Peyote | Che Cos'è? Effetti, Uso, Effetti Collaterali
Con questo articolo impariamo a conoscere più da vicino il Peyote, i suoi principi attivi, il suo Meccanismo d'Azione, gli Effetti Prodotti, i Modi d'uso e Assunzione, ma anche gli Effetti Collaterali di un suo utilizzo sporadico e dell'abuso cronico.
Introduzione
Il peyote vanta un passato chimerico ed utopistico, sebbene - almeno in minima parte - il vissuto della pianta rispecchi qualche fondamento di verità. Se, da un lato, la religione lo condannava come pianta diabolica e peccaminosa, dall'altro il peyote veniva onorato come la “carne degli dei”.
Peyote: analisi del nome
Peyote è il nome comune attribuito a moltissimi generi di cactus: tra le specie maggiormente stimate non può certo mancare Lophophora williamsi, il peyote d'hoc.
Il genere Lophophora è costituito da due parole: lòphos significa “cresta”, e phorèo “porto, portare”, in riferimento all'originale e caratteristico “ciuffo” floreale che contraddistingue la pianta.
Analisi botanica
Lophophora williamsi è un piccolo esemplare di cactus originario delle aree vicine al Rio Grande, esponente della famiglia delle Cactaceae: la pianta succulenta mostra una forma tubulare, paragonabile ad una sorta di rapa gigante ed adornata da particolarissime escrescenze pelose.
La parte ipogea (che si sviluppa scavando nel terreno) è bruna-nerastra, mentre quella epigea, che spunta dalla terra, è verde e carnosa, tipica delle piante succulente.
Essendo un cactus, il peyote necessita di un terreno poroso, costituito preferenzialmente da sabbia, concime e pietrisco: chiaramente, la pianta richiede pochissima acqua, e le temperature non dovrebbero mai scendere al di sotto dei 4°C.
Presunte proprietà
La droga è rappresentata da alcune parti del peyote, note come “mescal” o “bottoni vegetali” (non a caso, la pianta è chiamata anche Cactus button), dalle quali vengono estratti circa venti alcaloidi. La molecola alcaloidea senza dubbio più importante è la mescalina, nota anche come fenetilammina (in chimica è 3,4,5-trimetossi-β-fenetilammina): responsabile di un effetto fortemente allucinogeno - il cui meccanismo d'azione, peraltro, rimane ancora un'incognita - la mescalina sembra agire stimolando i recettori del SNC, responsabili, a loro volta, di effetti stupefacenti straordinari.
Non a caso, il marker del peyote viene definito un agonista dei recettori dopaminergici e serotoninergici.
Anticamente, il peyote veniva considerato una sorta di panacea di tutti i mali: paragonato alla “cocaina leggera”, le sostanze allucinogene estratte erano in grado di annientare emozioni e sofferenze esercitando la propria azione sull'illusione e sul miraggio. Oltre che per le proprietà inebrianti, allucinogene ed eccitanti, gli indigeni d'America consumavano il peyote perché considerato un espediente per guadagnarsi l'immortalità e giungere ad una visione onirica surreale.
Il consumo di estratti di peyote può provocare gravi effetti collaterali, quali deficit mentali, intossicazione, morte. In genere, l'intossicazione da peyote non supera i tre giorni.
Miti e leggende
Si narra che il peyote, con le sue proprietà, fu scoperto da alcune tribù del Centro America: le leggenda racconta che i popoli indigeni si sono salvati proprio grazie al peyote o, per meglio dire, la loro salvezza fu dovuta alla mescalina che, come abbiamo visto, è il principio attivo cardine della pianta.
Da allora, il peyote divenne la droga allucinogena naturale maggiormente diffusa tra le tribù Indios del Messico, nonostante l'impiego della pianta con finalità stupefacenti fosse noto già da tempi immemorabili.
Visti gli straordinari effetti derivati dall'assunzione degli estratti di peyote, la pianta fu bandita, tanto da punire con l'impiccagione chiunque avesse tentato di assaggiarla: il tentativo di cotanta repressione era quello di eradicare definitivamente l'uso del peyote.
Al giorno d'oggi, l'impiego di estratti di peyote è riservato esclusivamente a pochissimi membri appartenenti alla NAC (Native American Church), praticanti il peyotismo (o religione del peyote, tipico culto religioso delle popolazioni indigene degli Indiani d'America).
Attualmente, il peyote è un cactus pressoché introvabile, tanto che alcuni parlano persino di “estinzione del peyote”: per le sue potenzialità, la pianta allucinogena rea di miraggi, abbagli e frenesia, catturò per troppo tempo l'attenzione di molti turisti. “La ricerca (sfrenata) del peyote e delle sue potenzialità”- espressione che sembra rievocare il titolo di un cortometraggio - viene considerata la causa responsabile dell'estinzione imminente del peyote.
In conclusione, il peyote, la pianta che ha fatto sognare (letteralmente) popolazioni straniere e tribù indigene, rimarrà presto solamente un miraggio.
Riassunto
Peyote: per fissare i concetti
Peyote tra religione e tradizione | Passato chimerico ed utopistico con qualche fondamento di verità Religione → “peyote come pianta diabolica e peccaminosa” Tribù indiane → peyote onorato come la “carne degli dei” |
Peyote: analisi del termine | Nome botanico: Lophophora williamsi Analisi del genere: lòphos significa “cresta”, e phorèo “porto, portare → riferimento al caratteristico “ciuffo” floreale della pianta |
Peyote: analisi botanica |
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Peyote e potenzialità | Droga: bottoni vegerali (mescal) → estrazione di 20 alcaloidi tra cui la mescalina Mescalina → responsabile di un effetto fortemente allucinogeno, agonista dei recettori dopaminergici e serotoninergici Anticamente, il peyote:
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Peyote ed effetti collaterali |
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Peyote: miti e leggende | Fu scoperto da alcune tribù del Centro America → gli Indios d'America si salvarono grazie alla muscarina del peyote (leggenda) Peyote → pianta maggiormente diffusa come allucinogeno naturale
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