Matricaria recutita (o Chamomilla recutita)
Asteraceae
La Matricaria recutita è anche conosciuta come "camomilla tedesca" o "camomilla comune".
La parte della camomilla impiegata a scopo medicinale è costituita dai capolini essiccati.
La camomilla tedesca è originaria dell'Europa e dell'Asia nordoccidentale.
La camomilla tedesca è una pianta erbacea annua che può raggiungere i 50 cm di altezza. Il portamento è eretto e il fusto è sottile e ramificato. Le foglie sono bipennatosette. I fiori sono di colore bianco e giallo.
La camomilla ha un odore molto caratteristico che permette di distinguerla facilmente da altre piante simili ad essa.
Nella moderna fitoterapia, la camomilla è utilizzata internamente contro gli spasmi della muscolatura dell'apparato digerente (grazie all'azione protettiva della mucosa gastrica esercitata dall'alfa-bisabololo), come antinfiammatorio e per il trattamento delle irritazioni della mucosa orofaringea e delle vie respiratorie superiori (grazie all'azione del camazulene, dell'apigenina e dei flavonoidi che inibiscono la risposta immunitaria dell'organismo responsabile dell'infiammazione).
Esternamente, invece, la camomilla è impiegata contro le infiammazioni della cute e delle mucose, contro la pulpite (cioè l'infiammazione della polpa dentale), contro la gengivite, contro le infiammazioni ano-genitali e contro il catarro che si forma nelle vie respiratorie.
Queste applicazioni della camomilla sono state confermate da vari studi clinici.
La camomilla, però, sembra essere dotata anche di altre proprietà che sono state oggetto di vari studi.
In seguito ad alcune ricerche, alla camomilla sono state ascritte proprietà ansiolitiche e blande proprietà sedative grazie all'azione dei flavonoidi, in particolare, grazie all'apigenina. Quest'ultima, infatti, è in grado di legarsi nello stesso sito recettoriale delle benzodiazepine (una classe di farmaci che possiedono attività sedativo-ipnotiche e ansiolitiche) esercitando così un effetto sedativo e ansiolitico.
Altri studi condotti sull'apigenina hanno portato alla luce una potenziale attività antineoplastica ascrivibile a questa sostanza. Questi studi, infatti, affermano che l'apigenina applicata localmente può essere un valido aiuto nella prevenzione dell'insorgenza dei tumori della pelle.
Infine, altri studi ancora hanno evidenziato le proprietà antibatteriche e antifungine dell'olio essenziale di camomilla, dimostrando come questo possa essere utilizzato contro microorganismi patogeni della cute, come i batteri del genere Staphylococcus e i funghi del genere Candida.
Tuttavia, nonostante i risultati positivi e incoraggianti di tutte queste ricerche, le applicazioni medicinali della camomilla in questi settori non sono state approvate ufficialmente.
Nella medicina popolare, la camomilla viene utilizzata internamente per il trattamento di diarrea e flatulenza. Esternamente, invece, è impiegata contro i foruncoli e l'acne, contro le emorroidi e contro gli ascessi.
NB: le applicazioni della camomilla nella medicina popolare non sono state confermate da verifiche sperimentali, condotte con metodo scientifico, o non le hanno superate. Potrebbero, pertanto, risultare inefficaci o addirittura dannose.
La camomilla non presenta effetti tossici, ma il consumo di dosi elevate e il suo abuso possono portare all'insorgenza di nausea e insonnia.
Inoltre, la camomilla può indurre reazioni allergiche in soggetti sensibili.
In seguito all'assunzione di camomilla, sono stati riportati casi d'insorgenza di reazioni anafilattiche in persone affette da febbre da fieno o da asma bronchiale provocate da allergie ad altri tipi di pollini.
Per questi motivi, l'utilizzo della camomilla è assolutamente controindicato in persone con ipersensibilità nota alla camomilla o ad uno qualsiasi dei suoi componenti o con ipersensibilità nota ad altre piante appartenenti alla stessa famiglia della camomilla.
La camomilla deve essere utilizzata con cautela in gravidanza.
In qualsiasi caso, le donne in gravidanza e le madri che stanno allattando al seno, non dovrebbero assumere alcun fitoterapico senza aver prima chiesto il consiglio del medico.
La camomilla può interferire con l'attività di farmaci, quali:
Inoltre, alcuni dati di laboratorio hanno evidenziato come la camomilla può essere in grado di ridurre il metabolismo, aumentare la concentrazione plasmatica e, di conseguenza, aumentare il rischio di tossicità di farmaci quali calcio-antagonisti (impiegati nel trattamento dell'ipertensione), cisapride (un farmaco che favorisce la motilità gastrointestinale), simvastatina e lovastatina (farmaci utilizzati per il trattamento del colesterolo alto).
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