DMT - Dimetiltriptamina? Effetti, Uso, Effetti Collaterali
Con questo articolo impariamo a conoscere più da vicino la DMT - Dimetiltriptamina, il suo Meccanismo d'Azione, gli Effetti Prodotti, i Modi d'uso e Assunzione, ma anche gli Effetti Collaterali di un suo utilizzo sporadico e dell'abuso cronico.
Generalità
La dimetiltriptamina - o N,N-dimetiltriptamina, meglio conosciuta con l'acronimo DMT - è una sostanza allucinogena presente all'interno di diversi funghi e piante, fra le quali ricordiamo:
- La corteccia di Virola calophylla;
- I semi di Anadenanthera peregrina e di Mimosa hostilis;
- Le foglie di Banisteriopsis rusbyana e di Psychotria viridis.
Inoltre, la dimetiltriptamina è stata individuata perfino all'interno di alcune specie animali, uomo compreso.
Dal punto di vista chimico, la dimetiltriptamina è un composto psicotomimetico appartenente alla classe delle indolalchilammine, in particolare alla sottoclasse delle N-alchiltriptamine.
Storia e Impieghi
Come accennato, il DMT è un composto psicotomimetico dotato di attività allucinogena. Tale molecola - o meglio, le piante che la contengono - veniva utilizzata già in tempi antichi dai popoli amazzonici e sudamericani, durante le cerimonie religiose. In altre circostanze, le piante contenenti dimetiltriptamina venivano impiegate per scopi medici.
Ad oggi, l'uso di queste specie vegetali è ancora diffuso fra le suddette popolazioni, che le impiegano durante diversi tipi di riti sciamanici, allo scopo di entrare in contatto col mondo degli spiriti.
La dimetiltriptamina, inoltre, rientra nella composizione di molti tabacchi e bevande sudamericane che, al loro interno, contengono anche altri composti indolici ad attività allucinogena.
Meccanismo d'azione
La dimetiltriptamina, una volta entrata in circolo, raggiunge il sistema nervoso centrale, dove espleta le sue azioni allucinogene attraverso l'interazione con diversi tipi di recettori.
Più in particolare, la DMT possiede una certa affinità per i recettori serotoninergici di tipo 5-HT1A, 5-HT2B, 5-HT2C, 5-HT6 e 5-HT7.
Nel dettaglio, la dimetiltriptamina ha dimostrato di esercitare un'azione di agonismo parziale nei confronti delle forme recettoriali 5-HT1A, 5-HT2B e 5-HT2C.
Oltre a ciò, è stato dimostrato che la DMT è capace di interagire anche con i seguenti recettori:
- Recettori adrenergici di tipo α1 e α2;
- Recettori dopaminergici di tipo D1;
- Recettori sigma-1 (σ-1).
Ad ogni modo - come avviene per molti altri composti psicotomimetici - si ritiene che l'azione allucinogena della dimetiltriptamina sia imputabile soprattutto all'azione che essa svolge sui recettori serotoninergici, in particolare sui recettori di tipo 5-HT2A e 5-HT2C.
Tuttavia, non è da escludere la possibilità che all'attività allucinogena di questa molecola contribuisca anche il legame con le altre tipologie recettoriali sopra citate.
Vie di Assunzione
La principale via attraverso la quale il DMT viene assunto è quella inalatoria. Più precisamente, in questi casi, la dimetiltriptamina può:
- Essere inalata direttamente per via nasale;
- Essere mescolata al tabacco o ad altre erbe fumabili, inalandone in questo modo i vapori.
Altre vie di assunzione sono quella per via parenterale (benché non sia molto diffusa) e quella per via orale.
Tuttavia, è bene precisare che la dimetiltriptamina tale e quale, se assunta per via orale, non è in grado di provocare alcun tipo di effetto allucinogeno, poiché - una volta ingerita - viene rapidamente metabolizzata da particolari enzimi chiamati monoammino ossidasi (MAO). Per tale ragione, affinché la DMT possa indurre il suo effetto allucinogeno quando assunta per via orale, questa viene somministrata in associazione a composti inibitori delle suddette monoammino ossidasi (come avviene, ad esempio, nel caso della bevanda ayahuasca).
Effetti Indotti
Gli effetti della dimetiltriptamina - quando viene inalata o iniettata - insorgono in maniera decisamente rapida (indicativamente, in un intervallo di tempo che va dai 45 secondi ai 5 minuti) e scompaiono gradualmente nel giro di circa mezz'ora. La breve durata degli effetti allucinogeni indotti dalla DMT le hanno fatto guadagnare, negli Stati Uniti, il nome di "viaggio (o LSD) dell'uomo d'affari".
Quando è assunta per via orale - in associazione ad inibitori delle monoammino ossidasi - la durata dell'esperienza allucinogena raggiunta con la dimetiltriptamina aumenta, fino ad arrivare alle tre ore di tempo.
Gli effetti psichici indotti dalla DMT possono variare da persona a persona. Gli individui che assumono la molecola possono, pertanto, provare esperienze diverse, che non sempre è facile descrivere.
Ad ogni modo, i più comuni effetti indotti dalla dimetiltriptamina a livello psichico, sono:
- Alterazione di tutte le percezioni;
- Allucinazioni visive;
- Percezione di colori nitidi e brillanti;
- Visione di figure geometriche o astratte;
- Allucinazioni uditive;
- Sensazione di essere trasportati in un altro universo;
- Percezione della presenza di "entità aliene" o di strane creature (spesso definite come gnomi, elfi, o altre creature mitologiche) con cui l'individuo interagisce;
- Euforia ed eccitazione.
A livello fisico, invece, la DMT esercita effetti di tipo simpaticomimetico, analogamente a quanto avviene per l'allucinogeno LSD. Fra questi, ricordiamo:
- Dilatazione delle pupille (midriasi);
- Innalzamento della pressione sanguigna (ipertensione);
- Aumento della frequenza cardiaca (tachicardia).
Tolleranza e Dipendenza
Quando la dimetiltriptamina viene impiegata durante i riti religiosi, il rischio di sviluppare dipendenze è relativamente basso. D'altro canto - così come avviene per altri tipi di allucinogeni - l'uso della DMT non è in grado di provocare dipendenza fisica, ma può comunque portare all'insorgenza di dipendenza psicologica, benché questo sia un fenomeno piuttosto raro.
La tolleranza alla dimetiltriptamina, invece, può svilupparsi, ma solitamente si manifesta in seguito a un uso molto intenso e frequente. Inoltre, in questi casi, si sviluppa anche una tolleranza crociata con l'LSD.
Legislazione
Secondo la legislazione italiana, l'utilizzo della dimetiltriptamina - così come il suo semplice possesso - è illegale. Non a caso, la DMT rientra nella tabella I delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Tale tabella contiene la lista di tutte quelle sostanze stupefacenti e psicotrope poste sotto controllo nazionale e internazionale, il cui utilizzo e possesso sono in qualsiasi caso illegali.
Tuttavia, paradossalmente, in Italia il possesso delle piante che contengono al loro interno la dimetiltriptamina non costituisce reato.