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-->Quando si parla di fermenti lattici per bambini occorre anzitutto operare una distinzione tra alimenti probiotici e integratori probiotici.
Tra gli alimenti (almeno potenzialmente) probiotici rientrano lo yogurt, lo yogurt greco, il kefir, lo skyr e altri latti fermentati. Questi alimenti si rivelano preziosi per l'equilibrio della flora batterica intestinale del bambino, ma sono anche e soprattutto una preziosa fonte di proteine, calcio, fosforo, riboflavina (vitamina B2) e vitamina B12.
Sarebbe quindi auspicabile l'inclusione di una porzione quotidiana di alimenti probiotici nella dieta del bambino, dando la preferenza a prodotti senza zuccheri aggiunti ottenuti da latte intero; nel caso il sapore acido dell'alimento non sia gradito dal bambino, è possibile aggiungervi della frutta fresca frullata o a pezzetti.
A seconda delle fonti, gli alimenti probiotici possono essere aggiunti a partire dai 6 o dai 12 mesi di età. Consigliamo di chiedere l'opinione del pediatra per scegliere il momento corretto in cui inserire questi cibi nella dieta del bambino; in caso di preoccupazioni per una potenziale allergia, è possibile iniziare con una piccola quantità e prestare attenzione ai segni di una reazione allergica (come orticaria, gonfiore delle labbra o della gola, difficoltà respiratorie, vomito, diarrea).
L'impiego di integratori o farmaci probiotici nei bambini è invece raccomandato esclusivamente in casi particolari e selezionati, dietro prescrizione medica.
I fermenti lattici sono un gruppo di batteri che producono acido lattico, che viene sintetizzato come principale prodotto metabolico della fermentazione dei carboidrati. La fermentazione lattica è coinvolta nella preparazione di numerosi alimenti, tra cui, ad esempio, lo yogurt e altri latti fermentati, formaggi e crauti.
I probiotici sono microorganismi vivi che, somministrati in adeguate quantità conferiscono un benefico alla salute dell'ospite. La vitalità è considerata una caratteristica indispensabile.
Spesso, il termine fermenti lattici viene usato come sinonimo di probiotici, ma in modo improprio. Infatti, occorre considerare che non tutti i fermenti lattici sono probiotici, e che non tutti i probiotici sono fermenti lattici.
I microrganismi intestinali hanno una composizione diversa da persona a persona e la totalità di questi microrganismi viene chiamata microbiota intestinale, mentre l'insieme dei geni del microbiota è chiamata microbioma.
Attualmente ci sono prove sufficienti per concludere che il microbiota gastrointestinale durante il primo mese di vita abbia un ruolo cruciale per uno sviluppo equilibrato del sistema immunitario.
Nel neonato, la colonizzazione intestinale dipende dalle caratteristiche della mucosa intestinale, dal tipo di parto e dalla dieta (latte materno o latte artificiale).
La prima colonizzazione intestinale è determinata dal tipo di parto. Nel parto tradizionale il neonato è esposto alla flora batterica vaginale materna, dove abbondano diversi ceppi probiotici, mentre in caso di taglio cesareo verrà colonizzato dalla flora batterica dell'ambiente circostante.
I neonati nati da taglio cesareo hanno un ridotto numero di Bacteroides e Bifidobatteri, mentre sono maggiormente colonizzati da Clostridium difficile rispetto ai nati da parto spontaneo.
L'allattamento al seno determina un aumento dei bifidobatteri (in particolare di Bifidobacterium breve) e dei lattobacilli, e al tempo stesso una riduzione delle specie potenzialmente patogene; cosa che invece non avviene nell'allattamento con latte artificiale.
Vi sono prove crescenti che incoraggiano l'uso di integratori o farmaci probiotici in molte condizioni dei bambini.
Tuttavia, le prove dimostrano che non tutti i probiotici hanno la stessa efficacia per ogni specifica indicazione clinica, e che molto spesso i benefici - pur essendo concreti sul piano scientifico - sono molto limitati sul piano clinico.
Poiché i benefici sembrano essere ceppo specifici, è molto importante che la scelta del probiotico più adatto alla condizione del bambino sia svolta da un medico.
Ad esempio 1: