Cashmere | Proprietà | Caratteristiche Capi in Cashmere
La lana cashmere è prodotta da una razza particolare di capra (Capra hircus), che vive prevalentemente sugli altopiani asiatici sopra i 1000 metri di altitudine. Per proteggersi dalle intemperie, questa capra sviluppa una lana molto calda e morbida
Cos'è il Cashmere?
Cashmere è il nome di una fibra tessile naturale, piuttosto pregiata, che si ottiene dal vello dell'animale Capra hircus.
Il nome dell tessuto deriva da Kashmir, il territorio indo-cino-pakistano dove gli europei conobbero per la prima volta questa fibra; si tratta di una regione montagnosa, dove le capre da Cashmere trovano il proprio habitat nei gelidi altipiani a più elevata altitudine.
Oltre che in questo areale, le capre da Cashmere sono allevate in diverse regioni montane dell'Asia Centrale, in Cina, Mongolia, Iran, Tibet, Afghanistan, Turchia, India e in alcune repubbliche dell'ex Unione Sovietica. Piccole realtà si stanno sviluppando anche nelle regioni montuose italiane.
Capre da Cashmere
Le forti escursioni termiche dei territori di origine, hanno indotto nell'animale lo sviluppo di una forma di adattamento caratterizzata dalla fitta peluria, capace di proteggere la capra sia dalle basse che dalle alte temperature.
In particolare, in questa razza è particolarmente evidente lo sviluppo di un doppio manto, formato da:
- una protezione esterna impermeabile, fatta di peli grossolani; è chiamata giarre, dà fibre più spesse e ruvide, per questo meno pregiate.
- una protezione interna, fatta di una lunagine corta, sottile e molto calda. Chiamata sottovello, borra, tiflit, down o duvet, dà le fibre più sottili, morbide e pregiate; la qualità migliore si ottiene pettinando la regione sotto il collo dell'animale.
Colore del Cashmere
Per quanto riguarda il colore naturale del cashmere, esso può spaziare dal bianco al nero e al beige, con tutta una serie di colori e sfumature intermedi.
Prezzo del Cashmere
Il Cashmere è sempre stato una prerogativa di pochi eletti.
Ancora oggi, il prezzo di un abito, una giacca, un capispalla, un pullover, un cardigan o un cappotto in puro cashmere è a dir poco proibitivo, nell'ordine di diverse centinaia di euro.
A titolo indicativo, un maglioncino di Ermenegildo Zegna, dichiarato al 100% in Cashmere, viene venduto online a circa 700 euro.
Trattandosi di una fascia di prezzo inaccessibile ai più, ed essendo le possibilità di guadagno piuttosto invitanti, non mancano capi d'abbigliamento "in cashmere" a prezzi più abbordabili.
Per abbattere il prezzo, è sufficiente ridurre la percentuale di cashmere nel tessuto, sostituendola ad esempio con lana merino di grande finezza (comunque una fibra di pregio, seppur inferiore).
Si può anche scegliere cashmere di qualità inferiore, ad esempio più spesso. Ricordiamo, a tal proposito, che solo il duvet costituisce il cashmere propriamente detto.
Tradizionalmente, il cashmere considerato più pregiato proviene dagli altopiani della Mongolia Interna cinese: un territorio aspro e dal clima rigidissimo. Non essendoci modo di verificarne la tracciabilità, è bene "prendere con le pinze" le dichiarazioni del produttore in merito all'origine della materia prima.
Non mancano poi i capi realizzati con cashmere rigenerato, proveniente da materiale usato.
Infine, non è raro che il vero cashmere sia sostituito con il vello dello yak, un bovino himalayano che - vivendo nelle stesse condizioni climatiche ostili - sviluppa un duvet meno fine e pregiato, ma comunque di ottima qualità.
Perché è così prezioso?
Vi sono diverse ragioni per le quali il cashmere è così prezioso.
Anzitutto, l'areale adatto all'allevamento è particolarmente limitato ed ostile; ciò impedisce l'allevamento intensivo e il conseguente abbattimento dei costi di produzione. In effetti, il cashmere di migliore qualità e quantità si ottiene dai pascoli più ostili, spazzati da venti gelidi e tempeste di neve; viceversa, dagli allevamenti in climi più temperati si ricavano quantità inferiori di cashmere per singolo capo, e diminuisce anche la loro qualità (perché aumenta lo spessore del duvet).
In secondo luogo, sul prezzo elevato incidono i limitati quantitativi di cashmere che si ottengono da ogni singola pecora. Per quanto riguarda il pelo di migliore qualità, il duvet, la produzione annua si aggira in media tra 100 e i 200 grammi per ogni animale adulto. A titolo indicativo, nello stesso periodo una pecora merino o un alpaca adulti forniscono intorno ai 5kg di lana.
Un'altra differenza sta nel fatto che, mentre per le pecore la lana si ottiene mediante tosatura, il cashmere si ottiene attraverso una pettinatura manuale del mantello durante la stagione della muta, che avviene in primavera. In questo periodo i pastori tagliano prima i crini esterni con le forbici e poi raccolgono il duvet con appositi pettini dai denti lunghi. Le fibre dei due manti della capra vengono quindi lavate, separate e infine filate.
Differenze rispetto alla lana
Non da ultimo, il pregio del cashmere dipende dalla già ricordata qualità di questa fibra naturale.
Per quanto riguarda uno dei criteri più importanti, la finezza, il diametro medio delle fibre duvet è di 14-16 micron (14-16 millesimi di millimetro), mentre la lana merino più pregiata ha un diametro intorno ai 19-20 micron.
Grazie alla sua finezza, il cashmere ha una mano setosa e vellutata, e dà una sensazione di comfort e morbidezza che accarezza la pelle e appaga gli occhi.
Il cashmere è anche più caldo rispetto alla lana, dato il suo potere isolante 10 volte maggiore. Tuttavia, può essere indossato anche nei mesi più caldi, poiché isola il corpo e lo protegge egregiamente anche dal caldo intenso.