Withania o Ashwagandha: A Che Serve? Tutte le Proprietà e Benefici 2020

Generalità

La Withania somnifera L. , comunemente nota come Ashwagandha o ginseng indiano, è una pianta a cui è riconosciuta un'importante utilità come integratore tonico-adattogeno e per il rilassamento mentale (ansiolitico naturale):

In fitoterapia se ne utilizzano le radici e gli integratori alimentari a base del relativo estratto secco di Ashwagandha sono generalmente titolati in Withanolidi.

L'assunzione degli integratori di Ashwagandha è quindi particolarmente indicata durante periodi di forte stress, come rimedio tonico-adattogeno.

L'uso di questo integratore contribuirebbe a:

• Preservare il corretto equilibrio ormonale;
• Sostenere le difese antiossidanti endogene;
• Sostenere la normale attività del sistema immunitario;
• Gestire, dal punto di vista biochimico, le variazioni biologiche indotte dallo stress.
  

Principi Attivi e Proprietà

L'Ashwagandha, nota anche come ginseng indiano o Withania somnifera, è una pianta molto utilizzata in medicina tradizionale Ayurvedica e rivalutata negli ultimi anni anche dalla medicina ufficiale.

Dalle radici di questa pianta è possibile estrarre una serie di principi attivi tra i quali:

• Steroidi lattonici, fortemente bioattivi come i Withanolidi;
• Glicosidi bioattivi;
• Stigmasterolo e Beta-sitosterolo;
• Acidi grassi mono e polinsaturi;
• Catechine;
• Acidi fenolici;
• Polisaccaridi Bioattivi.

Nonostante l'enorme varietà di principi attivi presenti nell'Ashwagandha, gran parte dell'attività biologica di questa pianta sembrerebbe riconducibile alla presenza di Withanolidi.

Come Agisce?

Più precisamente, l'azione adattogena di questa pianta, sembrerebbe, secondo le più recenti evidenze, essere giustificata dal ruolo diretto dei suddetti principi attivi:

• Sulla neurotrasmissione adrenergica responsabile del parziale ruolo antidepressivo;
• Sul metabolismo e signalling serotoninergico, sostenuto attraverso l'espressione di specifici recettori serotoninergici;
• Sul fenomeno di neuroprotezione, sostenuto attraverso l'induzione dell'espressione di enzimi antiossidanti cerebrali;
• Sul processo di neurogenesi e differenziazione nervosa;
• Sul mantenimento dell'equilibrio degli ormoni steroidei, in particolare del testosterone e del cortisolo.

Le numerosissime evidenze biologiche e sperimentali, sosterrebbero quindi alcune delle applicazioni cliniche per le quali l'Ashwagandha è attualmente impiegata.

A Cosa Serve?

Tra i principali campi di applicazione dell'Ashwagandha e dei suoi principi attivi, si ricorda il trattamento di:

• Ansia e controllo dei sintomi associati
• Disordine da deficit d'attenzione ed iperattività
• Atassia cerebellare
• Stress cronico
• Patologie neurodegenerative

Recenti studi ne sosterrebbero l'utilità anche in corso di patologie infiammatorie e ossidative come il diabete, l'obesità (grazie alla presunta azione ipoglicemizzante, ipolipidemizzante e regolatoria sull'appetito) e le patologie infiammatorie articolari quali le artriti (grazie soprattutto all'attività antinfiammatoria).

Sembrerebbe anche molto promettente la capacità dell'Ashwagandha di agire sulla sfera sessuale, salvaguardando sia il desiderio sessuale che la fertilità, intesa come qualità del seme.

Ulteriori studi permetteranno di caratterizzare al meglio tutte le potenzialità biologiche di questa pianta.

Effetti Collaterali e Controindicazioni

• L'uso di Ashwagandha, secondo le opportune indicazioni, si è generalmente rivelato sicuro e privo di effetti collaterali clinicamente rilevanti.
• Tuttavia, l'uso prolungato nel tempo potrebbe determinare l'insorgenza di dolori addominali, nausea, diarrea e vomito.
• Per questi motivi, e data l'assenza di specifici studi, sarebbe preferibile evitare l'uso di questo integratore durante la gravidanza e l'allattamento al seno.
• La supervisione medica sarebbe invece necessaria in presenza di diabete, terapia insulinica, patologie tiroidee, eventi cardiovascolari, patologie autoimmuni e chirurgia maggiore.

Bibliografia