Farmaci Omeopatici - Come si Usano? Consigli e Modo d'Uso Corretto

Omeopatia: Guida medica ai Rimedi omeopatici per la cura delle piu' comuni malattie
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Cosa sono

La filosofia omeopatica può essere facilmente riassunta nella cosiddetta legge dei simili, sperimentata e promossa da Hanemann intorno al 1800:

“una sostanza somministrata in dosi importanti può scatenare, in una persona sana, dei sintomi patologici; tuttavia, la stessa sostanza assunta in piccolissime dosi, può guarire un soggetto malato che lamenta gli stessi sintomi.”

Le sostanze di cui si parla in questa importante legge, divenuta poi il fondamento dell'omeopatia, sono considerate farmaci omeopatici, chiamati anche rimedi omeopatici: affinché possano essere efficaci, i farmaci omeopatici devono subire adeguate e progressive diluizioni, per essere poi sottoposte a dinamizzazione, indispensabile pratica volta a sfruttare l'energia terapeutica del principio attivo di base.

Come scegliere

Negli articoli precedenti abbiamo compreso il significato di diluizione e dinamizzazione.

A questo punto, facciamo un passo in più e cerchiamo di capire come scegliere un farmaco omeopatico, per quanto tempo la cura dev'essere eseguita e come dev'essere la frequenza di assunzione.

In generale, possiamo dire che la scelta della diluizione del farmaco omeopatico varia da paziente a paziente. Il medico omeopata, prima di consigliare un farmaco omeopatico, dovrà valutare correttamente:

  • Il quadro clinico del paziente
  • Le caratteristiche del farmaco omeopatico

Una volta analizzati questi fattori, il medico omeopata stabilisce il farmaco omeopatico più adeguato per il paziente:

“più la storia clinica del malato è simile alle caratteristiche del farmaco omeopatico, più elevata sarà la diluizione (es. 40 CH).”

La durata della cura omeopatica e la frequenza di assunzione del farmaco omeopatico dovranno essere valutate in base alla tipologia di malattia (acuta o cronica) e al modo di reazione del paziente alla cura.

Modo d'uso

Omeopatici orali

I medicinali omeopatici orali - come globuli, granuli e gocce - vanno assunti a stomaco vuoto:

  • 10 minuti prima dei pasti

oppure

  • 2 ore dopo dei pasti

Grazie alla ricca vascolarizzazione presente sotto alla lingua, la maggior parte dei farmaci omeopatici orali va assunta proprio per via sublinguale: in questo modo, la capacità di assorbimento delle sostanze risulterà più agevole.

Come assumerli

La modalità d'assunzione dei farmaci omeopatici dipende dal tipo di formulazione scelta:

  • Globuli, granuli e monodosi: i globuli devono essere assunti per via sublinguale, versando il contenuto del tubo-dose (tutto in una volta) sotto la lingua. Una volta distribuiti sotto la lingua, i granuli o i globuli vanno lasciati agire, fino a scioglimento.
    Ovviamente, la frequenza di somministrazione varia in base al tipo di disturbo, alla posologia consigliata e alla gravità del problema.

Attenzione

I granuli e i globuli non vanno toccati con le mani: devono essere assunti direttamente dal loro contenitore.
Per la somministrazione nei bambini piccoli e neonati, i granuli possono essere sciolti in poca acqua e fatti assumere con il biberon.

  • Triturazioni: questa tipologia di farmaci omeopatici va assunta a digiuno, sciogliendo la polvere in poca acqua. La dose consigliata è 1 cucchiaino/dose, per 2 volte al giorno, salvo diversa prescrizione medica.
  • Gocce: anche le gocce, come i granuli e i globuli, andrebbero assunte per via sublinguale. In questo caso, le gocce vanno diluite in poca acqua, prima di essere collocate sotto la lingua: la soluzione va poi trattenuta in loco per qualche istante, prima della deglutizione, per potenziarne l'efficacia.
  • Fiale iniettabili: la somministrazione delle fiale iniettabili di farmaco omeopatico è riservata esclusivamente al medico. Questa forma farmaceutica permette il miglior assorbimento dei principi attivi.

Disturbi acuti

Generalmente, nelle forme acute di una patologia, i sintomi sono più accesi e forti: per questo, l'assunzione del farmaco omeopatico dovrebbe essere piuttosto frequente. Al miglioramento delle condizioni del paziente, è possibile ridurre la frequenza d'assunzione del medicinale omeopatico, fino alla completa sospensione (a guarigione avvenuta).

Disturbi cronici

Un discorso differente dev'essere fatto per i disturbi cronici: in questi casi, la frequenza d'assunzione del medicinale omeopatico va eseguita con pause più lunghe (es. ad intervalli di 7-15 giorni).

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