in dosi superiori a 400 UI al giorno.
  • Cancro del pancreas. L'assunzione di vitamina E, da sola o insieme ad altri antiossidanti come il beta-carotene e la vitamina C, non sembra ridurre il rischio di sviluppare il cancro del pancreas.
  • Cancro faringeo. La ricerca mostra che le persone con diabete che assumono per via orale vitamina E (RRR-alfa-tocoferolo) non hanno un rischio ridotto di sviluppare il cancro alla bocca o alla faringe.
  • Cancro alla prostata. La ricerca sugli effetti della vitamina E sul rischio di cancro alla prostata è stata incoerente.
    Nel complesso, la ricerca suggerisce che l'assunzione di supplementi di vitamina E non riduce il rischio di sviluppare il cancro alla prostata e potrebbe effettivamente aumentare il rischio.
    Nel complesso, quindi, la ricerca suggerisce che l'assunzione di supplementi di vitamina E non è raccomandabile.
  • Cancro al seno. Anche se livelli più elevati di vitamina E nel sangue possono essere associati a un ridotto rischio di cancro al seno, l'assunzione di vitamina E dalla dieta o integratori non riduce il rischio di sviluppare il cancro al seno.
  • Cancro ai polmoni. L'assunzione di all-rac-alfa-tocoferolo (vitamina E sintetica) fino a 8 anni non riduce il rischio di sviluppare il cancro ai polmoni negli uomini che fumano.
    Inoltre, l'assunzione di vitamina E (alfa-tocoferolo) per un massimo di 10 anni non previene il cancro ai polmoni né riduce il rischio di morte per cancro del polmone.

Il National Institutes of Health degli Stati Uniti, Office of Dietary Supplements, solleva anche la preoccupazione che la co-somministrazione di vitamina E possa contrastare i meccanismi della radioterapia anti-cancro e alcuni tipi di chemioterapia; pertanto, sconsiglia l'uso di vitamina E supplementare in queste popolazioni di pazienti.

I riferimenti citati riportano casi di riduzione degli effetti avversi del trattamento, ma anche una maggiore sopravvivenza del cancro, aumentando la possibilità di protezione del tumore dal danno ossidativo previsto dai trattamenti.

Fabbisogno di Vitamina E

Come tutte le RDA, anche quella della Vitamina E si basa sulla dose necessaria per la prevenzione dei sintomi da carenza.

Pertanto, il dosaggio previsto dalla RDA risulta verosimilmente più basso di quello ottimale per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie croniche.

Nonostante, ciò, come abbiamo già ricordato, si stima che oltre il 90% degli adulti americani non soddisfi il fabbisogno medio stimato (EAR) di 12 mg/die di α-tocoferolo 1.

Dosi dietetiche raccomandate (RDA) per l'alfa-tofoerolo
Fase di vita Età Maschi Femmine
mg/die UI/die mg/die UI/die
Neonati (A) 0-6 mesi 4 6 4 6
Neonati (AI) 7-12 mesi 5 7.5 5 7.5
Bambini 1-3 anni 6 9 6 9
Bambini 4-8 anni 7 10,5 7.5 10,5
Bambini 9-13 anni 11 16,5 11 16,5
Adolescenti 14-18 anni 15 22,5 15 22,5
Adulti 19 anni e più 15 22,5 15 22,5
Gravidanza tutte le età - - 15 22,5
Allattamento tutte le età - - 19 28,5

La società italiana di Nutrizione Umana - SINU (2014) ha fissato per la Vitamina E i seguenti livelli di assunzione adeguata.

Fase di vita Età Maschi (mg/giorno) Femmine (mg/giorno)
Lattanti 6-12 mesi 4 4
Bambini 1-3 anni 5 5
Bambini 4-6 anni 6 6
Bambini 7-10 anni 8 8
Bambini 11-14 anni 11 11
Adolescenti 15-17 anni 13 12
Adulti 19 anni e più 13 12
Gravidanza tutte le età - 12
Allattamento tutte le età - 15

Come anticipato, in virtù dell'azione antiossidante contro la perossidazione lipidica, i requisiti di vitamina E variano in relazione all'assunzione di PUFA (acidi grassi polinsaturi) nella dieta.

