Trapianto di Capelli | Funziona? Prezzo, Risultati, Effetti Collaterali

In questo articolo Parliamo più da vicino del trapianto di capelli, spiegandoti quando è indicato e quali risultati puoi aspettarti. Vedremo anche le differenze tra le tecniche FUT e FUE, insieme ai relativi vantaggi e svantaggi

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Generalità

Il trapianto di capelli è una tecnica chirurgica che permette di ridensificare la capigliatura.

Questa soluzione rappresenta l'intervento più risolutivo quando il processo che porta alla progressiva caduta dei capelli patologica (alopecia) si è ormai instaurato da tempo e in maniera grave, rendendo pressoché impossibile trarre beneficio dalla sola terapia medica.

Il rinfoltimento chirurgico può essere attuato, quindi, a partire dai diciotto anni, nei casi in cui si sia riscontrata una perdita permanente.

Il trapianto permette di redistribuire i capelli in modo omogeneo, trasferendo i follicoli dalle regioni ricche di fusti capilliferi, non destinati a cadere, alle aree calve o diradate.

Ad oggi, l'autotrapianto è la metodica più praticata, poiché offre i migliori risultati, in termini di soddisfazione del medico e del paziente, consentendo una ricrescita dei capelli del tutto naturale.

Attenzione! Nel caso si abbia intenzione di sottoporsi a un intervento di trapianto di capelli, è bene affidarsi a chirurghi molto esperti, che operino in strutture efficienti e qualificate.

Quando è indicato

Il trapianto di capelli è l'unico intervento che ha dimostrato di essere efficace nel risolvere, in modo duraturo, l'alopecia androgenetica (calvizie) di tipo sia maschile, che femminile.

Questa patologia colpisce l'80% degli uomini e il 40-50% delle donne, soprattutto dopo la menopausa.

L'alopecia androgenetica è causata dalla combinazione di fattori ormonali e genetici: in soggetti predisposti, infatti, l'eccessiva sensibilità agli ormoni androgeni dei follicoli di alcune aree del cuoio capelluto (“androgeno-dipendenti”), porta i capelli a indebolirsi progressivamente.
In pratica, negli uomini, l'alopecia androgenetica è caratterizzata da un diradamento, che parte dall'attaccatura dei capelli sulla fronte (“stempiatura”) e dalla porzione superiore della testa (“chierica”), per estendersi su tutto il cranio, con eccezione della regione sopra le orecchie; nelle donne, è caratterizzata, invece, dallo sfoltimento diffuso della chioma nella parte alta della testa. La ragione di questa localizzazione selettiva della calvizie dipende dal fatto che i follicoli di queste aree del cuoio capelluto producono elevati livelli di DHT (diidrotestosterone).

Il trapianto di capelli si basa sul fatto che anche nei soggetti geneticamente predisposti alla calvizie esistono alcune regioni resistenti alla malattia (come quella occipitale del cuoio capelluto). È proprio da queste zone che i chirurghi prelevano i follicoli quando effettuano l'intervento: se questi capelli “permanenti” vengono spostati nelle zone rade o interessate dalla calvizie, continuano a crescere a tempo indefinito.

Oltre all'alopecia androgenetica, il trapianto è indicato anche nei soggetti che desiderano aumentare la densità dei capelli in un'area diradata, anche di piccole dimensioni, e vivono il problema con forte disagio.

L'intervento non è consigliabile, invece, in caso di alopecie cicatriziali, in quanto le cicatrici provocate dalla malattia rendono difficile la crescita dei follicoli trapiantati.

L'autotrapianto

La tecnica dell'autotrapianto consiste nel prelevare i follicoli pilo-sebacei dalla regione della nuca per impiantarli nelle aree affette da alopecia androgenetica (regione frontale o del vertice).

I follicoli della nuca sono, infatti, insensibili agli ormoni androgeni e continuano a produrre fusti capilliferi spessi e robusti anche nella calvizie avanzata; l'autotrapianto è efficace in quanto i follicoli trapiantati mantengono la loro “insensibilità” agli androgeni anche quando sono trasferiti nella aree “androgeno-dipendenti” del cuoio capelluto.

