Burro di Karité | Usi Cosmetici | Proprietà, Dieta, Benefici
In questo articolo parliamo del Burro di Karité e dei suoi Effetti sulla Bellezza della Pelle. Come si Produce? A Cosa Serve? Uso in Cucina e in Cosmesi. Proprietà Nutrizionali e Potenziali Effetti Protettivi contro Dermatiti e Irritazioni Cutanee
Che Cos'è
Il burro di karité è un grasso vegetale ottenuto dai semi dell'albero Vitellaria paradoxa (precedentemente noto come Butyrospermum Parkii).
In Italia e in Europa, il burro di karité è noto soprattutto per l'impiego in ambito cosmetico; tuttavia, si tratta di un grasso commestibile che ritroviamo anche in alcuni prodotti alimentari e che viene comunemente usato nella preparazione dei cibi in diversi Paesi africani.
Il burro di karité è anche un ingrediente molto utilizzato nell'industria cosmetica, grazie all'elevato contenuto di:
- trigliceridi ricchi di acido stearico e acido oleico, responsabili delle proprietà emollienti, idratanti e rigeneranti della barriera cutanea;
- un frazione insaponificabile (che apporta vitamina E, alcoli terpenici come il karitene, fenoli e fitosteroli), responsabile delle proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti.
Il burro di karité si presenta come una sostanza grassa di colore avorio (bianca se raffinata), semisolida a temperatura ambiente.
A Cosa Serve
Burro di karité come Alimento
Il burro di karité può essere utilizzato come grasso da cottura, come condimento o come ingrediente di prodotti più elaborati.
In Italia e in Europa può essere utilizzato nella produzione del cioccolato, come sostituto parziale (fino a un massimo del 5%) del più pregiato burro di cacao. Talvolta, viene utilizzato nella produzione di margarina e come tale lo ritroviamo in piccole percentuali anche nei prodotti dolciari e di pasticceria.
Semisolido a temperatura ambiente, il burro di karitè ha un basso contenuto di grassi polinsaturi; pertanto resiste molto bene all'irrancidimento e, soprattutto se raffinato, alle alte temperature.
Il burro di karité grezzo ha un odore sgradevole e talvolta un sapore amaro, che tuttavia scompare una volta raffinato, donandogli un sapore ricco e dolciastro.
Burro di karité come Cosmetico
Nei cosmetici, l'impiego del burro di karité viene riportato in etichetta con la denominazione INCI Butyrospermum Parkii (Shea Butter).
Al pari di altri grassi e oli vegetali usati in cosmesi, anche il burro di karité presenta spiccate proprietà emollienti, nutrienti, eudermiche ed elasticizzanti cutanee.
Il burro di karité rappresenta un prezioso ingrediente antirughe e antietà per il viso e il corpo, in grado di conferire alla cute compattezza ed elasticità.
Viene principalmente utilizzato nelle formulazioni cosmetiche in percentuali variabili dall'1 al 20%, espletando proprietà:
- emollienti,
- idratanti e anti-secchezza cutanea,
utili in caso di:
- dermatiti,
- secchezza cutanea,
- scottature solari,
- ustioni minori,
- rugosità,
- irritazioni e screpolature.
In alcuni cosmetici, si utilizza soltanto la frazione insaponificabile del burro di karité, un ingrediente piuttosto comune nei prodotti antirughe e nei cosmetici antietà.
Il burro di karité viene impiegato anche nella cosmetica decorativa, nella formulazione di stick per labbra e rossetti.
Proprietà Cosmetiche
Oltre a una componente accidica affine a quella cutanea, il burro di karité dona alla pelle una frazione insaponificabile dalle proprietà antiossidanti, ricca di alcoli triterpenici e vitamina E (con un livello che tuttavia tende a diminuire all'aumentare del grado di raffinazione).
Si ritiene che l'elevata frazione di trigliceridi conferisca al burro di karité proprietà
- emollienti / idratanti
- rigeneranti della barriera cutanea.
Grazie a questa attività, l'impiego del burro di karité si rivela particolarmente adatto nei prodotti cosmetici destinati a combattere:
- cute secca o arrossata, contribuisce a ripristinare il naturale equilibrio della barriera lipidica cutanea anche in situazioni di pelle sensibile o compromessa;
- secchezza cutanea, utile sia come trattamento che in chiave preventiva;
- screpolature da agenti esterni (sole, vento ecc.);
- secchezza o arrossamento genitale o perianale;
- prurito cutaneo, grazie alla sua azione lipidemizzante e contro la secchezza cutanea.
Burro di karité Contro Dermatiti ed Eczema
- In uno studio in vitro su cellule di macrofagi attivati dai lipopolisaccaridi, il burro di karité ha mostrato effetti anti-infiammatori (attraverso l'inibizione di iNOS, COX-2 e citochine attraverso la via NF-κB) 1. Questi risultati spiegano le basi molecolari della bioattività del burro di karité contro varie condizioni infiammatorie cutanee, come eczema e dermatite atopica.
- L'efficacia clinica e l'accettabilità di una crema idratante contenente burro di karité sono state studiate in pazienti pediatrici con dermatite atopica per 4 settimane.