Il fabbisogno di vitamina E relativo all'acido linoleico alimentare (che a livello globale è il principale PUFA alimentare nell'uomo) è stato calcolato in 0,4-0,6 mg di RRR-α-tocoferolo per grammo di acido linoleico.

Assumendo un tipico apporto alimentare di PUFA, è possibile calcolare un fabbisogno di vitamina E compreso tra 12 e 20 mg di RRR-α-tocoferolo (tocoferolo alimentare) al giorno 4.

Assorbimento e Metabolismo

Trattandosi di una vitamina liposolubile, un efficiente assorbimento dell'alfa-tocoferolo richiede la presenza di grassi alimentari e di un'adeguata funzionalità biliare e intestinale.

  • Si stima che l'assorbimento della vitamina E vari tra il 20 e l'80% della quota introdotta con la dieta;
  • in generale, l'assorbimento diminuisce con l'aumentare dell'assunzione: in media è intorno al 40-60%, mentre per dosi farmacologiche (es. > 200 mg) è inferiore al 10%;
  • a dosi fisiologiche non esistono differenze nell'assorbimento dell'α-tocoferolo e delle altre forme di vitamina E, incluse le forme esterificate (come l'α-tocopheryl acetate) utilizzate nei prodotti alimentari arricchiti e negli integratori;
  • a dosi più elevate (>400 UI/day) il tocoferolo libero è meglio assorbito rispetto agli esteri del tocoferolo.

Dopo il suo assorbimento intestinale l'alfa-tocoferolo è incorporato nei chilomicroni e trasportato al fegato.

A livello epatico, una specifica Proteina che Trasporta l'alfa-Tocoferolo (α-TTP) è responsabile della sua incorporazione nelle nascenti lipoproteine a molto bassa densità (VLDL), che saranno secrete dal fegato nella circolazione e distribuite ai tessuti.

Il principale sistema di trasporto sistemico dei tocoferoli è dato dalla frazione LDL (55-65%), seguita dalla HDL (24-27%) e dalla VLDL (8-18%).

Vitamina E Alimenti

Quali sono gli Alimenti più Ricchi di Vitamina E?

In generale, i cibi con le più alte concentrazioni di vitamina E sono gli oli vegetali (sia quello di oliva che i vari oli di semi), seguiti da noci (frutta secca oleosa, come noci, mandorle, anacardi e nocciole) e semi (di sesamo, di zucca, di lino, di chia ecc.).

Le seguenti tabelle, che la versione inglese di wikipedia ha estrapolato dal database del dipartimento dell'agricoltura statunitense (USDA), raggruppano gli alimenti più ricchi di vitamina E per categoria di appartenenza.

Fonti Vegetali Quantità di Vitamina E
(mg/100 g)
Olio di germe di grano 150
Olio di nocciola 47
Olio di colza 44
Olio di semi di girasole 41,1
Olio di cartamo 34,1
Olio di mandorle 39,2
Olio di semi d'uva 28,8
Semi di girasole 26,1
Mandorle 25,6
Burro di mandorle 24,2
Germe di grano 19
Olio di colza 17,5
Olio di palma 15,9
Olio di arachidi 15,7
Margarina, vasca 15,4
Nocciole 15,3
Olio di mais 14,8
Olio d'oliva 14,3
Olio di semi di soia 12,1
Pinoli 9,3
Burro di arachidi 9,0
Arachidi 8,3
Popcorn 5,0
Pistacchi 2,8
Maionese 3,3
Avocado 2,6
Spinaci, crudi 2,0
Asparago 1,5
Broccoli 1,4
Anacardi 0,9
Pane 0,2-0,3
Riso, marrone 0,2
Patate, pasta <0,1
Fonti Animali Quantità di Vitamina E
(mg/100 g)
Pesce 1,0-2,8
Ostriche 1,7
Burro 1,6
Formaggio 0,6-0,7
Uova 1,1
Pollo 0,3
Manzo 0,1
Maiale 0,1
Latte, intero 0,1
Latte, scremato 0,01
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Eccesso e Tossicità