L'autotrapianto è, quindi, un trattamento efficace e, se effettuato da un operatore esperto, permette di ottenere buoni risultati estetici. Tuttavia, occorre ricordare che questo intervento deve essere considerato un complemento e non un'alternativa alla terapia medica.

Quando è consigliato

Il trapianto di capelli va effettuato solamente quando il quadro clinico è stabile. Per tale motivo, questa procedura chirurgica non è indicata nei pazienti molto giovani, dove la caduta dei capelli potrebbe ancora progredire e provocare un diradamento delle aree di cuoio capelluto accanto alla zona del trapianto, creando regioni calve sulla testa.

In ogni caso, la visita preliminare ha proprio lo scopo di informare il paziente sulle possibili soluzioni del problema, ma senza spingerlo all'intervento (il medico deve prospettare, infatti, un obiettivo realmente raggiungibile).

La pianificazione e progettazione dell'intervento di autotrapianto è, inoltre, un momento fondamentale per la sua buona riuscita.

Se il paziente non risulta essere un candidato valido all'autotrapianto, o è comunque troppo giovane per affrontarlo, è meglio invitarlo a un secondo controllo dopo almeno 6-12 mesi.

Tecniche utilizzate

Le tecniche in uso per l'autotrapianto sono essenzialmente la FUT (Trapianto dell'Unità Follicolare) e la FUE (Estrazione di Unità Follicolari); queste metodiche si differenziano per la modalità con cui i capelli vengono prelevati dal cuoio capelluto.

FUE

Consiste nel prelevare dalla nuca, una per volta, delle micro-zolle cutanee, in cui è presente una singola unità follicolare. Queste vengono poi innestate, attraverso uno speciale strumento cavo, nell'area del cuoio capelluto che si intende rinfoltire.

Generalmente, vengono effettuati 2 o 3 interventi, nei quali vengono trapiantati fino a 2.500-3.000 graft (ciuffi di capelli col bulbo pilifero) nella zona calva o diradata, senza creare cicatrici evidenti e senza bisogno di punti di sutura.

L'autotrapianto con metodo FUE può fornire risultati molto naturali. Il vantaggio principale è che la FUE non necessita di ampie aree di cuoio capelluto “donatrici”. Dal momento che vengono prelevati i singoli follicoli (le intere unità follicolari che contengono i capelli da reimpiantare), poi, sulla cute non rimangono cicatrici visibili (i segni della chirurgia sono assenti sia dove i nuovi capelli vengono espiantati, sia dove vengono impiantati) e il disagio associato all'operazione è minimo.

La FUE si associa, quindi, a esiti sorprendentemente naturali e, non essendo praticate incisioni, i tempi di recupero si accorciano (indicativamente, sono necessari meno di 7 giorni). Gli svantaggi consistono nei costi più elevati di esecuzione e nella durata più lunga dell'operazione.

FUT

Definita anche “tecnica STRIP”, è considerata la metodologia “classica” di autotrapianto.

A differenza della FUE, questo intervento consiste nel prelievo di una striscia di cuoio capelluto (strip) dalla parte alta della nuca. Questa porzione di tessuto viene suddivisa, poi, con l'aiuto di un microscopio, in frammenti contenenti le singole unità follicolari.

I follicoli sono conservati in una soluzione fisiologica, fino al momento di impiantarli sul cuoio capelluto affetto da calvizie, tramite piccole incisioni realizzate con un micro-bisturi. La metodica viene realizzata in modo da ottenere un risultato finale discreto, che non mostri cicatrici evidenti.


A prescindere dalla tecnica usata, le operazioni di autotrapianto vengono eseguite in anestesia locale, con eventuale sedazione, in day hospital.

La durata di ogni intervento è mediamente di 5-6 ore.

Prima della procedura, il capo viene deterso con shampoo e agenti antibatterici.

FUE e FUT: Vantaggi e difetti

L'autotrapianto consente di ottenere un rinfoltimento della zona diradata o calva e il ripristino della naturale linea frontale, con esiti naturali.

Un effetto piuttosto sgradevole per chi si sottopone al trapianto di capelli è la caduta dei capelli nell'area trapiantata, che si manifesta nelle 2-6 settimane successive all'intervento. Questo fenomeno colpisce il 98% delle persone che si sottopongono a trapianto, sia con la tecnica FUE, che con la FUT.

