Artemisia absinthium (o Absinthium officinale, o Artemisia vulgare)
Asteraceae
L'assenzio è anche conosciuto con il nome di "assenzio romano".
La droga è costituita dalle foglie e dalle sommità fiorite essiccate.
L'assenzio è originario dell'Europa.
L'assenzio è una pianta erbacea annuale o perenne, molto aromatica e amarissima. Può raggiungere il metro di altezza, sia quando cresce spontaneamente, sia quando viene coltivata.
Le foglie sono picciolate e tripennatosette alla base, bipennatosette nella parte mediana, intere e lineari sotto l'infiorescenza. Le infiorescenze sono costituite da grappoli unilaterali di capolini. I fiori sono di colore giallo.
L'intera pianta ha un aspetto argenteo poiché è interamente ricoperta di peli.
All'assenzio vengono ascritte proprietà digestive, amaro-toniche e colagoghe (cioè è in grado di facilitare e aumentare l'escrezione della bile dalla cistifellea). Per questi motivi, l'assenzio rientra nella composizione di molti amari e digestivi.
L'assenzio trova impiego contro i disturbi dell'apparato digerente e viene impiegato anche come rimedio per aumentare l'appetito.
Inoltre, recenti studi condotti su animali, hanno evidenziato le potenziali proprietà antiparassitarie dell'assenzio. In particolar modo, l'assenzio sembra essere efficace contro le infestazioni da vermi.
Nonostante i risultati positivi ottenuti che propongono l'assenzio come una possibile alternativa futura alla classica terapia antielmintica, sono necessari ulteriori studi e conferme prima che quest'applicazione possa essere approvata.
Nella medicina popolare, le preparazioni a base di assenzio vengono impiegate internamente per il trattamento di varie tipologie di disturbi gastrici ed epatici e come rimedio contro le irregolarità del ciclo mestruale, contro l'anemia, contro la febbre intermittente e contro le infestazioni da vermi. Esternamente, invece, l'assenzio è impiegato per facilitare la guarigione di ferite e ulcere e come rimedio contro le punture di insetti e le macchie cutanee.
NB: le applicazioni dell'assenzio nella medicina popolare non sono state confermate da verifiche sperimentali, condotte con metodo scientifico, o non le hanno superate. Potrebbero, pertanto, risultare inefficaci o addirittura dannose.
Il tujone contenuto nell'assenzio possiede una certa tossicità ed è dotato anche di un'azione epilettogena (cioè è in grado di scatenare convulsioni abbassando la soglia convulsiva). A causa di queste tossicità, l'assenzio deve essere assunto internamente solo in piccole dosi, pertanto, è fondamentale non assumere mai quantità di assenzio superiori a quelle raccomandate.
L'assunzione di quantità eccessive di assenzio può, infatti, portare all'insorgenza di effetti collaterali di tipo gastrointestinale (come nausea, vomito, diarrea e crampi gastrointestinali) e di affetti avversi a carico del sistema nervoso centrale (come mal di testa, vertigini e crisi convulsive).
Inoltre, l'assenzio può scatenare reazioni allergiche in soggetti sensibili.
Infine, l'uso dell'assenzio è controindicato in persone che soffrono di gastrite, ulcera peptica o epilessia e in persone che sono a rischio d'insorgenza di crisi convulsive.
L'utilizzo dell'assenzio da parte di donne in gravidanza è controindicato a causa del potenziale effetto abortivo della pianta. Anche le madri che allattano al seno non devono utilizzare l'assenzio.
L'assenzio può diminuire l'efficacia dei farmaci anticonvulsivi (come, ad esempio, quelli utilizzati per trattare l'epilessia).
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