L'erezione è un complesso processo alla cui base vi è la contestuale partecipazione di meccanismi fisiologici di natura ormonale e neurovascolare.
Classicamente l'erezione costituisce solo una delle diverse fasi della normale funzione sessuale maschile, contraddistinta in ordine da:
L'intero ciclo è innescato e mantenuto da stimoli di natura meccanica-sessuale e percettiva.
L'erezione e la conseguente detumescenza sono strettamente correlate tra loro da complessi meccanismi biologici, la cui integrità è spesso minata in corso di condizioni patologiche come la disfunzione erettile.
Per comprendere a pieno i meccanismi coinvolti nell'erezione, e quindi le sue disfunzioni, occorre necessariamente ricordare come il pene risulti innervato da una componente somatica, costituita dal nervo pudendo, e da una componente autonomica sia di natura simpatica che parasimpatica.
La componente somatica trasmette informazioni di natura dolorifica, tattile, vibratoria e termica dai recettori localizzati al livello penieno verso specifiche aree cerebrali come l'area preottica, i nuclei paraventricolari ipotalamici ed altre specifiche aree deputate alle ricezione di questi stimoli.
I segnali provenienti dai recettori tattili localizzati sui genitali assieme a quelli di natura percettiva proveniente dalla corteccia visiva, uditiva, olfattiva e da altre aree associative medieranno la successiva erezione.
Più precisamente, in parte attraverso vie riflesse, in parte attraverso vie ascendenti spinotalamiche e successive vie discendenti, i suddetti stimoli attiveranno specifici centri spinali responsabili dell'erezione.
Da questi centri partiranno specifiche fibre vasodilatatrici parasimpatiche dirette al pene, note come nervi erigendi e cavernosi.
I meccanismi biologici che seguiranno saranno:
Raggiunta l'eiaculazione si osserverà un importate attivazione del sistema nervoso simpatico che assieme al fisiologico smaltimento dei suddetti mediatori chimici indurrà la detumescenza.
Nella fase flaccida, il blocco della produzione di ossido nitrico, il cambiamento dell'assetto neuroendocrino, l'aumentata produzione di norepinefrina ed endotelina medieranno la contrazione della muscolatura liscia dei vasi arteriolari cavernosi con conseguente riduzione del flusso vascolare, drenaggio delle lacune cavernose e flaccidità del pene.
La tonica attivazione di queste cellule muscolari, permetterà il mantenimento dello stato flaccido.
Con il termine disfunzione erettile si intende una persistente inabilità o incapacità di mantenere una erezione peniena sufficiente a garantire una normale e soddisfacente performance sessuale.
Ormai da oltre 20 anni la definizione di disfunzione erettile ha sostituito quella più comune ed imprecisa di impotenza.
Nonostante ciò, i massimi esperti del settore sono ancora attivi nel ricercare una definizione più precisa in grado di descrivere sinteticamente meglio la complessità biologica di questo disturbo.
Proprio per la complessità biologica di questa condizione clinica, è oggi possibile distinguere, in base al processo patogenico di fondo, diversi tipi di disfunzione erettile.
Una prima dovuta distinzione è tra la disfunzione erettile organica e quella psicogena.
La disfunzione erettile organica può a sua volta classificarsi in:
La disfunzione erettile psicogena è spesso associata invece a disturbi della sfera psichiatrica come depressione e disturbi d'ansia.
Il riconoscimento del disordine alla base della disfunzione erettile, consentirà l'individuazione dell'opportuna strada terapeutica, permettendo così un ottimizzazione del successo terapeutico ed un drastica riduzione delle possibili complicanze.
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