Ciò è da considerare assolutamente normale, poiché i capelli sono indeboliti dall'intervento. Ad ogni modo, i follicoli trapiantati non subiscono danni e progressivamente genereranno nuovi capelli che andranno a infoltire la zona soggetta all'alopecia. Dopo 2 mesi circa, i capelli trapiantati cominceranno a crescere.

Occorre sottolineare che con la FUE, non si va incontro al rischio di avere una cicatrice lineare nella zona donatrice come con la tecnica FUT, ma i follicoli prelevati hanno un tasso di sopravvivenza leggermente inferiore (la FUE ha una più bassa percentuale di attecchimento e ricrescita di capelli rispetto alla FUT).

Inoltre, la tecnica FUE è consigliata per le persone che hanno un'area donatrice molto ridotta, mentre chi ha un'area più ampia dalla quale estrarre i follicoli potrà ricorrere alla FUT.

Vantaggi

Tecnica FUE

Tecnica FUT

  • Non è invasiva;
  • Non lascia segni chirurgici (non sono necessari punti di sutura);
  • I tempi di recupero sono più rapidi.
  • Infoltimenti con una densità maggiore (rispetto alla FUE, il numero di capelli trapiantabili è maggiore);
  • Più elevata percentuale di attecchimento e di ricrescita dei capelli trapiantati rispetto alla FUE;
  • È applicabile a ogni tipologia di capello, cute e tessuto sottocutaneo;
  • Non richiede la rasatura a zero di tutto il cuoio capelluto (sia area donatrice che ricevente);
  • L'intervento si esaurisce in un unico giorno (dura 4-5 ore circa).

Svantaggi

  • Durata più lunga dalla proceduta (6-7 ore) e, di solito, vengono programmati 2 o 3 sedute (spesso in giorni consecutivi);
  • Permette di trapiantare un minor numero di capelli rispetto alla FUT;
  • Può portare ad una ridotta percentuale di follicoli sopravvissuti dopo il trapianto, rispetto alla tecnica FUT.
  • Richiede una buona esperienza chirurgica;
  • Lascia una cicatrice unica, a forma di linea molto sottile, in corrispondenza dell'area donatrice.

Il trapianto è definitivo?

Il trapianto di capelli non è sempre la soluzione definitiva del problema. Va considerato, infatti, che l'aspetto estetico non dipende solo dai capelli trapiantati, ma anche da quelli “originali” rimasti.

Nel tempo, infatti, quest'ultimi possono andare incontro a un diradamento a causa del peggioramento dell'alopecia. Anche se l'intervento è ben riuscito, quindi, i risultati tendono a ridursi in relazione al progressivo diffondersi della calvizie alle aree circostanti il trapianto.

Per questo, anche il trapianto non è una soluzione veramente definitiva e per un trattamento ottimale è importante la combinazione con la terapia medica.

Rischi di rigetto

Trattandosi di un autotrapianto, il rischio di qualunque reazione di rigetto da parte dell'organismo non esiste, poiché i follicoli vengono prelevati dal paziente stesso.

Il mancato “attecchimento” dei capelli trapiantati è raro e può derivare da un'errata tecnica chirurgica o da una cattiva circolazione della zona che riceve il trapianto.


Impianto di capelli artificiali

L'impianto di capelli artificiali consiste nell'innestare nel cuoio capelluto delle fibre artificiali (sintetiche) per mascherare gli effetti della calvizie.

Questa tecnica è fortemente sconsigliata, in quanto si associa a danni correlati alla diversa biocompatibilità delle fibre. Il capello artificiale inserito nel cuoio capelluto crea, inoltre, una ferita aperta, che permette a batteri e sostanze chimiche di penetrare all'interno della pelle.

Si creano così infezioni ripetute e complicazioni quali i granulomi, che non possono guarire fino a quando i capelli artificiali non vengono asportati.

Nonostante sia stato vietato in molte nazioni, come gli Stati Uniti (in quanto ritenuto non sicuro dall'FDA-Food and Drug Administration), l'innesto di capelli artificiali è ancora praticato in modo marginale.


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