Alle comuni dosi di impiego, l'assunzione di Vitamina E non sembra associarsi ad effetti collaterali di rilievo, almeno fino a dosi decine di volte superiori rispetto a quelle raccomandate.

Il rischio più preoccupante è che un apporto particolarmente elevato di vitamina E si associ ad alterazioni della coagulazione del sangue, con aumento della probabilità di emorragia in alcuni individui.

In base a tale rischio, la Food and Nutrition Board degli Stati Uniti ha stabilito un livello di assunzione superiore tollerabile (UL) pari a 1.000 mg (1.500UI) di α-tocoferolo. Tale soglia corrisponde alla dose massima che presumibilmente NON provoca emorragia negli adulti sani.

Tabella 3. Livello massimo di assunzione tollerabile (UL) per α-tocoferolo
Fascia di età mg/giorno
Neonati 0-12 mesi Non è possibile stabilirla
Bambini 1-3 anni 200
Bambini 4-8 anni 300
Bambini 9-13 anni 600
Adolescenti 14-18 anni 800
Adulti dai 19 anni in su 1.000

L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha invece fissato un UL più basso, pari a 300 mg/giorno (450UI) 6.

Rischi di un'integrazione eccessiva di Vitamina E

Oltre che sull'effettiva utilità, sono stati sollevati numerosi dubbi anche sulla sicurezza della Vitamina E supplementare.

Tali dubbi sono nati sulla base di alcune metanalisi secondo cui l'assunzione cronica di integratori di vitamina E si assocerebbe ad un leggero aumento della mortalità in determinate situazioni.

La forte rilevanza data alla notizia da parte della stampa, insieme all'inevitabile generalizzazione ("la vitamina E fa male"), ha contribuito a ridurre fortemente la popolarità di questa vitamina.

La Vitamina E Aumenta la Mortalità?

A smorzare l'entusiasmo nei confronti dei benefici della Vitamina E supplementare ha contribuito soprattutto una meta-analisi del 2005 3 che, esaminando i risultati di 19 trials clinici, ha concluso che:

  • l'uso di alte dosi di vitamina E (≥ 400 UI/die) determinerebbe addirittura un lieve aumento della mortalità (+4%) rispetto al placebo e andrebbe pertanto sconsigliato;
  • l'uso di basse dosi di vitamina E (≤ 150 UI/d) si associa a un liveve aumento della mortalità.

Questa meta-analisi viene spesso riportata per affermare che la supplementazione di Vitamina E non solo risulta inutile, ma addirittura dannosa.

In realtà, si omette di precisare che gli stessi Autori 3 suggeriscono come gli studi clinici esaminati, relativi all'uso di alte dosi di vitamina E (≥ 400 UI/d), siano stati effettuati soprattutto su piccoli campioni e su pazienti con malattie croniche (come la malattia di Alzheimer, l'insufficienza renale allo stadio terminale o malattie cardiache). Pertanto, è incerto se tali evidenze (aumento del rischio di mortalità per alte dosi di vitamina E supplementare) possano essere trasferite anche sulla popolazione sana.

Inoltre, una più recente meta-analisi 4 di 46 studi randomizzati, compresi 171.244 partecipanti, ha rilevato che la vitamina E supplementare, assunta singolarmente non altera significativamente (+2%) il rischio di mortalità per tutte le cause.
La stessa meta-analisi riportava un aumento statisticamente significativo (+3%) del rischio di mortalità quando l'alfa-tocoferolo veniva usato da solo o in combinazione con altri nutrienti (vitamina A, vitamina C, beta-carotene e selenio).
La somministrazione di Vitamina E in dosi inferiori alla RDA (< 15mg) non aveva invece effetti significativi sulla mortalità.