I ricercatori hanno osservato una riduzione significativa del punteggio medio del prurito e un significativo miglioramento dell'Indice Dermatologico della Qualità della Vita.
Inoltre, l'accettabilità generale è stata riferita come "molto buona" o "buona" nel 74% dei 34 pazienti reclutati 1. - In un altro studio, è stato dimostrato che una preparazione idratante da banco contenente burro di karité ha migliorato significativamente i segni e i sintomi dell'eczema corporeo da lieve a moderato negli adulti, dopo 2 settimane 2.
- Le creme idratanti cosmetiche a base di burro di karité sono generalmente ben tollerate, anche dalle pelli più sensibili 3.
- Una revisione ha scoperto che il burro di karité - all'interno di una formulazione cosmetica contenente anche acido glicirretinico, acido ialuronico, telmesteina ed estratto di Vitis vinifera - risulta efficace nel trattamento della dermatite atopica 4.
Proprietà Nutrizionali
Il burro di karité è un Grasso Sano?
La composizione accidica del burro di karité può variare in base a numerosi fattori 1, ma indicativamente contiene i seguenti acidi grassi 5:
- acido oleico (40-60%): grasso monoinsaturo tipico dell'olio di oliva;
- acido stearico (20-50%): grasso saturo a 18 atomi di carbonio;
- acido linoleico (3-11%): grasso polinsaturo omega-6;
- acido palmitico (2-9%): grasso saturo a 16 atomi di carbonio, caratteristico dell'olio di palma;
- acido linolenico (<1%)
- acido arachidico (<1%).
La composizione accidica del burro di karité sembra quindi favorevole sul piano cardiovascolare:
- l'acido oleico ha effetti benefici sulla salute, tra cui una ridotta infiammazione e un ridotto rischio di malattie cardiache. Può anche aiutare a combattere il cancro 6, 7, 8, 9, regolare i livelli di colesterolo e proteggere le lipoproteine LDL (colesterolo cattivo) dall'ossidazione 10, 11;
- l'acido stearico è considerato un grasso saturo sano e non sembra aumentare il rischio di malattie cardiache 12.
Rispetto ai carboidrati o ad altri grassi saturi, l'acido stearico abbassa leggermente il colesterolo LDL (cattivo) o ha effetti neutri. Pertanto, potrebbe essere più salutare di molti altri grassi saturi 13, 14, 15.
La ricerca mostra che il corpo converte parte dell'acido stearico in acido oleico. Tuttavia, secondo alcune stime, il tasso di conversione è solo del 14% e potrebbe non avere molta rilevanza per la salute 16, 17.
Inoltre, l'acido stearico si ritiene meno assorbibile rispetto ad altri acidi grassi e in parte viene escreto immodificato con le feci 18.
La frazione insaponificabile del burro di karité potrebbe inoltre avere proprietà antinfiammatorie, come dimostrato da uno studio che ha raccolto risultati positivi nell'attenuazione del dolore indotto dall'artrosi e nella protezione della cartilagine dalla degenerazione, somministrando ai ratti un concentrato di triterpeni di olio di karité 19.
Come si Produce
Il burro di karité si ottiene dai semi dell'albero Vitellaria paradoxa.
L'albero inizia a dare il suo primo frutto all'età di 10-15 anni, raggiungendo la massima capacità produttiva a un'età di circa 20-30 anni e mantenendola fino a un massimo di 200 anni 20.
I frutti assomigliano a grandi prugne, contenenti uno o più grossi semi che rappresentano circa il 40% in peso del frutto.
Il processo di produzione del burro di karité prevede le seguenti tappe:
- fasi preliminari: con metodi industriali o tradizionali, è necessario liberare i semi dalla polpa (ad es. per fermentazione naturale), quindi pulirli e selezionarli;
- cottura: i semi subiscono un trattamento di cottura in acqua bollente (80-90°C) per circa 40 minuti; questa operazione facilita la rimozione del tegumento legnoso che avvolge il seme;
- essicazione: anche questa operazione rende più agevole la rimozione del guscio, che può avvenire manualmente usando un mortaio o industrialmente; i semi sgusciati possono essere nuovamente lavati per eliminare le impurità, quindi essiccati e selezionati;
- frantumazione e torrefazione: i semi di karité subiscono una frantumazione grossolana è un'arrostitura che faciliterà l'estrazione dell'olio;
- estrazione dell'olio: tradizionalmente viene effettuata una pressatura meccanica a freddo; si ottiene così una pasta oleosa che viene concentrata per ebollizione. Le multinazionali, invece, sfruttano l'estrazione con solventi chimici (come l'esano), un processo meno naturale ma che offre una resa ottimale e un valore aggiunto a basso costo per il prodotto;
- raffinazione: elimina impurità e componenti indesiderate, migliorando colore e sapore del burro di karité e prolungandone la conservabilità; prevede fasi di:
- filtrazione;
- decolorazione: elimina i pigmenti colorati che sono responsabili della colorazione beige del prodotto grezzo;
- deodorizzazione: elimina componenti responsabili dei cattivi odori.
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