Oltre che per il suo utilizzo culinario, l'aglio è conosciuto per le sue proprietà medicinali, utili nel trattamento e nella prevenzione della pressione alta, dell'aterosclerosi e del colesterolo alto. Esercita inoltre un'interessante attività antibatterica e antimicotica (combatte molti batteri e funghi).
Allium sativum L.
Amaryllidaceae (in passato Liliacee).
Le parti dell'aglio impiegate a scopo medicinale sono il bulbo fresco intero, il bulbo essiccato e l'olio di aglio.
Con grande probabilità, l'aglio è originario delle steppe dell'Asia centrale.
L'aglio è una pianta erbacea di altezza compresa fra i 30 cm e gli 80 cm, con 6-12 foglie allungate a nervature parallele. Le foglie sono disposte alla base del gambo.
La parte ipogea della pianta è costituita principalmente dal bulbo, che è rivestito da un involucro di colore rossiccio. Il bulbo, a sua volta, è costituito da numerosi bulbi più piccoli, gli spicchi.
Nella moderna fitoterapia l'aglio viene utilizzato con successo per combattere il colesterolo alto, l'arteriosclerosi e l'ipertensione (pressione alta). Queste applicazioni medicinali sono state confermate da diversi studi clinici.
Evidenze preliminari in vitro attribuiscono all'aglio un potenziale ruolo antiossidante (aumenta le concentrazioni intracellulari di glutatione) e immunostimolante (aumenta l'attività delle cellule Natural Killer, migliorando l'efficacia del sistema immunitario).
Nella medicina popolare, l'aglio è utilizzato internamente contro infiammazioni dell'apparato respiratorio, pertosse e bronchiti. Si utilizza inoltre come rimedio contro i disturbi gastrointestinali con crampi addominali e influenza. Altre applicazioni vedono l'aglio protagonista contro dolori mestruali, nel trattamento del diabete e come tonico contro diverse malattie e disturbi.
Esternamente, l'aglio è stato utilizzato contro calli, verruche, otiti, dolori muscolari, nevralgie, artriti e sciatica.
NB: le applicazioni dell'aglio nella medicina popolare non sono state confermate da verifiche sperimentali, condotte con metodo scientifico, o non le hanno superate. Potrebbero, pertanto, risultare inefficaci o addirittura dannose.
L'aglio, alle dosi comunemente impiegate, non induce grandi effetti collaterali. Tuttavia, l'uso continuato può causare problemi di alitosi e cattivo odore della pelle.
Inoltre, l'aglio può causare effetti collaterali di tipo gastrointestinale, fra cui dolore addominale, nausea, vomito, diarrea e gastriti.
Se applicato sulla cute per tempi lunghi, l'aglio fresco può provocare ustioni.
Infine, l'aglio può scatenare reazioni allergiche in soggetti a esso sensibili.
L'aglio non dev'essere utilizzato durante l'allattamento, poiché può conferire al latte materno un sapore sgradevole per il bambino.
Sebbene dagli studi di tossicità non siano emersi effetti negativi per la salute del feto, a scopo cautelativo si sconsiglia l'utilizzo di aglio in gravidanza.
L'aglio può interferire con l'attività di vari farmaci, fra cui:
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