Un'altra meta-analisi 5 ha riportato un aumento non significativo dell'1% nella mortalità per tutte le cause quando l'alfa-tocoferolo era l'unico integratore utilizzato da parte di soggetti apparentemente sani a dosi comprese tra 23 e 800 UI al giorno.
L'analisi del sottoinsieme non ha rilevato differenze tra l'alfa-tocoferolo naturale (estratto dalla pianta) e quello sintetico, se la quantità utilizzata era inferiore o superiore a 400 UI / giorno.

Per concludere...

Come ricorda il Linus Pauling Instute, allo stato attuale, non ci sono prove convincenti che l'integrazione di vitamina E a dosi inferiori all'UL americano (1000 mg/die, che equivalgono a 1.100 UI di Vitamina E sintetica supplementare o a 1500 UI di tocoferolo naturale) aumenti il il rischio di morte per malattie cardiovascolari o altre cause, specialmente in soggetti generalmente sani.

Tuttavia, gli individui con condizioni patologiche pre-esistenti possono essere esposti a un aumentato rischio di gravi effetti avversi (inclusa la morte) se si considera la possibilità che dosi elevate di vitamina E supplementare possano interferire con i farmaci e possibilmente abbassare la loro efficacia o aumentare la loro tossicità.

Dosi e Modo d'uso

La maggior parte dei farmaci e degli integratori di Vitamina E contiene α-tocoferolo, perlopiù di origine sintetica (che risulta leggermente meno attivo rispetto a quello naturale) e spesso esterificata.

Data la presenza di differenti forme di Vitamina E, sia naturale che sintetica, con diverse biodisponibilità specifiche, per poter effettuare valutazioni comparative tra esse si ricorre all'uso dei cosiddetti Tocoferolo Equivalenti o Unità internazionali (UI).

Nello specifico si utilizzano le seguenti equazioni:

  • 1 α-Tocoferolo Equivalente = 1 mg RRR-α-tocoferolo = 1,5 UI = 2 mg RRR-β-tocoferolo = 3 mg γ-tocotrienolo = 10 mg RRR-γ-tocoferolo
  • 1 UI = 0,67 mg RRR-α-tocoferolo = 1 mg all rac-αtocoferil acetato = 0,91 mg all rac-α-tocoferolo

Per comprendere meglio queste equivalenze occorre considerare che:

  • Il tocoferolo naturale presenta tre atomi chirali nella configurazione R (per cui viene anche detto RRR-α-tocoferolo) ed è la forma biologicamente più attiva
  • Poiché l'α-tocoferolo presenta tre carboni chirali sono possibili in tutto otto stereoisomeri.
  • Il tocoferolo sintetico è detto "all rac-α-tocoferolo", poiché è una forma racemica, che contiene tutti e otto gli stereoisomeri in quantità approssimativamente uguali.
    La vitamina E sintetica ha un'attività leggermente inferiore rispetto al tocoferolo naturale (perché solo alcuni steroisiomeri vengono ritenuti nel plasma).
    Inoltre, molto spesso, la vitamina E presente negli integratori si trova in forma esterificata, come Vitamina E acetato o Vitamina E succinato, per migliorarne la disponibilità; a causa del peso molecolare dell'estere, questo riduce ulteriormente l'attività per mg di integratore.
  • Per maggiore praticità, è stata quindi creata l'unità internazionale (UI), che equivale a 1 mg di vitamina E sintetica esterificata (all rac-αtocoferil acetato), che generalmente è la forma più diffusa negli integratori.

Avvertenze

  • Se ritieni di essere a rischio di una carenza di Vitamina E, esponi le tue preoccupazioni al medico per valutare l'opportunità di sottoporti a un dosaggio ematico che ne valuti lo stato nutrizionale.

Nel caso tu stia già assumendo un integratore o un farmaco a base di Vitamina E, ricorda di:

  • non superare la dose giornaliera consigliata dal medico o riportata in etichetta e/o nel foglio illustrativo.
  • Tenere il medicinale o l'integratore lontano dalla vista e dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni.
  • Gli integratori di Vitamina E non vanno intesi quali sostituti di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita.

Controindicazioni

  • I prodotti a base di Vitamina E sono controindicati in caso di allergia (ipersensibilità) alla Vitamina E o ad uno qualsiasi degli altri componenti del medicinale o dell'integratore.
  • La maggior parte delle persone non manifesta alcun effetto collaterale quando assume la dose giornaliera raccomandata, che è di 15 mg.
    La vitamina E potrebbe invece risultare non sicura se assunta per via orale in dosi elevate, soprattutto nelle persone con malattie sottostanti.
  • Se soffri di una malattia, ad es. cardiaca o di diabete, non assumere dosi pari o superiori a 400 UI/die (salvo diversa indicazione medica).
    Alcune ricerche suggeriscono infatti che alte dosi potrebbero aumentare la probabilità di morte e possibilmente causare altri gravi effetti collaterali. Maggiore è la dose, maggiore è il rischio di gravi effetti collaterali.
  • La vitamina E potrebbe rallentare la coagulazione del sangue, aumentando il sanguinamento. Ciò potrebbe aumentare la gravità dei disturbi emorragici.
    Pertanto, chi soffre di un disturbo emorragico o sta per avere un intervento chirurgico, anche mini-invasivo o un trattamento come l'angioplastica, dovrebbe informare preventivamente lo staff medico e interrompere l'uso di vitamina E per tempo (almeno 2 ore prima).

Soggetti con Patologie Pre-Esistenti o in Trattamento Farmacologico

  • L'assunzione di Vitamina E in presenza di condizioni patologiche o situazioni particolari, o se si sta seguendo una terapia farmacologica, è consigliata soltanto sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del paziente, saprà dare i migliori consigli.
  • Soprattutto ad alte dosi, l'assunzione di Vitamina E potrebbe peggiorare le condizioni di salute di pazienti che soffrono o hanno sofferto di infarto cardiaco, cancro alla prostata o altre forme di cancro, retinite pigmentosa o diabete.
  • Soprattutto ad alte dosi, l'assunzione di Vitamine E potrebbe portare a interazioni farmacologiche significative con farmaci come warfarin, aspirina o altri FANS (aumentato rischio di sanguinamento), tamoxifene e ciclosporina A (riduzione dei livelli plasmatici).

Gravidanza e Allattamento

  • Se assunta nella quantità giornaliera raccomandata, la vitamina E è probabilmente sicura per le donne in gravidanza.
    Tuttavia, dev'essere assunta solamente in caso di effettiva necessità e solo dopo che il medico avrà valutato attentamente le condizioni della gestante.
  • La vitamina E è sicuramente sicura se assunta per via orale nelle dosi giornaliere raccomandate durante l'allattamento.

Effetti Collaterali

  • La Vitamina E è considerata una vitamina sicura per la maggior parte delle persone sane se assunta per via orale o applicata sulla pelle.
  • Alte dosi possono causare nausea, diarrea, crampi allo stomaco, emissione di gas dall'intestino, affaticamento, debolezza, mal di testa, visione offuscata, eruzioni cutanee, lividi sulla pelle e sanguinamento (es. sangue dal naso o dalle gengive).
  • Ci sono segnalazioni di dermatite allergica da contatto con vitamina E causata dall'uso di derivati di vitamina E come tocoferil linoleato e tocoferolo acetato in prodotti per la cura della pelle. L'incidenza è bassa nonostante l'uso diffuso di questi ingredienti cosmetici.

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